Fobia di essere uccisa mentre sono sola in casa

Buonasera, sono una ragazza di 23 anni.
Scrivo per chiedere aiuto circa due fobie che negli ultimi tempi non mi fanno più vivere serenamente, la prima, quella che vivo più raramente è la fobia che l'aereo in cui sono imbarcata cadrà, come fosse una legge matematica che debba accadere, come fosse assurdo il contrario, fobia per cui mi autoregolo autoconvincendomi (paradossalmente) che cadrà come fosse la formula che mi salverà. Mi spiego meglio: se io avrò l'ansia che l'aereo cadrà, l'aereo non cadrà, se io mi rilasserò, l'aereo cadrà... È come se io non possa permettermi di non avere l'ansia che accada. (questo mi succede anche nelle piccole cose ma non mi fa star male tanto quanto in questa occasione)
Altro problema, quello che mi soffoca giorno per giorno, anche in questo momento che scrivo dopo l'ennesima nottata insonne: ho una paura folle che qualcuno entri in casa e mi uccida, questa paura ce l'ho in ogni casa in cui dormo, senza alcuna differenza. Mi barrico in casa ogni sera prima di addormentarmi chiudendo a chiave tutte le porte e controllando negli scorci bui che non ci sia nessuno, ma questo non basta perché proprio quando sto per rilassarmi inizio a sentire rumori che lasciano intendere che qualcuno stia forzando la serratura della porta per entrare in casa... Ho il cuore in gola ogni notte, a meno che non dorma con me la mia ragazza, in automatico con lei sparisce ogni paura o rumore. Prima mi sentivo protetta anche da mio padre ma ultimamente ho più paura che sia lui ad impazzire e farmi del male, mio padre non è mai stato violento. Con mia madre ho un rapporto tra alti e bassi a causa della mia bisessualità, con mio padre non ho mai avuto molti rapporti ma so che posso contare su di lui.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza,non sappiamo che poco di Lei della sua vita , della sua famiglia e delle sue scelte.. sembra, da qui , che la sua scelta sessuale non sia del tutto serena e che la relazione familiare sia complessa .. ci sono , penso, molte cose non risolte, ha mai pensato di vivere la sua vita la sua vita in modo più sereno, facendosi aiutare da un Collega psicoterapeuta... così ,sempre in allarme , sempre in trincea non può vivere bene.. .. Lei si sente sempre circondata da.. persecutori e perciò deve controllare tutto .disperatamente ...Ci pensi.
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza,

Andiamo per ordine cercando di offrirle una inquadratura (per quanto a distanza possa ritenersi tale) di funzionamento clinico rispetto a ciò che le accade:

1)la paura del volo in aereo è abbastanza comune. Ciò che maggiormente colpisce da quello che lei ci scrive è quella sorta di strategia disfunzionale di CONTROLLO del volo. Ovvero, lei ci dice: << se io avrò l'ansia che l'aereo cadrà, l'aereo non cadrà, se io mi rilasserò, l'aereo cadrà... È come se io non possa permettermi di non avere l'ansia che accada.>>.
Questo è un PENSIERO MAGICO disfunzionale. Mi spiego: i nostri stati mentali cognitivi (pensieri ed emozioni) , non possono condizionare -in alcun modo- gli avvenimenti e le situazioni!

2) la sua paura che di notte possa entrare qualcuno in casa per ucciderla. Gli estremi accorgimenti che mette in atto per rassicurarsi di ciò:

<< chiudendo a chiave tutte le porte e controllando negli scorci bui che non ci sia nessuno, ma questo non basta perché proprio quando sto per rilassarmi inizio a sentire rumori che lasciano intendere che qualcuno stia forzando la serratura della porta per entrare in casa... Ho il cuore in gola ogni notte>> . Potrebbero configurarsi in un controllo ossessivo con alla base l'emozione costante dell'ansia. Fatto è che la presenza della sua ragazza funge da fattore rassicurante : << in automatico con lei sparisce ogni paura o rumore>> ma probabilmente (ipotesi) anche da fattore di mantenimento del problema che vive.

Lei quanto riesce a tollerare la solitudine da 1 a 10?

3) << Prima mi sentivo protetta anche da mio padre ma ultimamente ho più paura che sia lui ad impazzire e farmi del male, mio padre non è mai stato violento.>>
Quando è nato questo timore (ANSIA)?
C'è una situazione particolare che ha fatto emergere in lei questo timore?
perché suo papà dovrebbe impazzire?
che rapporto ha con suo padre ?
Cosa intende precisamente per "rapporti tra alti e bassi con sua madre"?
il rapporto con sua madre che emozioni le suscita?

a disposizione per chiarimenti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vado da una psicoterapeuta da un paio d'anni, il primo anno assiduamente e piano piano ho diradato le sedute per causa economica (quando lavoravo me le pagavo io, ora devo completare gli studi e non posso permettermele).
Quando ho iniziato la terapia più che problemi d'ansia vi era una leggera depressione mista a rabbia verso il mondo intero, mi sentivo fuori luogo spesso, avevo allontanato quasi tutti gli amici, non mi andava di alzarmi dal letto né di studiare.
Piano piano ho capito che il problema principale è il rapporto con mia madre da cui dipende la mia serenità nel vivere il mio orientamento sessuale. Ho fatto dei passi in avanti cercando di rendermi più autonoma possibile dal suo giudizio, per quanto riguarda il giudizio di mio padre non lo temo né ne sono sensibile poiché non ho molta stima dei suoi pensieri circa qualsiasi argomento, lo reputo una persona abbastanza ignorante.
Detto ciò... Io adesso vivo una vita normale, riesco a tessere rapporti, sono diventata flessibile riguardo il pensiero diverso dal mio, ho una vita sentimentale che mi appaga in tutti i sensi ma sono subentrate queste fobie di cui non ho parlato con nessuno, solo un piccolo accenno sul "pensiero magico" alla mia psicologa, che però non abbiamo approfondito.

"quanto tollera la solitudine da 1 a 10?", non saprei... Dipende dai momenti, a volte sto bene da sola ma altre volte mi sento angosciata, dopo un anno in cui ho iniziato la vita da studentessa fuorisede ho sentito l'esigenza di adottare un cane... Non saprei se attribuire questo evento alla mia tolleranza verso la solitudine
Ps: vorrei precisare alla dottoressa Muscarà che purtroppo l'orientamento sessuale non è una scelta
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza

innanzitutto complimenti perché leggo che lei è abbastanza consapevole di come funziona la sua vita cognitiva, comportamentale e relazionale.

Tuttavia, dato il periodo che sta attraversando - periodo in cui l'ansia ne fa da padrona- potrebbe avvalersi dell'aiuto di un collega anche presso il consultorio di Lecce pagando un modesto ticket come qualsiasi altra prestazione sanitaria ;-)

Occorrerebbe lavorare ancora su alcuni punti ai fini della sua serenità:
*Pensiero magico;
*tendenza al controllo;
*fattori di mantenimento della sua ansia;
*dinamiche relazionali con sua madre rispetto al suo orientamento sessuale;
*cause della sua variabile non accettazione della solitudine.

Un caro saluto e ci aggiorni se vuole. Noi siamo qui!
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
A me sembra, leggendola, che la sua paura della morte sia strettamente legata al concetto di punizione.

Piacere e peccato, trasgressione e punizione sono spesso intersecati tra di loro.

Sembra quasi che lei debba stare male, provare ansia e preoccupazione per fare andare bene le cose..
Come se non le fosse concesso non preoccuparsi...

Non esistono istruzioni per l'uso per superare le sue paure, ma un percorso da intraprendere per la disamina della sua psiche e delle sue relazioni.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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