Azioni doc

Buongiorno, nella mia vita ho spesso pensieri ossessivi su diverse cose, ma la domanda che mi ritorna in mente più spesso è “avrò fatto quell’azione a causa del pensiero ossessivo?”. Ad esempio, in testa mi viene in mente un pensiero sgradito, la domanda successiva che mi balena per la testa (magari a seguito di un’azione immediatamente successiva al pensiero) è “avrò fatto quell’azione per compiacere il pensiero”? Tante volte sono sicuro di no, e che tra l’azione e il pensiero non ci sia assoluta correlazione (o se è presente una correlazione l’azione è fatta inconsciamente a seguito del pensiero, è quindi provocata da esso senza mia volontá), ma il dubbio mi tormenta.
Volevo quindi chiederle delucidazioni a riguardo.

Inoltre, una seconda domanda. Qualche volta mi capita dentro di me di scherzare su questi pensieri, ad esempio “ecco che arriva il pensiero” in tono scherzoso dentro di me, e prendere tutto quello che provoca in modo scherzoso. può essere una sorta di forma di respinta?

Grazie mille
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

il mio punto di vista è che lei è una persona ed è quindi importante entrare nel merito dei pensieri sgraditi e delle azioni successive al pensiero, che le capita di fare (il fatto che siano senza volontà non vuol dire che non siano correlate).

Quali sono, è una prima domanda fondamentale, su cui è necessario soffermarsi in modo approfondito. E, inoltre, è necessario conoscerla ampiamente per comprendere e dare valore al suo mondo interiore, e poter capire quale processo sta vivendo.

Anche il dubbio che la tormenta è un elemento rilevante. In proposito le faccio una domanda: come mai secondo lei lo nutre, da come capisco, in modo significativo?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, innanzitutto grazie per la pronta risposta. Le azioni non sono nulla di che, ad esempio, mi passa il pensiero "se guardo la succede [qualcosa]" e mi viene da guardare.
Oppure mi passa un pensiero e un azione successiva (anche se non c'entra nulla con il pensiero) mi sorge il dubbio di averla fatta per quello. Un esempio, mi viene un pensiero di tradimento, mi giro, guardo la tv dove magari c'è una ragazza e mi viene il dubbio di averlo fatto per quel pensiero.

Il dubbio mi sorge spesso perché sono un tipo molto ansioso e ho paura di deludere le persone.

Per quanto riguarda il "prenderla con scherzo" cosa ne pensa?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Buongiorno,

Mi accosto brevemente a quanto detto dal collega. Apro e chiudo parentesi:
Le sue ansie hanno verosimilmente una base ossessiva che dovrebbe essere posta all’attenzione di un collega psicoterapeuta che si occupi di diagnosi e cura di sindromi ansia-correlate.

“Per quanto riguarda il "prenderla con scherzo" cosa ne pensa?”
Personalmente, da questa postazione, potrei pensare a 2 alternative che non è detto che non siano una causa e/o conseguenza dell’altra:
1) l’autoironia (che potrebbe essere estremamente positiva per lei ma che occorre venga verificata o meno da un collega)
2) una difesa (idem da verificare come sopra in sede clinica)

Come sopra menzionato, potrebbe anche essere una autoironica difesa. Ma dato che mi piace pensare in positivo è possibile che lei veramente, rendendosi consapevole dell’assurdità di certe trappole cognitive di pensiero, ci rida su.
Questa Sarebbe una buona risorsa!

Chiudo parentesi.

Stia bene!

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#4]
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Utente
Utente
Grazie mille per la pronta risposta! Quindi secondo lei le azioni non sono causate da "pensieri" ma è una cosa ossessiva avere costanti dubbi che siano causate da essi?
Cioè io lo so che il 99% delle volte sono azioni non correlate con il pensiero negativo, però ogni volta mi assilla il dubbio "e se invece ho fatto tale azione per assecondare quel pensiero?" e mi viene da ripensare e provare a ripetere tale azione per convincermi dell'assenza di correlazione con il pensiero
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

