Suoceri invadenti

Buongiorno,
scusate, ma vorrei chiedervi un consiglio riguardante i miei suoceri, in particolare modo dell' invadenza della madre di mio marito. Brevemente, io e mio marito siamo felici ed il nostro stare bene insieme non necessita di molte cose. L'unico intoppo è rappresentato dai suoi genitori, sempre "iperpresenti". I primi periodi di convivenza sono stati i più difficili. Mia suocera mi chiamava almeno tre volte al giorno non risparmiandosi battute e comportamenti scorretti per via della gelosia verso il suo unico figlio. E' stata una vera persecuzione. NON esagero, ma documentandomi su internet, ho letto di certi vampiri psichici e devo dire che queste due paroline riassumono la sua persona. Praticamente, non ho mai risposto a nessuna provocazione. La mia educazione va oltre lo scarso contenuto di rispetto che lei mi ha riservato in questi anni. Non voglio tediarvi con racconti meschini, poiché non vi scrivo per sfogarmi, ma per avere un gentile consiglio.
Posso dirvi che con il passare del tempo ho dedotto che questa donna, forse troppo scontenta del suo rapporto coniugale e totalmente incapace di trovare delle attività per la sua vita, pretende di essere presente quasi totalmente nelle nostre vite e nelle nostre scelte. Entra in casa quando non ci siamo, apre la posta, chiede continuamente per offrire consigli e soluzioni, pretende supporto morale su tutto, etc.. In cambio, ci offre un aiuto per le spese straordinarie, offre regali. Praticamente, crede di poter entrare nella nostra intimità con il denaro. Non dimentico di dirvi che mio marito difende i suoi genitori a spada tratta: mai una volta ha chiesto loro di fare un passetto all'indietro. Con lui è impossibile parlare: io sono matta a dire che loro entrano in casa di nascosto, io sono folle a dire che sono invadenti quando partecipano ad un funerale di persone che conoscono a stento solo perché ci siamo noi. Al funerale, mia suocera non è stata capace di restare lontana da noi nemmeno in chiesa. Si è seduta accanto a me: voleva contare le mie lacrime e le mie preghiere per questa persona, madre di una mia amica, purtroppo venuta a mancare. Per tanto tempo ho cercato un lavoro che potesse renderci quanto più indipendenti da queste persone, ma non è semplice. Secondo voi, come dovrei affrontare la questione? Sono stanca di dover offrire il report giornalieri, di dover andare da loro almeno 1 volta a sett. Credo di aver litigato in questi nove anni con mio marito almeno 50 volte di cui 48 per sua madre. Ciò che mi rimane adesso è un grosso livore per queste persone.
Ringraziando per la vs attenzione, porgo i miei cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

non occorre litigare con Suo marito, anche perchè è perfettamente ovvio che Suo marito veda i propri genitori come persone affettuose e presenti. E' il punto di vista di un figlio.

Ma Lei può evitare gentilmente di rendere conto ai Suoi suoceri. Lei scrive: "Sono stanca di dover offrire il report giornalieri, di dover andare da loro almeno 1 volta a sett. ..."

