Padre padrone

Salve,
Mi presento, mi sto per laureare in legge e ho 25 anni.
Il motivo per cui scrivo è mio padre.
Uomo molto autoritario, si impone e vieta le cose.
Mi rinfaccia sempre che non faccio niente (mi vede sempre stare seduta a studiare) che sono solo una che consuma senza produrre o fare niente.
Mi fa sempre pesare che lui mi mantiene, lui mi da da mangiare, lui mi paga l'università etc etc e io subisco.
Provo a dirgli che ogni genitore mantiene il figlio (e così doce anche la legge) ma a lui non importa a casa sua si fa come dice lui.
Per evitare questa situazione dato che dopo un po' è diventata insostenibile sono andata a lavorare nel weekend per 3 anni in un ristorante ma poi causa covid il lavoro è dominuito.
Ha comunque avuto il coraggio di dirmi che che quei soldi che mi guadagnavo, erano suoi dato che per 20 anni mi ha mantenuta.

Si impone in tutto, ad esempio non vuole che vado a fare un weekend fuori col mio ragazzo e non devo andare, non vuole che si esce e non devo uscire, non vuole che dormo fuori casa e devo tornare tutte le sere etc... TUTTI fanno queste cose, e io non posso farle.
Quando cerco di farglielo presente mi risponde che a lui degli altri non gli importa.
Una sola volta sono andata contro il suo volere fuori e quando sono rientrata mi ha detto "azzardati di nuovo a disobbedirmi" e non mi ha parlato per 6 mesi.
Cosa dovrei fare?
Non capisce che così facendo non solo reca un pregiudizio a me ma anche col mio ragazzo.
Siamo giovani se non facciamo qualcosa adesso (covid permettendo) quando lo faremo?
[#1]
Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Salve cara.
Oltre a suo padre non dice nulla del contesto familiare. Chi vive in famiglia con lei? E' figlia unica?
Probabilmente agendo in questo modo suo padre pensa di proteggerla o educarla nel modo che (LUI) ritiene giusto, non considerando però i suoi desideri e stati d'animo.
Ciò che si manifesta con un divieto sottende la paura che le possa accadere qualcosa o una sofferenza/ insofferenza che lui stesso vive.
Dice che per 6 mesi non le ha parlato, questo silenzio prolungato qualcosa voleva comunicare.
Il problema non credo sia il "pregiudizio" verso lei o il suo ragazzo o il non poter fare, queste sono le conseguenze.
Ciò che dovrebbe interrogarla è il rapporto con il suo papà, la vostra storia familiare e i vostri vissuti.
Mi faccia sapere
FC

Dr.ssa Dederica Cairoli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta.
Allora vivo con mia madre che è un po' neutra, è "abituata" e conosce il suo modo di fare e quindi non si stupisce, mi dice solo di obbedirgli, anche se non è pienamente in accordo con lui. Poi ho una sorella molto più piccola di me, ha 16 anni e anche con lei è sempre molto autoritario. Però la "giustifica" perchè comunque è appunto più piccola di me.
Il mio rapporto con lui è sempre stato altalenante e conflittuale. Da piccola ricordo certi episodi di "violenza" direi, mi schiaffeggiava e poi il giorno dopo mi comprava una pizza e io "dimenticavo" tutto. O ricordo che una volta, da piccola (non c'era mia sorella quindi avrò avuto al massimo 8/9 anni) mi ha presa e tirata su senza stringere il collo per non so quale motivo.
Ha 50 anni quindi io sono arrivata quando erano abbastanza giovani e capisco che magari il problema di dormire o fare un weekend fuori sia la possibilità di una gravidanza (presuppongo) come è successo a loro. Ma non è vietandomi ogni cosa che escluderanno questa possibilità. Non parlarmi sinceramente non mi fa alcun effetto, anzi sono solo che sollevata.

Mi viene in mente un episodio recentissimo, il giorno del suo compleanno. Mia mamma ha preparato un buon pranzo e poi un dolce, l'unica che cantava "tanti auguri" era lei. Momento imbarazzantissimo! In 4 persone, io e mia sorella mute, mamma unica che cantava e lui se n'è accorto, questo per farle capire che neanche mia sorella va d'accordo con lui.
[#3]
Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Salve.
Credo che la strada da tentare sia quella di parlare con papà e farti dare la possibilità di dimostrargli che può avere fiducia in te, giovane donna di 25 anni non più bambina.
Anche gli episodi di cui parli "mi ha presa e tirata su senza stringere il collo..." sarebbe bene esplicitarli e parlargliene poichè è evidente che in te hanno lasciato traccia.
Ciò che devi chiarire dentro di te è se la tua priorità sia quella di recuperare o iniziare un rapporto con papà,(se possibile)o riuscire ad "evadere" e vivere le tue esperienze con il tuo ragazzo e i tuoi amici .
Ciò che ti pesa è la mancanza di libertà o la mancanza di un rapporto con tuo padre? O entrambi?
A volte per i genitori è difficile lasciar "volare" i propri figli, ma senza un confronto o la possibilità di dialogare è complesso capirsi ed "incontrarsi".
FC

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