Difficoltà a concentrarsi e memoria a breve termine

Buonasera, spero di essere nella sezione giusta per parlarvi di una serie di problematiche alle quali non riesco a dargli una spiegazione o un nesso logico.

Diciamo che tutto è iniziato in età adolescenziale: ragazzo molto chiuso, sempre preso di mira a causa dell'altezza (ho iniziato lo sviluppo a 17 anni) e quindi cresciuto con complessi di inferiorità rispetto ai miei compagni. All'età di 13 anni ho scoperto il computer ed un anno più tardi, ho iniziato a giocare ad un gioco online e dopo poco tempo, preferire la realtà virtuale a quella reale (sul gioco mi rispettavano tutti). Stavo alzato intere nottate di nascosto ai miei genitori o meglio mio papà perché a mia mamma stava bene che io giocassi e col tempo ho iniziato a chiederle dei soldi da spendere sul gioco, così da crescere più velocemente, seppur facendomi storie ma grazie alla mia prepotenza, riuscivo ad ottenere quello che volevo spendendo saltuariamente anche cifre importanti. Sono stato "dentro" per 3 anni (fino ai 17), dico "dentro" perché adesso mi rendo conto che è stata una vera e propria dipendenza da videogame. Sono andato a fare terapia (emdr) per 2 anni, sotto consiglio di mia mamma e devo ammettere che mi ha aiutato.
Ad oggi, ho 23 anni, ho un lavoro a tempo pieno e sono appassionato di fotografia naturalistica ma nonostante la vita abbastanza soddisfacente che mi sono creato, sento le conseguenze del gioco ancora oggi: difficoltà a concentrarsi, problemi alla memoria a breve termine (sono capace di ricordarmi cose molto passate ma faccio fatica a ricordarmi il numero che ho appena visto), inoltre mi sento sempre gli occhi o la mente fuori focus: come se non stessi realmente guardando in un punto specifico e mi distraggo facilmente (potete immaginare al lavoro, mentre una persona mi parla, a me basta un rumorino per girarmi e vedere cos'è) sono molto sensibile e spesso mi spavento se, aprendo la porta, incontro qualcuno di fronte. Ogni tanto gioco ancora e quando capita, mi isolo totalmente e mi si può dire qualunque cosa, non l'ascolto minimamente e non la ricordo (ovviamente oggi gioco con una consapevolezza diversa e non spendendo più soldi).
La mia vita sociale è... Domanda difficile,l'unico rapporto sociale che ho è con i colleghi di lavoro, non ho amici e principalmente mi sento complemente diverso dagli altri e questo mi fa sentire speciale e superiore agli altri (infatti al lavoro mi hanno soprannominato "il gallo" perché ho sempre questo atteggiamento da superiore e "splendido" ma che in realtà di superiore c'è poco (secondo me).
Ho poco autocontrollo sulla rabbia, infatti se mi sento di aver ragione e mi viene negata mi partono i cosiddetti "5 minuti omicidi",mi imbufalisco ed è meglio starmi lontano.
Fino ad oggi non ho mai avuto una fidanzata, prima di provavo (online),ho conosciuto una ragazza del veneto e mi sono completamente "innamorato" anche se lei per me non provava niente. Spero di essere stato letto fino a qui,attendo una vostra considerazione. Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

lei ha trascorso ben 3 anni "dentro il gioco" in un periodo nel quale sono importanti le esperienze effettuate in gruppo "dal vivo", per crescere e strutturarsi in seguito come individuo adulto che avrà a che fare con persone in carne e ossa e dovrà sapere come relazionarsi con loro.

In quegli anni si è di fatto isolato perché si sentiva bersagliato dai coetanei e non accettato da loro: questo può non averle consentito di imparare quello che si impara nell'adolescenza, cioè a relazionarsi con gli altri in maniera più autonoma, senza la mediazione della famiglia (come avviene negli anni precedenti), imparando ad integrarsi nel gruppo e a gestire il conflitto.
Di fatto oggi lei riporta come conseguenza di questo isolamento l'assenza di relazioni d'amicizia e di un rapporto di coppia, la percezione di estraneità e diversità rispetto ai suoi pari (con idee compensatorie e consolatorie di stampo narcisistico), la difficoltà ad accettare i contrasti e a superarli senza lasciarsi prendere dalla rabbia: tutte cose sulle quali è importante che lavori per raggiungere un miglior equilibrio e una vita più soddisfacente.

Per quanto riguarda i possibili deficit di attenzione, concentrazione e memoria non è certo che dipendano dall'esagerata quantità di tempo che ha trascorso a giocare online e non è detto neanche che siano realmente presenti o comunque rilevanti.
Le funzioni cognitive risentono sia della presenza di stress che dello stato emotivo: è molto frequente, per farle un esempio, che disturbi d'ansia o dell'umore portino con sé cali della performance cognitiva.
Di conseguenza se la sua percezione di questi possibili problemi fosse corretta potrebbero anche dipendere da altro che non sia il gioco.
Da quanto punto di vista sarebbe opportuno che si sottoponesse a test neuropsicologici per accertare la presenza o meno di una performance scadente - o comunque sotto le attese per classe di età - sotto il profilo cognitivo.

In conclusione le consiglierei quindi di farsi seguire psicologicamente per le difficoltà di relazione, di integrazione e di gestione della rabbia e di farsi valutare sempre da uno psicologo (che utilizzi i test neuropsicologici) per accertare se e quali cali di performance cognitiva sono oggettivamente riscontrabili.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr.ssa Flavia Massaro e grazie per la risposta.
È passato quasi 1 anno e mezzo e la situazione a livello relazionale è migliorata da sola: mi sono accorto che prendendomi cura del mio corpo e facendo esercizio in casa tutti i giorni, anche fuori il mio umore è migliorato.
Tuttavia i problemi di memoria e concentrazione sono peggiorati e potenzialmente conosco anche la causa: ho cambiato azienda, non sono più in quella dove mi chiamavano "il gallo" ma sono assunto in un'azienda più piccola e quindi le attività lavorative sono state inizialmente molto interessanti perché nuove ma è da circa 2 mesi che non faccio assolutamente niente. Ne ho provato a parlare col mio manager dicendogli di darmi nuovo lavoro da fare ma lui mi ha risposto con la solita risposta generica del tipo: dai adesso arriverà lavoro, tu fai altro... Studia nuove cose.
Io ci ho provato ma ho iniziato ad annoiarmi dopo poco e la mia voglia di imparare cose nuove e ricordarmele è andata sempre più a "scemare"; infatti ad oggi faccio veramente fatica a rimanere concentrato e se non riprendo le mail del giorno prima, non ricordo più le cose che avevo da fare.

Tutta questa situazione mi ha fatto pensare ed autoconvincermi che è meglio lasciare il mio posto di lavoro da consulente informatico e farne uno il quale non devo stare a contatto con un computer. È come se avessi paura di questo strumento eppure non ho problemi a stare al cellulare, anche a giocare per 1/2 orette.
La mia capacità di parola ed espressione è anche diminuita; infatti mi incastro con le parole e spesso me le mangio (questo anche prima però adesso è peggiorato).
Non ascolto più nessuno e sto iniziando a pensare di non parlare più con nessuno.

Ora sono a casa a lavorare in smart working per colpa del coronavirus ed indovini un po'? Sono felicissimo e non sto facendo nulla

Grazie
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