Un anno di ipocondria

Buonasera,
mio marito soffre da oltre un anno di ipocondria,già precedentemente trattata da uno specialista con antidepressivi purtroppo presi ad intermittenza e senza successo.
Oramai la nostra vita gira intorno ad esami clinici e terapie prescritte o fai da te,ovviamente la serenità della sua persona e di chi lo circonda ne risultano gravemente compromesse.
Abbiamo affrontato analisi di routine,esami ecografici e radiografici,TAC con contrasto,visite specialistiche ecc.
La sua attitudine ed attenzione al lavoro sono oramai inesistenti.
Come si può ben dedurre non abbiamo più una vita normale.
Da giorni gli sto chiedendo di tornare nuovamente dal neurologo ma purtroppo trascorre la sua giornata consultando Internet per cercare di diagnosticarsi e curare eventuali svariate patologie.
Il guaio è che non si convince!!
Vorrei capire come si può fare per convincere un soggetto così ad affrontare la realtà.
Grazie.
F.
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile signora,
Indubbiamente suo marito è entrato nel circolo vizioso dell'ipocondria. E le conseguenze, come lei spiega e vive sulla sua pelle, non riguardano solo lui ma (oltretutto è comune) avviene un coinvolgimento doloroso degli altri che circondano, nella quotidianità, il portatore del sintomo. In questo caso:
- suo marito è preoccupato dal suo stato di salute ed è costantemente su "dottor google"
- lei è preoccupata, comprensibilmente, per la salute mentale del suo compagno e verosimilmente anche per la vostra relazione (?)

In questo caso, occorre provare una strada che, non di rado, si rivela utile per poter motivare e invogliare il familiare a intraprendere un percorso di cura. La strada è lei. In che senso? Nel senso che se lei si avvalesse di una consulenza specialistica presso un/una collega psicologo psicoterapeuta, potrebbe, dopo una attenta disamina sia del funzionamento psicopatologico di suo marito, sia degli stili comunicativi adottati nella vostra relazione, acquisire competenze e abilità comunicative verso suo marito, che potrebbero essere funzionali al fine di indurre suo marito stesso a intraprendere un percorso di cura che si basi su una terapia combinata: psichiatrica (e non neurologica) e psicologico-psicoterapeutica.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
lo specialista al quale dovrebbe rivolgersi suo marito è lo psicologo-psicoterapeuta non il neurologo dato che non gli hanno diagnosticato patologie di competenza neurologica.
Inoltre se la terapia farmacologica non è stata seguita correttamente e interrotta in modo arbitrario diventa controproducente.
Purtroppo ancora troppo spesso chi vive questo genere di disagio non viene correttamente indirizzato da parte degli operatori sanitari che incontra verso un percorso psicologico, in questo modo si constribuisce a rinviare, a volte per anni, l'avvio di un intervento terapeutico adeguato.
Ha mai proposto a suo marito di fare un colloquio psicologico?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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