Agorafobia e attacchi di panico
Salve!
Ho 33 anni e a volte soffro di attacchi di panico e agorafobia.
Faccio fatica ad attraversare una piazza da sola perché ho paura anche di svenire.
Per esempio quando cammino tipo in dei luoghi dove non ho un appoggio o dove ci sono muri mi sale la paura, un leggero senso di giramento e ho paura di svenire.
La stessa cosa mi capita in auto dove faccio fatica a percorrere certe strade perché ho paura che mi venga un attacco di panico (che purtroppo a volte mi è venuto) o di non potermi fermare perché non ho un appoggio o un punto di fermata.
Anche queste due cose fanno parte dell'agorafobia o secondo voi sono sintomo di a altre patologie?
Grazie per l'attenzione!
Ho 33 anni e a volte soffro di attacchi di panico e agorafobia.
Faccio fatica ad attraversare una piazza da sola perché ho paura anche di svenire.
Per esempio quando cammino tipo in dei luoghi dove non ho un appoggio o dove ci sono muri mi sale la paura, un leggero senso di giramento e ho paura di svenire.
La stessa cosa mi capita in auto dove faccio fatica a percorrere certe strade perché ho paura che mi venga un attacco di panico (che purtroppo a volte mi è venuto) o di non potermi fermare perché non ho un appoggio o un punto di fermata.
Anche queste due cose fanno parte dell'agorafobia o secondo voi sono sintomo di a altre patologie?
Grazie per l'attenzione!
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Gentile Utente,
anzichè mille domande che rafforzano l'ansia mi chiedo se è già stata da uno psicologo psicoterapeuta per poter capire che cosa fare per superare questo problema.
Di solito problematiche di questo tipo si curano in tempi anche brevi. Lei ha già fatto qualche colloquio con lo psicologo?
anzichè mille domande che rafforzano l'ansia mi chiedo se è già stata da uno psicologo psicoterapeuta per poter capire che cosa fare per superare questo problema.
Di solito problematiche di questo tipo si curano in tempi anche brevi. Lei ha già fatto qualche colloquio con lo psicologo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Assolutamente sì, perché bisogna capire di che cosa si tratta ponendo una diagnosi corretta e poi impostando un trattamento adeguato. Non ha molto senso interrogarsi sui sintomi, nel senso che una volta inquadrato il problema, lo si affronta. Porsi tante domande in questa maniera potrebbe essere una faccia del problema stesso...
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.2k visite dal 20/11/2016.
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