Post aborto spontaneo
Egregi dottori, nel 2015 ho avuto un aborto interno ritenuto alla decima settimana (seconda gravidanza) terminato con raschiamento. Risultato istologico 47xy +16.
A settembre mi sono sottoposta al raschiamento e a dicembre ero di nuovo in attesa. La gravidanza non l'ho vissuta serenamente,ma avevo sempre paura che qualcosa andasse storto. Ad oggi vi scrivo perché sono ormai passati tre anni dall'aborto, ho due bambine,ma mi affligge sempre il pensiero della seconda gravidanza,ho saputo che il bambino che aspettavo era maschio,ad oggi mi ritrovo con la mente sempre a rimuginare su quel bambino mai nato e sul desiderio di averne un altro nell'eventualità che sia un maschietto e che colmi almeno un po' questa mancanza che sento.
Non so se mi sono spiegata bene,il punto è che vorrei un altro figlio perché non vorrei passare il resto della mia vita a rimpiangere una possibilità che non mi sono data oggi e nel frattempo ho mille paure del tipo che ho già due figlie fortunatamente in salute,perché rischiare,visto anche l'esperienza della seconda gravidanza? E così mi ritrovo in questo limbo e non riesco ad uscirne e sinceramente sta diventando pesante il tutto. Datemi un consiglio,una vostra opinione. Grazie.
A settembre mi sono sottoposta al raschiamento e a dicembre ero di nuovo in attesa. La gravidanza non l'ho vissuta serenamente,ma avevo sempre paura che qualcosa andasse storto. Ad oggi vi scrivo perché sono ormai passati tre anni dall'aborto, ho due bambine,ma mi affligge sempre il pensiero della seconda gravidanza,ho saputo che il bambino che aspettavo era maschio,ad oggi mi ritrovo con la mente sempre a rimuginare su quel bambino mai nato e sul desiderio di averne un altro nell'eventualità che sia un maschietto e che colmi almeno un po' questa mancanza che sento.
Non so se mi sono spiegata bene,il punto è che vorrei un altro figlio perché non vorrei passare il resto della mia vita a rimpiangere una possibilità che non mi sono data oggi e nel frattempo ho mille paure del tipo che ho già due figlie fortunatamente in salute,perché rischiare,visto anche l'esperienza della seconda gravidanza? E così mi ritrovo in questo limbo e non riesco ad uscirne e sinceramente sta diventando pesante il tutto. Datemi un consiglio,una vostra opinione. Grazie.
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"mi ritrovo con la mente sempre a rimuginare su quel bambino mai nato e sul desiderio di averne un altro nell'eventualità che sia un maschietto e che colmi almeno un po' questa mancanza che sento."
Gentile Signora,
esprimerò con franchezza la mia opinione, come da Lei richiesto, correndo però il rischio di sembrarle forse un po' troppo dura.
Rilegga con calma e attenzione le sue parole che ho riportato sopra e provi ad immaginare quale peso e responsabilità si troverebbe sulle spalle quel nuovo figlio (...ma potrebbe essere ancora una figlia...e allora?) chiamato alla vita per colmare un vuoto della sua mamma e per "rimpiazzare" una vita non sua.
Anche se sono trascorsi alcuni anni, evidentemente quella brutta esperienza deve ancora essere ben elaborata dentro di Lei, per questo la invito ad effettuare qualche colloquio di persona con uno psicologo psicoterapeuta della sua zona, che la affianchi in questo compito e l'aiuti a "lasciar andare" quel bimbo mai nato e a recuperare la bellezza e la pienezza di essere mamma delle sue splendide bimbe (che mai dovranno essere sfiorate dal pensiero di non essere amabili, o di minor valore in quanto femmine).
Se poi deciderà, insieme al suo compagno, di allargare ancora la famiglia, dovrà essere -a mio avviso- pensando al futuro e non al passato e all'evento traumatico che avete vissuto.
Saluti cordiali.
Gentile Signora,
esprimerò con franchezza la mia opinione, come da Lei richiesto, correndo però il rischio di sembrarle forse un po' troppo dura.
Rilegga con calma e attenzione le sue parole che ho riportato sopra e provi ad immaginare quale peso e responsabilità si troverebbe sulle spalle quel nuovo figlio (...ma potrebbe essere ancora una figlia...e allora?) chiamato alla vita per colmare un vuoto della sua mamma e per "rimpiazzare" una vita non sua.
Anche se sono trascorsi alcuni anni, evidentemente quella brutta esperienza deve ancora essere ben elaborata dentro di Lei, per questo la invito ad effettuare qualche colloquio di persona con uno psicologo psicoterapeuta della sua zona, che la affianchi in questo compito e l'aiuti a "lasciar andare" quel bimbo mai nato e a recuperare la bellezza e la pienezza di essere mamma delle sue splendide bimbe (che mai dovranno essere sfiorate dal pensiero di non essere amabili, o di minor valore in quanto femmine).
Se poi deciderà, insieme al suo compagno, di allargare ancora la famiglia, dovrà essere -a mio avviso- pensando al futuro e non al passato e all'evento traumatico che avete vissuto.
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 908 visite dal 19/06/2018.
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