Comunicazione di coppia assente

Salve sono una donna di 30 anni ed ho una relazione da 9 mesi con un uomo di 40.
Premesso che siamo andati a convivere da subito, già dopo pochi giorni (non per scatti di follia amorosa, ma per esigenze di trasferimento imminente in un'altra città, e l'iniziale ricerca di una casa, che non trovavo, si è sfumata subito in una convivenza spontanea). Quindi la relazione è cominciata a 360 gradi, tirando fuori fin da subito i difetti dell'una e dell'altro, ci siamo scoperti a vicenda e andiamo abbastanza d'accordo. Fin'ora sta andando tutto bene, tranne che per la comunicazione di coppia. E per comunicazione intendo anche le più banali questioni, da cui lui fugge sempre.
Per fare un esempio, abbiamo deciso di acquisire dei Cfu ulteriori per partecipare ad un concorso,e così un pomeriggio gli ho detto che dovevo parlargli di una cosa (riguardo la scelta dell'università se statale o telematica) eravamo in un contesto molto sereno, e lui come reazione cambia espressione facciale e cerca di arrancare scuse per non ascoltarmi, come se fosse spaventato. Va per uscire dalla stanza e io gli dico: "E' per l'università!" e allora si è di nuovo rilassato.
Questo esempio è applicabile a qualunque altro approccio, praticamente non c'è mai un momento giusto per parlargli, è come se si aspettasse che io da un momento all'altro gli dicessi "ti lascio" o "sbagli tutto".
Praticamente già di nostro parliamo poco, perché lavoriamo tutto il giorno, e io di mio sono una persona che si tiene tutto dentro, lui fa lo stesso, e perciò come dovremmo affrontare i discorsi???
Il venerdì che è l'ultimo giorno lavorativo della settimana per entrambi, non mi permetto neanche di parlargli, perchè è stanco e non vuole sentire nulla. Se ho bisogno di dire qualcosa devo aspettare il sabato o peggio la domenica.
Io ormai non mi permetto più di usare la frase "dobbiamo parlare" dato che si spaventa, e gli dico le cose direttamente, creo un'apertura ma rientra in difensiva. L'altro giorno siamo andati a fare un picnic, io ero un pò giù di morale, ma non volevo farglielo capire per non rovinare la giornata, lui se ne accorge, cominciamo a parlare e lui scappa di nuovo, in quell'istante ho trovato l'opportunità perfetta per farglielo notare, e lui contrariamente mi ribalta la situazione e dice di no, ma era evidentemente a disagio. Ma sopratutto ogni cosa che dico la storpia e la fa diventare come se fosse colpa sua, quando invece io non ho mai detto ne pensato che sia lui la causa dei miei problemi. Altre volte, quando usa l'ironia, dice sempre "ora ci lasciamo" oppure quando parliamo di cose serie lui ripete sempre questa frase "e che facciamo?! ci lasciamo". Io non capisco se ha traumi troppo profondi con le sue relazioni passate, o se ha un problema direttamente con me. Non posso fare a meno di pensare che forse ha dubbi sulla nostra relazione. Non vuole esprimersi, e c'è da dire che ha anche un orgoglio molto spiccato, ma come si può risolvere il problema?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 580 67
Gentile utente,

alcune persone sono iper-sensibili alla colpevolizzazione,
al sentirsi in colpa.
Mi riferisco al Suo compagno.

Frutto di vicende passate,
educative? infantili?
che vengono inconsciamente trasportate e trascinate nel presente.

Nel presente ne fa le spese la compagna di oggi,
che non ne può capire il meccanismo
e registra unicamente la fuga del proprio compagno da ogni possibile conflitto.

Avete mai pensato ad un approfondimento psicologico di coppia
non solo online ma in presenza?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr. Lucia Murgia Psicoterapeuta 31 1
Buonasera cara utente, il tipo di dialogo che lei sembra descrivere sfuggirebbe ad aspetti profondi della relazione non favorendo l'apertura reciproca e chiudendo gli eventuali argomenti con frasi che la portano a retrocedere rispetto a qualsiasi posizione. La coppia si arricchisce di una comunicazione emotiva basata sulla condivisione di stati d'animo e percezioni reciproche. La difficolta' a scoprirsi non favorisce per entrambi quella complicita'che porta ad affrontare le varie situazioni della vita bloccandosi anche su aspetti pratici cosi' come lei descrive e resoconta. Questa crescita richiede consapevolezza di sé e apertura al confronto con sé stessi in primi e di coppia come conseguenza. Sarebbe auspicabile un percorso introspettivo che favorirebbe maggior chiarezza sui meccanismi comunicativi non funzionali alla coppia. Cordialita'

Dr. Lucia  Murgia

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per la risposta ad entrambe le dottoresse, avete centrato il punto.
Il problema è che il suo carattere ed il suo orgoglio non gli fanno ammettere di avere questo problema. Complice il fatto che spesso è di malumore per via di alcune preoccupazioni, vuoi per i soldi, vuoi per il lavoro (come tutti d'altronde), e molto raramente lo trovo ben predisposto e sereno.
Dato che so che si infastidisce spesso io stessa non mi sento più molto libera di esprimermi e tengo tutto dentro. Una volta, lui ha capito che io non gli avevo parlato di una situazione che ora non ricordo più nemmeno quale fosse, e addirittura mi ha detto, con nonchalance: "Eh abbiamo problemi di comunicazione allora!? perchè non parli??" io sono rimasta allibita, perché non ha capito che se questo problema esiste e perché è lui a crearlo, non di certo io. Da un lato, quando è predisposto possiamo comunicare, dall'altro quando non lo è devo stare zitta! peccato che in media solo una volta al mese è predisposto.
C'è un'altra cosa, essenzialmente è una persona debole, quando era adolescente si drogava pesantemente, crescendo ha smesso per darsi invece all'alcol (sopratutto per le storie con le sue ex).
Da quando lo conosco io non beve e non fuma, ma purtroppo si è bruciato il cervello, non ha più memoria, quando si tratta di novità non riesce a memorizzare che poche nozioni. Non sapete quante volte mi ritrovo a fare con lui gli stessi discorsi, anche tre\quattro volte perché non si ricorda che ne avevamo parlato. Quindi è come se i vari pezzi di puzzle che andiamo attaccando insieme, vengo poi nuovamente tolti per ricominciare da capo.
Io ormai faccio finta di niente, lo gestisco come se avesse l'alzheimer, per non ferirlo.
Perciò per sintetizzare la questione, lui prima fa così e poi l'indomani dice che non è vero che lo ha fatto. So che non lo fa apposta e si vede, ma spesso è davvero frustrante per me.
Non ammetterà mai di andare in terapia, la vederebbe come una scusa per lasciarlo, e si chiuderebbe ancor di più. Cosa posso fare?
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Dr. Lucia Murgia Psicoterapeuta 31 1
Cara solo la persona interessata con la giusta motivazione può intraprendere un percorso. Poiché nella coppia ci sono due elementi e ognuno ha delle responsabilità nel rapporto e non parlo in termini di colpe ovviamente, mi sento di suggerirle un percorso personale che potrebbe chiarire tante cose di sé e della dinamica che si trova a vivere scoprendo a quel punto di poter intervenire nella propria vita in modo attivo. Un saluto
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