Famiglia disastrata..

Gentili dottori,
racconto la mia storia..
Sono figlia di un matrimonio infelice,i miei non sono andati mai d'accordo..amo mia madre alla follia,con mio padre non ho un buon rapporto..purtroppo provo nei suoi confronti tanta rabbia.È stato sempre un uomo nervoso e in passato ha anche alzato le mani su mia madre più di una volta ne ricordo almeno 3 davanti a me quando ero piccola e tanta violenza verbale tanto che io e mia madre siamo più volte andate via di casa e sempre tornate..lei ha sempre pensato al bene dei figli, ho un fratello più grande che ormai ha la sua vita.. personalmente avrei preferito di separassero che aver vissuto così..premetto che non ci hanno mai fatto mancare nulla.. Ma la serenità quella si che è mancata..
Fin da piccola, quando li sento litigare, mi batte forte il cuore dalla paura..ho tutt'oggi problemi di vomito legati all'ansia che mi porto da sempre..a volte riesco a gestire altre meno..
Con l'età lui ha iniziato a soffrire di ansia e depressione,è anche in cura a periodi alterni, quindi questi problemi si sono accentuati, non alza le mani direttamente ma tanta violenza verbale inaudita e scatti di violenza,come gettare oggetti per aria.. E minacce varie
Due anni fa sono stata via di casa con mia madre per 7 mesi dopo che lui ha iniziato a inveire anche contro di me perché ero dalla parte di mia madre..poi siamo ritornate, lui sembrava essersi calmato..
Pochi mesi fa hanno avuto un altra discussione e mio padre ha buttato a terra un oggetto rompendolo,cosi mia madre mi ha chiesto il numero dei carabinieri,io gliel'ho dato e lei li ha chiamati,stavano venendo, poi un po' per pena un po' per paura sia sul cosa dire,su cosa sarebbe successo, il timore di dover andare ancora via di casa,un po' perché sto con un ragazzo e avevo paura di come potesse incidere tutto questo su di lui,sul nostro rapporto di cui non sa nulla,per un insieme di pensieri, ho insistito perché non li facesse venire,lei si è convinta e al telefono gli ha detto di non venire.
Mi sento in colpa,perché hanno avuto un'altra discussione recente in cui mio padre ha fatto minacce,ha alzato la sedia e io ripenso che se i carabinieri 6 mesi fa fossero venuti adesso non staremmo a casa e forse sarebbe stata la soluzione migliore.Penso che i motivi per cui io non abbia voluto che non intervenissero siano di natura egoistica..penso che se mia madre è ancora qui sotto il suo stesso tetto sia colpa mia..
Non dormo,loro non si parlano,io non parlo con mio padre,è brutto da dire ma non lo sopporto,chiedo a mia madre di andare via, da sola non posso,al momento non lavoro ma al di là di questo non potrei mai lasciarla da sola..ma lei dice di no perché le spese sono tante.. che vivremmo male fuori casa,
Loro hanno una certa età,sono sulla settantina e io ho circa 30 anni...
Datemi un consiglio..il senso di colpa mi fa stare male..
Non ne parlo con nessuno,neanche con il mio ragazzo, stiamo insieme da un anno e non voglio metterlo di fronte ad una cosa così grande..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Quale colpa può avere Lei se i Suoi genitori non vanno d'accordo?
Quale colpa può avere Lei se Sua mamma non può andarsene per ragioni economiche, come spessissimo accade in situazioni del genere?

Che cosa fare? Perchè non cerca di avere la stabilità economica per uscire da casa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Gentile dottoressa grazie per la risposta,
Ho una laurea molto valida e studio per vari concorsi. Purtroppo attualmente il mio è un ambito un po' chiuso ma piano piano ci si entra.
Mi arrangio con dei lavoretti che più che farmi togliere qualche sfizio non possono fare. Il fatto è che attualmente avrei anche timore a lasciarla nelle grinfie di mio padre.
Io so di non avere colpe riguardo il problema in questione, in quanto era presente da prima, molto prima che io nascessi,però adesso io mi sento in colpa perché mi chiedo del perché io abbia insistito quel giorno a non far venire le forze dell'ordine..
la mia paura,la pena,i timori vari e la paura di intaccare il rapporto con il mio ragazzo sono più importanti delle violenze subite in passato da mia madre e del resto della famiglia? Perché anche se noi figli non siamo mai stati toccati, di violenza psicologica ne abbiamo subita..
