Relazioni interpersonali
Buongiorno,
Sono una ragazza di 24 anni, studentessa universitaria.
Ho problemi nelle relazioni con gli altri, stare in gruppo non mi crea disagio, chiacchero e scherzo senza problemi... Quando si tratta di stare con le persone individualmente mi blocco, sale vergogna, disagio, imbarazzo, anche con chi conosco da anni.
Questo mi porta ad evitare di stare sola con gli "amici", o anche semplicemente contattarli via messaggio... "Amici" tra virgolette perché sento tutti come conoscenti data la mia incapacità di istaurare relazioni reali con la singola persona..
Ho un ragazzo che amo, grazie al quale non manca mai almeno una serata a settimana fuori di casa, da soli o con altre persone, sono serate che mi fanno stare bene; ma il resto della settimana torno alla mia solitudine che amo e odio a ciclo in realtà..
Passo da periodo in cui la mia situazione mi sta bene, mi dedico alle mie attività, esco quando c'è da uscire, sono io che propongo cose e cerco gli altri (sempre in gruppo però); ad altri in cui mi deprimo con pensieri negativi, desideri di morte, giornate inconcludenti, tristezza..
Questa alternanza mi sta distruggendo piano piano, credo che le altre persone, dato ciò, non riescono a vedere in me una persona coerente ed affidabile, questo non aiuta la mia solitudine ovviamente..
Cosa pensate di questa situazione?
Personalmente andrei a fare terapia, non posso permettermi un privato e non so se all'USL mi accetterebbero.. accettano solo casi gravi? Bho.. ho paura di risultare esagerata nell'attenzione che do ai miei disagi, chi mi circonda non li vede, quindi forse sono io che mi vittimizzo troppo.. so solo che la mia testa perde tanto, troppo, tempo a ragionarci su.. e non va bene
Grazie a chi avrà voglia di leggermi e a chi mi risponderà
Sono una ragazza di 24 anni, studentessa universitaria.
Ho problemi nelle relazioni con gli altri, stare in gruppo non mi crea disagio, chiacchero e scherzo senza problemi... Quando si tratta di stare con le persone individualmente mi blocco, sale vergogna, disagio, imbarazzo, anche con chi conosco da anni.
Questo mi porta ad evitare di stare sola con gli "amici", o anche semplicemente contattarli via messaggio... "Amici" tra virgolette perché sento tutti come conoscenti data la mia incapacità di istaurare relazioni reali con la singola persona..
Ho un ragazzo che amo, grazie al quale non manca mai almeno una serata a settimana fuori di casa, da soli o con altre persone, sono serate che mi fanno stare bene; ma il resto della settimana torno alla mia solitudine che amo e odio a ciclo in realtà..
Passo da periodo in cui la mia situazione mi sta bene, mi dedico alle mie attività, esco quando c'è da uscire, sono io che propongo cose e cerco gli altri (sempre in gruppo però); ad altri in cui mi deprimo con pensieri negativi, desideri di morte, giornate inconcludenti, tristezza..
Questa alternanza mi sta distruggendo piano piano, credo che le altre persone, dato ciò, non riescono a vedere in me una persona coerente ed affidabile, questo non aiuta la mia solitudine ovviamente..
Cosa pensate di questa situazione?
Personalmente andrei a fare terapia, non posso permettermi un privato e non so se all'USL mi accetterebbero.. accettano solo casi gravi? Bho.. ho paura di risultare esagerata nell'attenzione che do ai miei disagi, chi mi circonda non li vede, quindi forse sono io che mi vittimizzo troppo.. so solo che la mia testa perde tanto, troppo, tempo a ragionarci su.. e non va bene
Grazie a chi avrà voglia di leggermi e a chi mi risponderà
[#1]
Gentile Utente,
chiunque può accedere al SSN, indipendentemente dalla gravità del problema. Ma se una difficoltà relazionale genera pensieri molto brutti, non direi che la situazione sia leggerissima...
