Psicoterapia e agevolazioni economiche

Gentili dottori,
Ho effettuato un consulto psicologico presso il consultorio familiare per via di crisi ansiose che non riesco a gestire da sola, purtroppo non mi sono sentita capita. Ho esposto degli attacchi di ansia e le crisi di ansia ma non sono riuscita a sentirmi capita.. Pur comunicando le mie problematiche. Ho pensato che forse vorrei affrontare il problema con la psicoterapia perché non ce la faccio più. L'ansia mi sta togliendo tutto.
Ho 20 anni e non me la sento di comunicare questa scelta ai miei genitori, per cui non ho le possibilità economiche. C'è un qualche modo o agevolazione economica che mi permetta di accedere ad un valido psicoterapeuta?
Vi ringrazio infinitamente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

mi dispiace molto che tu non ti sia sentita capita.
Posso chiederti se questo primo colloquio lo hai fatto direttamente con uno psicologo o con un'altra figura che raccolto l'anamnesi o ha fatto un colloquio preliminare?

Secondo te che cosa ti ha fatto sentire non capita?
Te lo chiedo perchè questo potrebbe essere utile per capire meglio come aiutarti.

Per quanto riguarda la tua domanda, potresti provare a sentire il medico di base e a capire quali altri servizi SSN sono presenti nella tua zona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per avermi risposto tempestivamente. Ho avuto modo di parlare una settimana fa con una psicoterapeuta di una regione che non è la mia, che mi ha fatto riflettere sulla necessità di un aiuto esterno. Le allego il mio messaggio: "sono una ragazza di 20 anni (quasi 21) e sono una studentessa al secondo anno di università. Ho iniziato a nutrire dubbi sul mio percorso universitario fin dall'anno scorso, per cui non ricordo un solo giorno di università senza un persistente senso di angoscia. Tuttavia lo scorso anno sono riuscita a fare tutti gli esami con una buona media e così mi sono convinta di andare avanti. Il problema è poi peggiorato seriamente quando questo stress e sensazione di non prendermi abbastanza cura del mio futuro si è sommato all'essere stata lasciata dal mio ex fidanzato a luglio scorso dopo 5 anni di relazione, il cui motivo è stato che i miei genitori non hanno mai voluto mi fidanzassi per cui dovevo mentire sempre.. . Da lì in poi, la vecchia me non è più esistita. Ho perso 10 chili in due mesi, e sono riuscita a riacquistarli solo adesso, non con tranquillità. Mi sono resa conto di voler fare un corso diverso, perché non ce la faccio più a vivere con questo profondo senso di angoscia di non riuscire a fare abbastanza per il mio futuro. L'80 % dei colleghi del mio corso lavora in farmacia, lavoro dignitoso specie in un periodo così negativo lavorativamente, pochi riescono in azienda. L'idea di lavorare in farmacia mi terrorizza. Sembra stupido, ma proprio perché vivo in uno stato di mancanza di prospettive per me, di visione del mio futuro la mia vita è diventata un incubo, i sensi di colpa nel mangiare e nutrirmi, nel concedermi uno sfizio, un gelato, nel comprare un vestito, sono tornati. Ho sensi di colpa persino ad uscire di casa perché ho la sensazione di essere una irresponsabile. Ho smesso di mangiare perdendo quei chili perché sentivo che dovessi scontare la colpa di aver sbagliato corso in quel modo, ovvero smettendo di nutrirmi. Poi ho dovuto rimetterli, perché i danni in salute purtroppo sono arrivati: leucopenia e amenorrea da ben 10 mesi. La mia ginecologa dice che è amenorrea ipofisaria e che non tornerà il ciclo finché non mi sbloccherò dalle cose che mi generano ansia. Vorrei tanto cambiare la mia strada, perché ogni volta che mi metto sui libri il mio cervello inizia a pensare un turbinio di cose orribili, tra cui il fatto che non mi laureerò mai, che non è la mia strada, che non sento il percorso mio. Le materie mi piacciono, ma c'è questo senso di insoddisfazione costante che ho.. E Mi prende il panico, inizio a sudare e alla fine mi sento male, con tachicardia, crisi di pianto, nausea e brividi. Tremo anche nel sonno per il panico a volte. Ho acufeni da un anno. Mi sento la testa ovattata quando sono nel panico. A volte questo pensiero mi assilla talmente tanto che non non riesco a capire quello che mi dice la gente, a leggere, a studiare e capire. È come se non riuscissi a concentrarmi. È come se i pensieri fossero dei veri parassiti che mi rubano ogni energia. Purtroppo alla base c'è il fatto che i miei genitori non vogliono cambi strada, o meglio, mi hanno permesso di fare nuovi test di ingresso ma dicono che oramai ho deciso e così deve essere, che devo solo studiare e poi il futuro si vedrà, che 21 anni sono troppi per ricominciare e anche io ho paura che a 21 anni sia un problema per il lavoro dopo. La cosa si è aggravata da quando un collega di corso mi ha rubato il portafoglio in facoltà e ho raggiunto ogni limite di sopportazione. La mia vita sta diventando sempre più nera, non sorrido più, non riesco a trovare uno sfogo, un senso, un qualcosa che mi faccia sentire fiera di me stessa. Passo le mie giornate nell'ansia costante, riversata sul letto in preda a tutto questo. Eppure ho sempre studiato.. Sono sempre stata una brava studentessa. Non so cosa e come fare. "
La dottoressa mi ha consigliato di fare una terapia cognitivo comportamentale perché suppone che l'università sia solo un antecedente a qualche problematica più profonda.. Per cui mi sono convinta che forse mi serve davvero aiuto, in quanto sono anni che soffro di ansia, e in questi due anni è peggiorata in maniera terribile.
Mi sono così recata presso il consultorio dove mi ha accolto una psicologa gentilissima , ho fatto la cartella clinica e ho acceduto allo Spazio Giovani. Abbiamo fatto un colloquio conoscitivo, ma spiegando alla dottoressa il mio problema sull'ansia del futuro e sulla totale incapacità di poter scegliere un percorso universitario diverso per paura di ripiombare nello stesso circolo vizioso di ansia, mi ha dato dei consigli tra cui il guardarmi dentro, capire cosa mi piace fare e di cambiare facoltà se è quello che desidero, il problema è che non riesco più a capirmi da sola e non so nemmeno da dove partire e questo colloquio mi ha mandato ancora più in crisi, in quanto ho spiegato dell'ansia di cui soffro ogni giorno 24 ore su 24. Mi chiedo se sono io che ho sbagliato approccio o meno, il fatto è che mi è sembrato aver avuto più un consulto con dei consigli che un colloquio che potesse iniziare a darmi dei mezzi su cui riuscire a lavorare. Sono stata ascoltata ma mi sono stati dati dei consigli che purtroppo mi ripeto spesso anche io da mesi, ma non riesco a seguirli perché dopo pochi minuti è come se li rimuovessi e tornassi al pensiero ansioso di prima. Un consiglio ad esempio è stato "devi scegliere quello che ti piace perché tanto sappiamo com'è la situazione di disoccupazione attuale che è terribile."
Questo consiglio mi ha mandato in crisi.. Anche se è un motivo futile per gli altri per me è fonte di vero disagio.
La ringrazio per la disponibilità.
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