Se fossero venuti quel giorno magari non saremmo qui adesso o forse si.. questo non lo so.. però io mi sento un mostro e non capisco se è un pensiero distorto o qualcosa di reale che in qualche maniera posso cercare di recuperare.. Grazie
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dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Quello che voglio dire è che forse avrei dovuto mettere da parte quei pensieri (pena, paura, rapporto con ragazzo) quel giorno in quanto quello che abbiamo vissuto è più importante di tutto ciò e non cercare di convincere mia madre a desistere dal far venire i carabinieri..
Non capisco perché l'ho fatto..sento di aver modificato il corso degli eventi e mi sento responsabile che lei, noi siamo ancora qua..
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente, venendo ai dati oggettivi della situazione, abbiamo due coniugi settantenni che rimangono insieme malgrado un rapporto burrascoso e una figlia più che trentenne che ha una laurea, ma che malgrado ciò non si lancia ancora nel mondo esterno, adulto.
I motivi che lei adduce per il permanere di questa situazione a me rimandano l'impressione di un legame invischiante, pericoloso per l'autonomia e la crescita delle persone coinvolte. La mamma dice "vivremmo male fuori casa"... e tuttavia ci siete vissute varie volte, l'ultima per sette mesi, dunque ve la siete cavata.
E poi, perché questo plurale? Siete destinate a rimanere attaccate per sempre, come se lei fosse una bimba ancora in fasce? Dice che non vuol lasciare sola sua madre. Ma è proprio sicura che sua madre non scelga volontariamente questo tempestoso legame col marito?
Inoltre, lei ripete più volte di voler tenere il suo ragazzo all'oscuro dell'intera faccenda. Bel legame sincero sta preparando, a sé stessa e a lui!
Mi rende alquanto perplessa anche l'assoluta assenza di umana pietà per questo padre che a quanto pare è in cura per ansia e depressione.
Valutando l'insieme, non si tratta di chiamare le forze dell'ordine, ma di affidarsi ad uno psicologo, anche, se possibile, in terapia familiare.
Ma il medico che ha in cura suo padre, e i suoi stessi fratelli, cosa dicono? Mi piacerebbe sapere se anche loro hanno la mia stessa impressione che questa vicenda non si risolve perché non si vuole risolverla.
Ci scriva ancora. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Gentile dottoressa,
innanzitutto grazie per la risposta,
si ho una laurea, ma come tanti laureati non è semplice,i concorsi, le graduatorie, pertanto mi arrangio con dei lavori non attinenti al mio ambito, ma che purtroppo al momento non mi garantiscono un indipendenza..
Mia madre è rimasta con mio padre per il bene dei figli..cosa controproducente come può vedere..
Io al momento sento di non poter dire al mio ragazzo della faccenda in quanto è una storia fresca, io non conosco i suoi genitori, lui altrettanto, vorrei capire prima che basi stiamo mettendo io e lui, poi sicuramente se sarà il caso lo saprà..
La pietà per mio padre c'è sempre stata da parte mia e di mia madre è anche per questo che siamo sempre tornate, non siamo mai andate a denunciarlo..ma il fatto che lui abbia alzato le mani in passato non si dimentica e la mia paura è che possa succedere qualcosa a mia madre.. in ogni caso mio padre si ha bisogno di aiuto ma pare essere anche un fatto caratteriale il suo..
Lui è solo in cura farmacologica, sarebbe opportuna una psicoterapia sicuramente..
Mio fratello resta abbastanza esterno ai fatti non essendo più in casa...
Io non vorrei essermi spiegata male,intendevo dire che forse le forze dell'ordine sarebbero potute intervenire per far allontanare di forza poi lui e mia madre,ma i pensieri sono stati tanti tra cui la pietà di cui lei parla che io erroneamente ho descritto come "pena"..
In ogni caso essere dentro ad una situazione così non ti da molta lucidità, non si sa mai cosa fare e i sensi di colpa sono inevitabili..
La ringrazio per il consiglio, sicuramente ho bisogno di trovare una mia dimensione, sperando di aiutare la mia famiglia.