Probabilmente questa difficoltà a stare con gli altri da sola potrebbe nascondere una certa difficoltà a farti vedere come sei davvero o ad accorciare le distanze nelle relazioni: di solito all'interno di un gruppo numeroso è più facile nascondersi, mescolarsi, non farsi conoscere davvero, mentre con gli altri, se è da sola, non può nascondersi più di tanto e sale la vergogna....
Col Suo ragazzo, però ci è riuscita ad instaurare una relazione. Anche con lui incontra difficoltà?
chiunque può accedere al SSN, indipendentemente dalla gravità del problema. Ma se una difficoltà relazionale genera pensieri molto brutti, non direi che la situazione sia leggerissima...
Probabilmente questa difficoltà a stare con gli altri da sola potrebbe nascondere una certa difficoltà a farti vedere come sei davvero o ad accorciare le distanze nelle relazioni: di solito all'interno di un gruppo numeroso è più facile nascondersi, mescolarsi, non farsi conoscere davvero, mentre con gli altri, se è da sola, non può nascondersi più di tanto e sale la vergogna....
Col Suo ragazzo, però ci è riuscita ad instaurare una relazione. Anche con lui incontra difficoltà?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie Dott.ssa Pileci,
Soprattutto per l'informazione preziosa sull'usl.
"Difficoltà ad accorciare le distanze con le persone" mi fa pensare... Ho molti fratelli e forse ho appreso bene le dinamiche di gruppo mentre quelle dei rapporti a tu per tu mi rimangono un po' estranee.. però a 24 anni avrei dovuto apprnederle ormai... e i miei fratelli non hanno problemi in tal senso..almeno all'apparenza.
Sono fidanzata da quasi 7 anni, con lui non ho più problemi, c'è voluto più di un anno perché non provassi più disagio, lui è stato accogliente e premuroso nel farmi sentire accettata e voluta; sono stata molto fortunata ad incontrarlo;
però in amicizia la vivo diversamente, non riesco a creare una sintonia relae e duratura, tutti i rapporti li sento lontani e "illusori", sento di non meritare la vicinanza di nessuno, perché più o meno inconsciamente sento che non ho nulla da dare, di non essere degna dell'attenzione degli altri.
Soprattutto per l'informazione preziosa sull'usl.
"Difficoltà ad accorciare le distanze con le persone" mi fa pensare... Ho molti fratelli e forse ho appreso bene le dinamiche di gruppo mentre quelle dei rapporti a tu per tu mi rimangono un po' estranee.. però a 24 anni avrei dovuto apprnederle ormai... e i miei fratelli non hanno problemi in tal senso..almeno all'apparenza.
Sono fidanzata da quasi 7 anni, con lui non ho più problemi, c'è voluto più di un anno perché non provassi più disagio, lui è stato accogliente e premuroso nel farmi sentire accettata e voluta; sono stata molto fortunata ad incontrarlo;
però in amicizia la vivo diversamente, non riesco a creare una sintonia relae e duratura, tutti i rapporti li sento lontani e "illusori", sento di non meritare la vicinanza di nessuno, perché più o meno inconsciamente sento che non ho nulla da dare, di non essere degna dell'attenzione degli altri.
[#3]
Utente
Buongiorno,
Poiché recentemente ho ceduto ad alcuni comportamenti autolesionisti che solitamente riesco a gestire senza concretizzare nulla, sono andata dal mio medico curante, limitandomi a
dire che ho oppressione e dolorini al petto e la testa che va per conto suo e non mi fa studiare,
le ho detto che avrei piacere di parlare con un esperto ma ha detto che all'USL (voi sapete quale città) non ci sono molti psicologi e lei non li conosce, mi ha dato il nome di una psichiatra convenzionata e seurepin una compressa al giorno (per la prima settimana mezza) più Xanax all'occorrenza...
Io non so più dove sbattere la testa.. possibile che in 10 minuti di colloquio mi abbia diagnosticato lieve depressione? E prescritto un'antidepressivo senza dirmi per quanto tempo e senza offrirmi soluzioni alternative (se non la psicoterapia da un privato (accennando al fatto che sua figlia lo è)?
