Enorme senso di colpa/ansia

Mi sento in colpa spesso,per non dire sempre e solo, nei confronti del mio ragazzo che amo alla follia tanto da considerarlo un "Dio in terra".
Sto così male da provare un forte senso di ansia che debilita la vita di tutti i giorni e mi fa prendere le distanze da lui (quale persona ferita nella mia testa) perchè lo squallore, l'ansia e il senso di colpa che provo sono quelli di un tradimento vero e proprio.
Sinteticamente, mi sento in colpa per essere me stessa. Perchè mi giudico con i suoi occhi e secondo la sua persona. Prima di lui,non mi ero mai preoccupata di ciò a tal punto,ora,invece,è come se camminassi sulle uova,ogni giorno,stando attenta a come mi comporto,controllando di non fare nulla di male.Capirete bene che è impossibile...
Per farvi un esempio, provo un'ansia assurda,che mi distrugge dall'interno e mi fa, ahimé,mantenere le distanze dal mio ragazzo(proprio come se l'avessi tradito e gli stessi nascondendo qualcosa)con relativi, ENORMI,sensi di colpa,perchè,credo come a maggior parte delle donne,mi"piace"piacere e farmi notare dal sesso maschile.Sia chiaro,nulla di trasgressivo,essendo per carattere molto insicura,è tutto molto "candido ed ingenuo".Inevitabilmente,però,non posso non fare a meno di sentirmi come se lo avessi tradito,o mancato di rispetto o fatto un torto.Scatta una sorta di meccanismo in me,incontrollabile,per cui non appena avverto la vicinanza di un uomo con cui c'è un po' più di confidenza(ad esempio colleghi di lavoro,e ancor di più se so di piacere a questi)per cui,qualsiasi cosa stia facendo,mi venga da"mostrarmi,per mettermi in evidenza,farmi notare,far notare le mie movenze, le mie forme,nella speranza di essere guardata.Non so se mi stia spiegando bene...Preciso che è sempre stato qualcosa che ha fatto parte di me,pur avendo avuto altri partner al mio fianco,ma MAI mi sono sentita in una condizione tale come con il mio lui attuale.Sarà che lo amo tanto e per la prima volta davvero,ma"non vado bene".Subito dopo questi"comportamenti"rinvengo e non vi dico i sensi di colpa che mi assalgono... In passato,per venirne fuori,l'unica soluzione era"confessare le mie colpe"a lui.Ovviamente,non la prendeva bene,per lui è impensabile che una persona innamorata di un'altra senta questa necessità verso gli altri.Capisce che è una caratteristica che accomuna un po' le donne,chi più,chi meno,ma il pensiero che pure io ce l'abbia,gli dispiace... mi conosce e sa la profondità dei miei sentimenti,tuttavia,questi episodi da parte mia continuano a ripresentarsi,appunto perchè involontari,fini solo alla mia stima (quasi nulla)e all'ego di donna.
Come posso fare per non sentirmi male a tal punto nei sui confronti però?è molto debilitante come situazione,spesso mi impedisce di vivere appieno la mia relazione proprio perchè "vivo nel peccato".
Aiutatemi!
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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
Salve, cone lei stessa spiega i vissuti che sta vivendo appaiono in effetti amplificati e pervasivi in un modo che va oltre le ordinarie piccole ambivalenze tra il legame di coppia e le esigenze seduttive verso l'esterno. L'ansia è i sensi di colpa che vive si associano a un pensiero insistente sul tema che cerca rassicurazione nel confessare al suo ragazzo i comportamenti oggetto di autogiudizio. La ciclicità di questo copione emotivo e relazionale fa pensare a un circolo vizioso che allevia solo temporaneamente le sue ansie per poi tornare a nutrirle. Si tratta di un processo che andrebbe meglio approfondito per trovare una soluzione progressiva. Riterrei la situazione meritevole di una consulenza psicologica perchè l'interferenza sulla sua serenità e autostima richiede certamente un'attenzione adeguata e prioritaria in questo momento della sua vita.
Un saluto.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, grazie per la risposta, ma potrebbe essere più esplicito? È esagerato il modo in cui sto vivendo questa situazione? Devo considerarlo un tradimento /mancanza di rispetto?
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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
Mi riferisco al disagio emotivo attuale che mi sembra andare oltre la specifica questione del cercare conferme della sua femminilità attirando l'attenzione maschile. Per tradimento direi che comunemente si intende altro ma questo riguarda un quesito morale che ha chiaramente la sua soggettività. Al suo ragazzo non fa piacere quanto gli racconta ma mi sembra di capire che in fondo non ne sia particolarmente ferito come chi si sente tradito.
Sta esagerando? Diciamo che se riesce a essere un pó meno preoccupata e a ritrovare la serenità potrete guadagnarci entrambi. Se però, come temo, questo non è al momento così semplice allora sarà importante rivolgersi a un professionista che possa aiutarla a venirne a capo.
Un saluto.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la risposta. A dire il vero non so come mai proprio in questa relazione non riesca ad accettare me stessa, se non per possibile fatto che consideri il mio uomo come una sorta di "Dio in terra". Altrimenti, prima di allora, mi andavo bene com'ero senza mai avere il sentore di mancare di rispetto al mio partner.
Il mio lui personalmente mi ha fatta ragionare dicendomi che fosse realmente una cosa che faccio con l'intento di tradirlo, potrebbe anche prenderla male, il fatto è che sbaglio a porgliela, talmente presa dall'ansia,e gliela "vomito" addosso senza usare e dosare le parole,in questo lo faccio stare male, soffrire e percepire che la cosa che ho "commesso" come una colpa"... Quindi, sì, Le do ragione, forse sto esagerando e dovrei stare un po' più tranquilla...
Di questo mio aspetto ne ho parlato con amiche e altre donne, le quali mi hanno calmata dicendomi che è un aspetto "normale" nell'indole femminile, per cui non c'è da sentirsi in colpa, sposate o non, capita anche a loro... Sicuramente è la mia ansia e il mio IO eccessivamente severo mi penalizzano molto...
Grazie se mi volesse rispondere ancora
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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
La questione del "dio in terra" fa pensare a una percezione sbilanciata del rapporto che andrebbe probabilmente superata. Si tratta di un vissuto che può correlarsi una bassa autostima e avere quindi il suo ruolo rispetto all'ansia e al senso di colpa oltre che alimentare la ricerca di conferme. Confermerei che una consulenza psicologica sarebbe una risorsa indicata.
Un saluto.
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