un chiarimento, quando dice: "Mi viene un pensiero di tradimento, mi giro, guardo la tv dove magari c'è una ragazza e mi viene il dubbio di averlo fatto per quel pensiero", a cosa o a chi si riferisce il tradimento?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Magari non mi sono spiegato, cioè mi viene il dubbio "è stato il pensiero di tradire (la mia ragazza) a farmi guardare la tv dove c'era quella ragazza?"
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dopo
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Rispondo per quanto mi riguarda riprendendo il suo scritto:
(...)“ però ogni volta mi assilla il dubbio "e se invece ho fatto tale azione per assecondare quel pensiero?" e mi viene da ripensare e provare a ripetere tale azione per convincermi dell'assenza di correlazione con il pensiero”(...)
Confermo quanto detto sopra. Appare verosimile, da quello e da come scrive, una importante componente ossessiva su base ansiosa caratterizzata da costante rimuginio ansioso che occorre venga valutata in sede specialistica e attuata terapia. Appaiono proprio sintomi di un problema ossessivo compulsivo ma questo dovrà valutarlo di persona il collega al quale si rivolgerà.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Si era spiegato, solo avevo bisogno di essere sicuro di avere capito correttamene. Posso ancora porle un’ulteriore domanda, cioè se sente il desiderio di tradire la sua ragazza?
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Utente
Utente
Assolutamente no.
Una cosa che non ho capito, un pensiero ossessivo può portare inconsciamente a fare una certa azione? (non per scacciare, come compulsione, ma per assecondare)
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“un pensiero ossessivo può portare inconsciamente a fare una certa azione?“

È questa una delle trappole in cui cade un paziente con ossessioni: pensare che consapevolmente o meno un pensiero possa diventare azione quindi reale. Tuttavia un pensiero resta pensiero e la realtà resta realtà. Non possono fondersi.
Legga per l’appunto questo breve articolo e poi contatti un collega senza procrastinare. http://www.stateofmind.it/2011/11/fusione-pensiero-azione/
[#11]
dopo
Utente
Utente
Quindi mi dice che un pensiero non può minimamente influenzare un'azione?
Ad esempio il pensiero di prima non puó "influenzarmi" a guardare la tv o, come dicevo prima, il pensiero tipo "se guardo là succede [qualcosa]" non può portarmi inconsciamente a guardare in una certa direzione?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Generalmente, è usanza di alcuni terapeuti psicoedeucare il paziente al proprio disturbo. Ovvero consentirgli di comprendere le modalità con cui funziona il problema (in questo caso ansioso). Questo perché? Fondamentalmente perchè una importante conoscenza dei propri meccanismi cognitivi legati alla sindrome permette di iniziare a guardare con oggettività al proprio malessere e,da ciò, consentire al paziente di capire come, quando e perché stiano emergendo pensieri ossessivi e attuare le dovute contromosse per fronteggiare il malessere di quel momento e che, in qualità di strategie, verranno apprese in terapia. Da esperienza personale le posso dire che la conoscenza del proprio funzionamento psicopatologico funziona nella misura in cui si riducono notevolmente i tempi terapeutici.

Lei ha colto esattamente in modo corretto ciò che rappresenta un tranello delle ossessioni. Tuttavia, dato che non basta capire per cambiare, le rinnovo caldamente l’invito di contattare un terapeuta al fine di mettere in atto tecniche e strategie di gestione dell’ansia.

Molti auguri
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Mi sembra che si stia generando un po' di confusione, forse dovuta anche al fatto che le stiamo rispondendo in due, con punti di vista differenti. Questo è un arricchimento, ma deve fare uno sforzo necessario per distinguere quello che le dico io e quello che le dice il Dottor Pizzoleo.

Lei sta cercando alcune risposte, questo è importante. Però senza conoscerla non è possibile risponderle in teoria né in sintesi. Non è neppure possibile darle alcuna indicazione diagnostica in questa sede.

Quando parla di pensieri ossessivi deve ricordarsi che è una sua lettura. E da qui, non potendo fare gli approfondimenti necessari, come sto dicendo, io non so se è corretta.

Mi sembra di poter dire che si sente che dietro le sue domande tecniche ci sia in realtà la sua esperienza personale, su cui si sta giustamente basando. La sua esperienza è delicata e merita la massima attenzione.

Quello che posso dirle, dal mio punto di vista, è che mi sembra che lei stia centrando il discorso ponendo una distinzione tra "scacciare" e "assecondare". Uscendo da teorie e diagnosi, badandosi invece sulla sua esperienza, ritengo che sia importante capire di più in merito.

Mi sembra che questa distinzione possa essere in linea con la sua affermazione: "Il dubbio mi sorge spesso perché sono un tipo molto ansioso e ho paura di deludere le persone". La paura di deludere le persone, immagino quelle a lei care, può comportare dei conflitti. Talvolta succede che alcuni pensieri e alcuni desideri, soprattutto se non sono in linea con le aspettative degli altri, possano generare in noi paura: li "scacciamo" o li "assecondiamo"?

Oltre a questa suggestione, per quanto mi riguarda, non riusciamo ad andare, ed è giusto che lei esponga i suoi dubbi importanti in una sede idonea, affinché possa approfondire nel modo dovuto ciò che li genera e sentirsi sereno come merita.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis