Problema con un doc

Salve dottori, ho un problema che riguarda un doc contro cui sto combattendo da più di un anno ormai. Purtroppo solo di recente ho potuto dare un nome a questo disturbo che ho avuto modo di vivere sotto diverse sfaccettature, ahimè, e che negli ultimi due anni mi ha fatto stare davvero troppo male. Questo disturbo mi è stato diagnosticato da due psicologhe, ma, proprio perché mi si manifesta in forma strana e non nei modi più classici di cui leggo nei vari siti e forum, non riesco ad avere certezza che si tratti di doc.
Non voglio entrare nel merito del contenuto dell'ossessione del momento perché mi pare perfino troppo brutto scriverlo (dico solo che riguarda un dubbio sui miei occhi), comunque non riesco a trovare una BUONA e VALIDA soluzione per uscirne. Già le parole dubbio e soluzione sono tipiche di un doc, lo so, però mi viene il sospetto che non sia un semplice doc, non so, per favore ditemi voi..
Alterno giorni più leggeri ad altri più pesanti ma di fondo il dubbio permane. La soluzione che mi darebbe rassicurazione sarebbe "aggiustare un pensiero", ma non ci riesco e nemmeno mi va di sottopormi a questa compulsione. Pena però convivere col dubbio. Vi chiedo un aiuto, non so che fare.. ho fatto un po' di psicoterapia ma non è servita a granché, nonostante la competenza della psicologa con cui ho fatto almeno 15 sedute. Poi per altri motivi ho dovuto smettere (tra cui una partenza poco dopo). Con la psicologa mi sentivo meglio durante quell'ora di seduta e un po' dopo, ma il dubbio niente, sempre lì. Ringrazio in anticipo chi mi risponderisponderà
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

se la diagnosi è stata posta da ben due professioniste che hanno potuto fare una valutazione diretta, ma Lei ancora dubita, questo è legato al problema stesso che Lei ha. E, comunque, io da qui non posso porre diagnosi, non solo perchè vietato dalla Legge e dalle Linee Guida del sito (noi possiamo dare una seconda opinione, senza sostituirci allo psicologo o allo psicoterapeuta che ha valutato il paziente o al colloquio clinico).

Possiamo, però, capire insieme cosa è successo nel lavoro psicologico già svolto. Intanto, vorrei chiederLe se si tratta di una psicoterapia o solo di sostegno psicologico. Le psicologhe erano anche specializzate in psicoterapia?

Come si svolgevano queste sedute?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa, grazie per la risposta. Sì le psicologhe da cui ho ricevuto la diagnosi sono specializzate in psicoterapia e trattano, tra gli altri, proprio i disturbi d'ansia. La psicoterapia che ho seguito io credo che fosse di tipo cognitivo comportamentale, però si è basata soprattutto su ragionamenti logici. Mi rendo conto che la mia psicologa in seduta mi diceva cose giuste e più che sensate, e che ciò che temo è molto improbabile, ma nonostante questo non riesco a liberarmi del dubbio. La psicologa invece mi ha detto che uno degli obbiettivi è proprio imparare a tollerarlo senza andare costantemente alla ricerca della rassicurazione.
Il mio malessere nasce soprattutto dal non riuscire a ricordare con assoluta esattezza certi particolari, ma se non ricordo io chi può per me? Oppure ricordo certe cose ma sento il bisogno di maggiore sicurezza che "io ricordi bene". A volte trovo sollievo ma dura poco. Puntualmente ritorno sulla questione alla ricerca di una rassicurazione più solida. A volte lascio proprio perdere, ma poi mi dico che invece dovrei fare qualcosa per eliminare questo dubbio. La compulsione mentale a cui mi dovrei sottoporre non mi va proprio di farla ma da una parte mi rendo conto che, visto che non ricordo bene certe cose, è da tenere sempre in considerazione, in quanto solo questo mi può dare sollievo. Magari riesco a distrarmi, ma penso che sarei più contenta e godrei delle cose del quotidiano se solo non avessi questo dubbio. Mi chiedo se un giorno me ne libererò davvero.
Grazie per la sua attenzione.