Giorno dopo giorno mi sto rassegando all'idea di essere intrinsecamente sbagliata e inadatta a sto mondo
Poiché recentemente ho ceduto ad alcuni comportamenti autolesionisti che solitamente riesco a gestire senza concretizzare nulla, sono andata dal mio medico curante, limitandomi a
dire che ho oppressione e dolorini al petto e la testa che va per conto suo e non mi fa studiare,
le ho detto che avrei piacere di parlare con un esperto ma ha detto che all'USL (voi sapete quale città) non ci sono molti psicologi e lei non li conosce, mi ha dato il nome di una psichiatra convenzionata e seurepin una compressa al giorno (per la prima settimana mezza) più Xanax all'occorrenza...
Io non so più dove sbattere la testa.. possibile che in 10 minuti di colloquio mi abbia diagnosticato lieve depressione? E prescritto un'antidepressivo senza dirmi per quanto tempo e senza offrirmi soluzioni alternative (se non la psicoterapia da un privato (accennando al fatto che sua figlia lo è)?
Giorno dopo giorno mi sto rassegando all'idea di essere intrinsecamente sbagliata e inadatta a sto mondo
[#4]
Gentile Utente,
Mi dispiace molto per questa crisi. Magari potrebbe iniziare a sentire lo psichiatra ma il medico di base dovrebbe prescrivere un " colloquio psicologico clinico ".
Nella sua zona dovrebbero proprio esserci i servizi di psicologia clinica.
Ha provato ad informarsi negli ospedali della città?
Mi dispiace molto per questa crisi. Magari potrebbe iniziare a sentire lo psichiatra ma il medico di base dovrebbe prescrivere un " colloquio psicologico clinico ".
Nella sua zona dovrebbero proprio esserci i servizi di psicologia clinica.
Ha provato ad informarsi negli ospedali della città?
[#5]
Utente
Grazie per la celere risposta,
non ho contattato gli ospedali, il freno posto dal medico di famiglia mi ha buttato giù, in più pensavo ci volesse la richiesta del medico...
Poi ho pensato di chiedere qui per provare ad aprirmi un nuovo spiraglio
Quindi posso andare direttamente a chiedere a chi di dovere senza passare dal medico?
O è meglio prima andare dalla psichiatra di cui mi ha dato il nome.. Magari li lei mi indirizza da qualcuno all'USL...a me scoccia prendere medicine, non mi sento così grave..
Scusi se le faccio tante domande, non ho la più pallida idea di come muovermi e nessuno a cui chiedere
non ho contattato gli ospedali, il freno posto dal medico di famiglia mi ha buttato giù, in più pensavo ci volesse la richiesta del medico...
Poi ho pensato di chiedere qui per provare ad aprirmi un nuovo spiraglio
Quindi posso andare direttamente a chiedere a chi di dovere senza passare dal medico?
O è meglio prima andare dalla psichiatra di cui mi ha dato il nome.. Magari li lei mi indirizza da qualcuno all'USL...a me scoccia prendere medicine, non mi sento così grave..
Scusi se le faccio tante domande, non ho la più pallida idea di come muovermi e nessuno a cui chiedere
[#6]
Per prima cosa si informi sugli ospedali che erogano le consulenze psicologiche.
Poi dica al medico di avere bisogno dell' impegnativa per poter accedere al SSN. Non capisco perché il medico non gliela abbia fatta ma se non ho capito male vorrebbe inviarla da un privato, cosa peraltro scorretta.
Ma se non ha questa impegnativa, senta in tempi brevi lo psichiatra.
Cordiali saluti,
Poi dica al medico di avere bisogno dell' impegnativa per poter accedere al SSN. Non capisco perché il medico non gliela abbia fatta ma se non ho capito male vorrebbe inviarla da un privato, cosa peraltro scorretta.
Ma se non ha questa impegnativa, senta in tempi brevi lo psichiatra.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 987 visite dal 26/04/2019.
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