Non lo faccia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la sua risposta. Cercherò di seguire i suoi consigli, ma so già che non sarà semplice perché ogni volta che succede qualcosa di sgradito, la maggior parte delle volte che avviene è sempre una mancanza di rispetto che sono costretta a subire perché mio marito non ha il coraggio anche solo di fare un accenno a ciò che è sbagliato, scorretto. Mia suocera entra in casa di nascosto e ciò mi manda in bestia. Questo è solo un esempio di ciò che mi costringe ad aprire un discorso che mi costa una lite. Ho già provato a usare mio marito come unico intermediario tra noi e loro, il risultato è stato che loro sono più felici, ma non cambia la portata del loro intromettersi. Andarci tutte le settimane è quasi un dovere per mio marito e mi costringe ogni volta ad andare con lui. La cosa che mi spaventa di più adesso è l'assillante ricerca di attenzioni di mia suocera, la sua ossessione per il nostro nucleo. Ho già capito che se rimarrò incinta dovrò scappare da questa casa vicina alla loro, di cui si sentono i padroni. Non ho mai voluto chiudere i ponti, e nemmeno lesinare il tempo con loro. Vorrei solo essere rispettata. Vorrei che capissero che la ns privacy non può essere comprata. Vorrei essere più furba di lei che non si lamenta mai con il figlio. Io non riesco proprio ad ingoiare tutto come un tritarifiuti. Gelosia, invidia...lo so, forse un po' paranoica, ma nei suoi occhi non vedo niente di buono. Cercherò di renderli meno partecipi. Grazie per la risposta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non ho capito se i genitori di Suo marito hanno le chiavi di casa Sua, ma come fanno ad entrare in casa quando voi non ci siete? Perchè non fa presente con molta gentilezza che per Lei è meglio se viene avvisata con preavviso quando riceve visite, comportandosi poi coerentemente con ciò (senza mollare, quindi)?

Tenga presente che se Lei dice una cosa e ne fa un'altra non sarà credibile agli occhi degli altri...

Ma quella di avere un preavviso può diventare una regola che vale per tutti gli ospiti. Che ne pensa?
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Gentile dottoressa,
mi sono espressa male. I miei suoceri avevano già le chiavi di casa di mio marito, anche prima che noi ci fidanzassimo. Mia suocera si occupava di tutta la gestione domestica prima dell'arrivo di una donna, di una fidanzata per il suo figlio unico. Si è sentita evidentemente privata di qualcosa che lei sentiva suo come un diritto, ma che è stato invece il frutto di cattive abitudini dettate dalla più torbida ineducazione e ignoranza. Entra di rado a casa nostra, quando sa che non siamo in casa. L'ho scoperto una volta lasciando aperti gli armadi al mattino e trovandoli chiusi la sera. Mio marito afferma che dimentico tutto dunque esige prove più concrete! Ma dottoressa, secondo lei, posso concedermi di diventare Miss Holmes? Una suocera può condizionare la vita di due coniugi? Le rispondo di sì, perché il loro affetto chiede quotidiani riscontri che mio marito riporta naturalmente, come se non avesse ancora superato i sedici anni. Ho spesso la sensazione che loro facciano un nucleo a parte. Da parte mia, lontana da casa, so che non posso aprire l'argomento senza litigare. So che non mi rimane che rivestire il ruolo di ribelle impunito per mettere le cose apposto, vale a dire li evito più che posso nel modo più educato possibile. Ma dottoressa le chiedo, di cosa ha paura mia suocera quando cerca continue attenzioni? Perché pensa che fare una cosa buona sia un diritto per ricevere quello che vuole lei? Perché è gelosa? Perché mi costringe a sopportare angherie? Non capisco perché la sua presenza mi genera una repulsione spontanea che non so spiegare, mi urta spontaneamente. Non è bello, lo so, vorrei porre rimedi, ma so che non è semplice.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dimenticavo di dirle che non ho mai reagito a nessuna provocazione né con parole né con ripicche, anzi, ho cercato per un periodo di renderla più partecipe nella mia vita, in modo che non si sentisse esclusa. Il risultato è stato pessimo. La madre di mio marito ha raddoppiato il numero delle telefonate, ha triplicato le chiamate al figlio e ha letteralmente devastato parte delle ferie di mio marito credendo che dovessimo ogni giorno dare il risconto a lei di cosa facessimo. Funziona così: mio marito le rispondeva per rassicurarla ed assecondare richieste di info, favori, domande inutili ed io scuotevo il capo. No, io non avevo nessuna intenzione di rassicurarla. Non ho mai voluto chiudere i ponti con lei, io credo fermamente nella famiglia. Semplicemente, non mi piace l'invadenza; a mio marito non dispiace perché loro sono i suoi genitori. Per me, invece, sono semplicemente i suoi genitori, persone che devono rispettare la mia vita, la mia privacy, il mio spazio. Rispetto! Non chiedo nulla di più e vorrei ottenerlo senza guerre.