Nuotare

Buonasera,
Sono una giovane ragazza che fin da piccola ha sempre amato nuotare, in piscina o in mare. Ho fatto diversi corsi di nuoto e le estati al mare le passavo più in piscina che in spiaggia a prendere sole.
Vi scrivo perchè qualche anno fa ho avuto un episodio orribile in mare. Sono miope, abbastanza da sentirmi priva di orientamento in acqua senza occhiali. Mi hanno sempre sconsigliato di utilizzare lenti a contatto in mare per le complicanze che possono esserci, così qualche anno fa ho deciso di voler farmi una piccola nuotata durante una vacanza, insieme ad un materassino gonfiabile e ai miei occhiali, che tenevo legati al materassino per non perderli, quando non li utilizzavo. Quando mi sono resa conto che la marea mi stava trascinando al largo, ho deciso di nuotare indietro, verso la riva. Nel giro di qualche secondo, un'onda mi ha colpita e cercando di salvare gli occhiali che stavano cadendo in mare, ho perso anche il materassino.
Ora, io so benissimo nuotare e nuotare è stato un bel pezzo di vita, ma in quel momento, il mio cervello è andato in panico: improvvisamente non riuscivo a stare a galla, non toccavo a terra e non riuscivo ad orientarmi. Ho bevuto moltissima acqua ma sono riuscita a chiamare aiuto e una ragazza mi ha fatto prendere fiato sul suo gonfiabile e accompagnata a riva.
Ricordo, in quel momento, la paura di morire.
Dopo quell'episodio non sono più andata al mare. Per la prima volta sono andata l'anno scorso, posto diverso. Ero in acqua, non da sola, i miei occhiali erano al sicuro ma il mio ragazzo voleva prendermi e farmi fare un tuffo in acqua, dove non toccavo per poco. Ero d'accordo. Una volta che mi ha presa e buttata in acqua, ricordo solo di aver aperto gli occhi e aver visto il fondo del mare, ero a testa in giù. Mi sentivo disorientata senza la mia vista e ho sentito di nuovo il cuore battere forte e la paura di non riuscire a tornare in superficie. Ho chiuso gli occhi e ho trattenuto il fiato, così da poter tornare a galla. Mi sono aggrappata al mio fidanzato, col cuore a mille e con l'aria che mi mancava. Ero terrorizzata e volevo tornare a riva. Il tutto Sarà successo in qualche manciata di secondi, ma per me è sembrato eterno.
Senza vista mi sento persa in acqua e non so se quella prima esperienza negativa adesso possa avermi rovinato per sempre il piacere di nuotare, fare immersioni e divertirmi come una volta.
Avete qualche consiglio da darmi? Cosa ne pensate? Ho paura che neanche l'uso di occhialini graduati possa farmi sentire sicura in acqua..
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile ragazza,

purtroppo, il primo event che racconta qui è quello che ha determinato una sorta di trauma, dal quale Lei però non si è liberata, ma ha anche contribuito a rinforzarlo involontariamente. Infatti, scrive: "Dopo quell'episodio non sono più andata al mare.
Evitare di fare qualcosa che temiamo, in generale, non solo rafforza le nostre paure ma rende i successivi interventi anche più difficili. Non sorprende, infatti, che Le sia capitato di provare moltissima paura lo scorso anno con il Suo ragazzo.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di rivolgersi personalmente ad uno psicologo psicoterapeuta per eliminare la paura, ma una valutazione diretta è indispensabile per comprendere meglio questa paura, la sua intensità, le modalità.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

l'utilizzo regolare degli occhialini graduati
- ossia, per chi ci legge, degli occhialini come quelli da piscina, però con le lenti graduate come i normali occhiali da miope su misura per lei, lenti bianche o da sole -
sono una vera manna per i miopi
sia per la visione nitida che garantiscono
sia perchè impediscono che spruzzi di acqua salata giungano agli occhi irritando il delicato occhio del miope.

Come vede,
un suggerimento pratico,
ma anche una informazione sperimentata,
che certamente NON si pone sullo stesso piano delle sagge e condivise indicazioni della Collega verso un approfondimento del "trauma",
bensì rappresenta una indicazione operativa se Lei fosse in grado di provare.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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