Stress e universitá

Gentili Dottori,
Vi scrivo per un problema che ormai sta diventando per me assillante e ingestibile.
Sono al terzo anno di Infermieristica (il primo anno passato fuori corso quindi sarebbe il quarto anno questo). Il secondo anno è stato molto stressante tra esami e tirocinio, in particolare quest'ultimo che mi ha sempre messo a dura prova e sono riuscita a passarlo con fatica e con risultati sufficienti.
Ora, finito il primo semestre del terzo anno sto pagando le conseguenze di tutto lo stress accumulato. Mi metto sui libri e mi viene da piangere, piango ogni giorno soprattutto al mattino quando mi sento isterica e ogni cosa che fanno o dicono i miei genitori mi manda fuori di testa. Non ho più voglia di uscire con gli amici perché sono talmente stanca e svuotata mentalmente che vorrei solo dormire. Vorrei mollare perché dentro di me so che non è la strada giusta, il lavoro di infermiera è troppo duro, bisogna essere sempre molto lucidi e orientati in reparto, saper essere professionisti autorevoli anche con i medici e tanto altro. Prossimamente avrò tirocinio in area critica e mi viene male solo a pensarci di quanto sarà dura, se mi troverò un pz in arresto cardiaco dovrò sapere come intervenire (conoscendo mi vado in panico facilmente).
Mi mancherebbe solo un anno a finire e so che non posso mollare perché i miei genitori credono in me e stanno facendo un sacco di sacrifici per farmi studiare.
Ma io non vivo più.. Non capisco i miei colleghi che dicono che questo è il lavoro più bello del mondo e non si vedono a fare altro..per me tutto questo invece è un'agonia, sento di aver buttato 4 anni della mia vita in qualcosa che mi sta distruggendo mentalmente.. Per non parlare dei professori che non posso vedere, dell'Università in sé che mi sta facendo odiare questo lavoro..quello che mi fa più riflettere è che se potessi tornare indietro non lo rifarei, troppo dura, troppo stressante..non ho più voglia di lottare per un lavoro che un giorno sarà solo stressante con turni massacranti e mille responsabilità.
Non so se il mio è solo uno sfogo o una richiesta di aiuto, vi ringrazio comunque dell'attenzione ,
Cordiali Saluti
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Cara ragazza, né sfogo né richiesta d'aiuto, ma lucida diagnosi di sé stessa, delle sue preferenze e attitudini. E' stanca, in burnout, oserei dire, ma soprattutto finalmente consapevole del fatto che questi non sono gli studi che voleva intraprendere e meno che mai la professione che vuole praticare. Meno male che se ne sia accorta.
Ora si tratta solo di decidere se convertire questi tre anni in qualcosa di attinente (analista di laboratorio, dietologa, fisioterapista, oppure biologa o chimica, se non la spaventa l'idea di proseguire e approfondire gli studi), oppure se cercare un lavoro in un campo totalmente estraneo.
La professione di infermiera è di quelle che più coinvolgono nei rapporti umani e nell'assunzione di responsabilità. Non si lasci fuorviare dalle "speranze deluse" dei suoi: lei non può essere diversa da quello che è, e forse in un'altra attività potrà renderli orgogliosi, o comunque soddisfatti. Non siamo adatti a tutto, per fortuna, altrimenti saremmo dei robot fatti con gli stampini.
Auguri, e ci faccia sapere.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente Dott.ssa Potenza.
Penso anch'io di aver raggiunto la consapevolezza di aver scelto e continuato male questo percorso. Sono in bornout già adesso che sto solo studiando non oso immaginare un giorno se dovessi lavorare come infermiera.
L'unica cosa che non riesco a perdonarmi è di aver buttato 4 anni di sacrifici per un percorso che non sento mio.
Mi sento super stressata e non riesco a trovare le forze per riuscire a finire questo percorso. Il lavoro sarebbe anche bello ma sinceramente mi viene male pensare di dover lavorare tutta la vita dentro ad un ospedale, a contatto con persone sofferenti, malattie e liquidi biologici, sempre essere orientata e lucida perché non ci si può permettere di sbagliare. Mi sento come un peso e una responsabilità enorme sulle spalle..
Vi ringrazio,
Cordialmente