Attacchi di panico

Buonasera cari dottori sono qui x parlarvi del mio malessere che mi sta rovinando la vita.
Da qualche annetto ormai soffro di ansia attacchi di panico caratterizzati principalmente da una dispnea esagerata.
IL tutto comincia così la mattina mi alzo x andare a lavoro dopo che inizia la giornata lavorativa quasi tutte le mattine inizio a sentire dispnea mi inizia a girare un po' la testa aritmie e a volte anche scosse alle. Mani e piedi tutto questo accade la mattina maggiormente per poi svanire e per il resto del giorno stare meglio ho consultato pneumologi neurologi che mi hanno parlato di uno stato ansioso mi hanno dato delle cure naturali che ultimamente avevano funzionato x circa un annetto adesso da quando è iniziata l estate sono ritornati tutti i sintomi.
Sono costretto a camminare con delle gocce di depas x quando non riesco a sopportare l attacco io non vorrei arrivare a finire dallo psicologo anche xk secondo me non c'è nnt che non va e non mi riesco a spiegare il motivo di tutto ciò sarei lieto di sentire un vostro parere cordiali saluti
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Ho letto i suoi precedenti consulti.
Adesso copio e incollo tratti della sua richiesta di consulto. Spero capisca perché lo sto facendo:
“non mi riesco a spiegare il motivo di tutto ciò”
Subito prima scrive: “non vorrei arrivare a finire dallo psicologo anche xk secondo me non c'è nnt che non va”.
Prima ancora scrive: “Buonasera cari dottori sono qui x parlarvi del mio malessere che mi sta rovinando la vita“
“Sono costretto a camminare con delle gocce di depas x quando non riesco a sopportare l attacco”

Allora riassumendo: lei non riesce a capire da dove derivi tutto ciò perché “secondo me” non c’è niente che non va. Eppure ci disegna un momento della sua vita caratterizzato da malessere che “mi sta rovinando la vita” tanto da portarla a portare con se i calmanti ovunque vada.
Beh, direi che non mi pare che “non c’è niente che non va”. Che si fa? Che ne pensa?
Avrebbe scritto qui se la situazione emotiva fosse stata gestibile? Non credo.
A volte (il più delle volte) i nostri pazienti non colgono le dinamiche che li hanno portati a soffrire. Ma non perché non siano capaci di farlo... semplicemente perché DA SOLI non sono capaci di farlo attuando contromisure idonee che permettano di stare meglio nel momento in cui si soffre. Questo è un lavoro da fare proprio con un collega psicologo psicoterapeuta.
Oltretutto, le ricordo che è abbastanza dissonante scrivere nell’area psicologia di medicitalia scrivendo palesemente che si soffre cercando proprio di chiedere a uno psicologo come fare per non andare da uno psicologo. Non le pare?

I momenti difficili e dolorosi sono parte integrante della vita di ognuno e, rispetto alla problematica di cui si soffre, occorre avvalersi dell’aiuto specialistico mirato per quella tipologia di sintomi. Abbiamo escluso cause organiche al malessere come ho avuto modo di leggere, ma permane un disagio psichico che sarebbe il caso di portare al cospetto di un/una collega specialista in psicoterapia.

Ho letto che tende a soffrire di squilibri gastrointestinali. È bene che si sappia che alterazioni della flora batterica enterica conducono, non di rado, a mutazioni emotive e del tono dell’umore. Stomaco e intestino presentano milioni di neuroni simili a quelli presenti nel nostro sistema nervoso centrale. Quindi:
Accanto alla consulenza con il/la collega sarebbe auspicabile una visita presso un/una nutrizionista per lavorare, congiuntamente, sull’asse mente - stomaco - intestino. Così avrebbe più opportunità di iniziare a stare meglio mentalmente e fisicamente.
Quanto scritto ovviamente dovrà essere valutato nelle opportune sedi specialistiche: psicologica e nutrizionistica.


Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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