Da qualche mese a questa parte sto avendo dei seri problemi con l'ansia

Salve a tutti, scrivo qui per chiedere un supporto. Sono una ragazza di 20 anni. Da qualche mese a questa parte sto avendo dei seri problemi con l'ansia.. Parto con il presupposto che è iniziato tutto quando mia mamma ci ha lasciati quattro anni fa in un incidente stradale. Mio padre è sempre stata una persona difficile e narcisista sia con lei che con me, ma dopo che mia madre è morta ha iniziato a darmi diversi problemi così che io decisi di andare a vivere con i nonni. Non mi ha mai pagato gli alimenti, le spese mediche o le spese scolastiche, mi sono sempre pagata tutto da sola con la mia percentuale che ricevevo dall'infortunio. Per un periodo diede di matto e iniziò a bere, mi chiamava la notte o mi cercava sul posto di lavoro minacciandomi di morte se non rispondevo al telefono. Al tempo preferivo non rispondergli al telefono quando era ubriaco perchè spesso la conversazione diventava assillante e molto paranoica da parte sua. I rapporti poi migliorarono perchè feci lo sforzo di riallacciare i rapporti (dopo molti tentativi) ma dopo che gli dissi di voler frequentare l'università iniziò a comportarsi in modo ambiguo e insisteva sul fatto di volersi risposare (sottolineo che se lui si risposasse perderebbe il diritto alla quota dell'inail ). Le cose degenerarono quando mi disse di non volermi pagare gli studi e così io stanca delle sue manipolazioni presi un avvocato. Questa storia va avanti da ormai sei mesi. Ultimamente preferisco non uscire non perchè non ho amici ma perche non ho voglia. I rapporti con il mio ragazzo sono peggiorati per colpa della mia competitività, ho la sensazione che ogni cosa che lui faccia sia migliore, così era anche alle superiori. Mi faccio paranoie di ogni tipo, non prendo farmaci però. Per calmarmi utilizzo delle gocce di valeriana, quando l'ansia peggiora molto prendo invece il lexotan. Mio padre non mi rivolge più la parola, ha bloccato il mio contatto su ogni tipo di social e fa finta di non conoscermi proprio più. Ieri l'ho rivisto in macchina così mi sono sporta lungo la strada perchè pensavo che avrebbe abbassato il finestrino ma ha tirato dritto...
Non so più cosa fare non penso ad altro e ho tanta paura di finire in depressione...ogni tanto ho la sensazione di essere sola perchè i miei nonni sono l'unica cosa che mi è rimasta ma non dureranno per sempre. Questi pensieri sopraggiungono mentre sono in casa, con gli amici, nelle piazze, al centro commerciale, in auto..ho la testa sempre in funzione e talvolta scoppio in un attacco di panico. Ho già fatto delle sedute con degli specialisti ma non mi sono servite a molto.

So che è molto lungo ma sarei grata di una risposta.

Grazie, Jasmine
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Jasmine,

mi spiace molto per la sua perdita improvvisa e per la situazione che ha dovuto affrontare con suo padre che, oltre a venir meno ai propri obblighi di genitore, le ha creato parecchi problemi.

E' possibile che lei soffra di un disturbo dell'umore, conseguente prima di tutto al lutto e poi al comportamento di suo padre che, di fatto, l'ha abbandonata e poi perseguitata.
Le suggerisco di far valutare la situazione da uno psicologo che lavori come CTP (Consulente Tecnico di Parte) e che possa stabilire qual è la situazione e se deriva dalla perdita della mamma.
Dopo aver ricevuto una diagnosi potrà farsi aiutare da un secondo psicologo (i ruoli devono essere distinti) perchè non può pensare che il suo più che giustificato malessere passi da solo.

Ha fatto bene a rivolgersi ad un avvocato: posso chiederle cosa le dice di questa situazione?
Avete valutato la possibilità di chiedere il risarcimento del danno psichico a chi ha provocato l'incidente nel quale è morta sua mamma, se c'è un responsabile?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr.essa,
la ringrazio infinitamente per la sua risposta.
Ormai non ho più nessun contatto con mio padre quindi trovo difficile dirle cosa mio padre pensi dell'iter intrapreso con l'avvocato. Posso invece dirle con certezza che ha messo fine ad ogni tipo di relazione con me proprio per via della mia decisione di procedere legalmente: diceva sempre che "gli avvocati non risolvono i problemi tra famigliari" oppure "se chiederai l'assistenza di un avvocato tu non sarai più mia figlia".
Ci tengo a sottolineare il fatto che mio padre è di nazionalità nordafricana, per cui ci sono sempre stati dei grossi divari culturali tra me, mia madre e lui.

Ho cercato un ulteriore sostegno da parte di un assistente sociale poichè ho la sensazione che il mio avvocato non stia prendendo seriamente la situazione. Posticipa continuamente ogni appuntamento e non risponde alle mie emails di sollecito. La situazione mi preoccupa parecchio, anche perchè a breve affronterò diversi test universitari e non so ancora come affronterò le spese di affitto, tasse, etc.

Sì, ho riflettuto diverse volte sulla possibilità di un risarcimento, ma purtroppo per questo non ho nè prove, nè sostegno da parte dei miei famigliari, che ritengono sia una mossa controproducente. In più occasioni mi sono recata dai carabinieri per denunciare casi di stalking o violenza psicologica da parte sua, ma dicevano sempre di richiamare se si fosse ripresentata una minaccia.

Non sa quanto mi piacerebbe "vendicare" (mi passi il termine) mia madre per tutto quello che le ha fatto passare, ma le ripeto, mio padre è una persona estremamente manipolatoria ed attenta. Sarebbe disposto a tutto per ucciderti lentamente dentro. Più di una volta registrava i nostri discorsi nell'intimità dei muri di casa, o mi controllava le tasche prima di permettermi di entrare in casa MIA. Per farle capire come agisce le dico solo che aveva installato una serratura interna in casa per non lasciarmi entrare, e non appena tirai in ballo l'avvocato la disinstallò nel giro di poche ore dopo.

Le chiedo un'ultima cosa, le sarei ulteriormente grata se potesse dirmi come potrei affrontare questo percorso psicologico che lei mi ha consigliato autonomamente, senza doverne parlare con i miei famigliari. Non ho nessuna disponibilità economica che mi permetterebbe di coprire tutti i costi da sola. Crede che potrei rivolgermi ad un consultorio? Un amico mi aveva consigliato di chiamare una associazione che offre aiuto alle donne con simili problemi.
Spesso mi dico di lasciar perdere e di andare avanti con la mia vita, ma provo un forte bisogno di fargli pagare tutto il dolore che ha provocato.

La ringrazio infinitamente

Cordiali saluti,
Jasmine
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Capisco la situazione e mi spiace per tutto quello che avete passato sia lei che sua madre.

Si può rivolgere al consultorio familiare, dove troverà anche un avvocato, oppure ad associazioni come DoppiaDifesa, che si occupano del'assistenza sia legale che psicologica alle donne maltrattate.
Se in famiglia non ottiene supporto è importante che lo trovi all'esterno, presso chi può prendere in carico la sua situazione.
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