''per i cardialogi escluso dott. cecchini''

Salve dottore, oggi dopo anni che soffro di tachicardia ansiosa ho deciso di farmi fare una visita da un cardiologo. Ho fatto ecoddoppler, ero molto agitata i battiti erano 135 e la pressione un pò altina. Il dottore mi ha detto di calmarmi e di non farmi prendere dall'ansia. Pian piano i battiti sono scesi la pressione pure ed il cardiologo ha eseguito il controllo. Cuore sano niente di grave tachicardia sinusale. Ora volevo chiederle un parere nonostante ho eseguito la visita ho parlato con il cardiologo. Gli ho spiegato il mio problema evidente che per qualsiasi cosa mi faccio prende dall'ansia e inizia a battermi il cuore forte, nonostante io fossi la paziente gli ho detto se poteva scrivermi dei betabloccante per diminuire questi battiti e lui mi ha detto assolutamente no! Perché mi ha spiegato che se assumo il betabloccante i battiti scendono ma l'ansia che ho per qualsiasi cosa rimane e quindi sono inutili. Mi ha consigliato, uno psichiatra con cura e sedute e delle camminate a passo veloce 3 volte alla settimana. Dottore secondo lei il cardiologo a ragione? O devo prendere il betabloccante? La tachicardia ormai è da 2 anni che ne soffro ogni giorno qualsiasi cosa faccio mi sento sempre il battito acellerato, lo so che sono io che è la mia ansia a farmi battere il cuore. Lei cosa mi consiglia?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

questo consulto è stato spostato in psicologia.
Il motivo è alquanto evidente. Sta a lei riuscire o meno a vederlo e rendersene consapevole...

Ci scrive: “Gli ho spiegato il mio problema evidente che per qualsiasi cosa mi faccio prende dall'ansia e inizia a battermi il cuore forte”
Qui è verosimilmente presente una vulnerabilità all’emozione dell’ansia. Emozione che:
1) non riesce a gestire
2) induce aumento della frequenza cardiaca.
se un intenso stato di ansia acuta o cronica non inducesse tachicardia ci sarebbe da preoccuparsi perché non saremmo umani...

Non è sul cuore quindi che occorre lavorare; Non sul bersaglio della sua ansia ma sulle dinamiche cognitive che la rendono così frequentemente suscettibile a tachicardia.

Contatti un collega psicologo psicoterapeuta specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale che si interessi di diagnosi e cura di sindromi ansiose e somatizzazioni. Occorre imparare a gestire l’ansia e i pensieri che la accompagnano attraverso tecniche e strategie mirate.

Cordiali saluti