Ansia somatica cura

Ho 30 anni e da 7 mesi circa sono in psicoterapia da una psicoterapeuta, a seguito di attacchi di panico, i primi notturni con tachicardia.
Prendo (ovviamente non prescritte dalla psicoterapeuta perché non abilitata, ma dal un medico di famigia), xanax gocce. Per i primi 5 mesi 7 gocce 3 volte al ggiorno per i restanti 10.
Mi chiedevo, siccome sto meglio si, ma mi capita ancora sporadico e di breve durata, alcuni sintomi che poi mi accorgo siano "somatici", senso di mmancamento forte tachiardia, tremori, oppressione toracica...
Come e quando potrò scalare ed eliminare le gocce?
Psicoterapia sembra non avere gli effetti che speravo quindi...quale e il prossimo passo per ritornare a stare bene?
Lessi di terapia cognitivo comportamentale, è utile? A Napoli, potete indicarmi qualcuno?
Grazie mille e scusate il prolisso post..
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
Gentile utente, ho letto i suoi consulti.
Per quanto riguarda le gocce che lei sta prendendo si può rivolgere al suo medico di famiglia per porgergli eventuali domande sull'assunzione. Come lei sa già, lo psicologo non interviene sulla terapia farmacologica; e, come da consulto precedente, è sconsigliato il "fai da te" per evitare di stare anche peggio...
Per quanto riguarda la psicoterapia, le suggerisco di parlare del suo punto di vista, dei risultati che si attenderebbe, dei suoi dubbi, del suo stato d'animo in terapia in sede di seduta stessa con la terapeuta... Lei indica di aver ottenuto dei benefici: può darsi che questo sia un momento di stallo oppure potrebbe darsi che la sua apertura in colloquio favorisca una svolta ancor più positiva nella cura...
Con tanti auguri!

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta e per gli auguri.
Ne vorrei approfittare se posso, per fargli un altra domanda..
Prendendo le gocce riesco a tenere a bada l ansia. O meglio, freno un attacco di panico (non sempre). Scalandole sento di non aver risolto il.problema, non so se mi spiego..
Io in sostanza, non so se sto guarendo o meno e non so se la terapia farmacologia e quella psicologica siano valide per me.
Forse scrivo in modo confuso. Lo so, ma è così che mi sento.
"Non guidato" ecco, se posso dire così...cosa potrei fare oltre a parlarne con la terapista in sede? (Che non credo mi risolva la questione).
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
Per ri-valutare il trattamento farmacologico deve consultarsi quanto meno con il medico di base, per verificare che sia adeguato al suo stato di salute attuale. Non è che si sta concentrando esclusivamente sulla questione “scalo le gocce” rimanendovi impigliato e razionalizzando e intellettualizzando tutta la situazione?
Effettivamente anche qui lei sembra porre l’accento solo sui farmaci, senza specificare quali situazioni in concreto scatenano la sua ansia, le sue modalità di risposta, la sua storia di vita, ecc In terapia ne avrà parlato: lì può portare i suoi dubbi, le sue convinzioni, il suo modo di essere, al fine di analizzarli. La fiducia reciproca è alla base del funzionamento del percorso, fiducia sia del paziente nei confronti del terapeuta che del terapeuta nei confronti del paziente. Se per qualche motivo si è incrinata questa fiducia, o lei sente di non essere accompagnato nel modo che ritiene, sarebbe consigliabile analizzare questi vissuti prima di prendere altre strade o cambiare orientamento nella terapia. Potete fare insieme un punto della situazione che la aiuti a chiarirsi le idee sul vostro percorso e sul suo stato attuale. Se lo ritiene, ci aggiorni!
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille si la terró aggiornata.
Grazie ancora
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