Perché un ex ha bisogno di farti odiare?

Salve, scrivo per cercare di comprendere una volta per tutte di quale patologia del comportamento soffra il mio ex marito, visto che il suo comportamento continua a logorare me e i miei figli.

Dopo la separazione, quest'uomo ha avuto diverse relazioni, ma solo due importanti, e ad entrambe queste donne ha parlato di me come fossi un demonio.
Ha raccontato storie assolutamente false, addirittura aneddoti di presunti maltrattamenti verso la sua persona, quando invece ho sempre cercato di aiutarlo e di mantenere buoni rapporti.
Queste donne ovviamente mi odiano.

È un padre assente, non vede i figli, non li cerca, non li chiama.
Quando raramente c'è stato, li prendeva come fossero cose, e li portava a casa, dedicandosi non al tempo da spendere con loro, ma ai videogiochi e alla tv per i fatti suoi.
I miei figli sono cresciuti con questa strana presenza di un uomo che li cercava quando gli andava male con le donne "di passaggio".
Infatti da quando sta con l'ultima da 4 anni, è scomparso, e così aveva fatto con la precedente con cui era stato per 2 anni.
Nonostante la sua assenza, esiste solo quando ha voglia di rimproverare i figli su qualunque cosa: scuola, telefonate, messaggi, e spesse volte ripete loro la filastrocca che non li frequenta a causa mia.
Ma non è affatto vero! Non gli ho mai e poi mai vietato di vedere i nostri figli, anzi! Questi ultimi per fortuna storcono il muso, non sono scemi e ormai sono cresciuti, capiscono come stanno realmente le cose.
Ma, a parte il fastidio di tutte queste menzogne, che ormai cerco di tenere a bada dopo tutti questi anni, mi chiedo: perché quest'uomo continua spudoratamente a mentire su di me, e a recitare la parte della vittima?
Non sarebbe stato meglio comportarsi in modo civile e corretto, e mantenere rapporti normali?
A cosa gli serve farmi odiare dalle donne con cui sta?

Facendo mente locale in tutti questi anni da quando lo conosco (circa 20), ho ricordato che faceva la stessa cosa con la madre: mi parlava male di lei, facendomi credere che lui fosse una vittima.
Fortunatamente all'epoca gli risposi che non era mia responsabilità occuparmi dei suoi trascorsi con la madre, e che mi sarei comportata con lei, allo stesso modo in cui mi avrebbe trattata.
I rapporti tra me e la ex suocera poi furono ottimi.
Diciamo che credo di non essere caduta nella sua trappola (di lui) da questo punto di vista.

Ora mi chiedo: a cosa gli serve tutto questo?
Cercare di risultare vittima dei miei malefici, che non ho mai fatto, tutt'altro direi, che senso ha?
È da 20 anni che me lo chiedo, e vorrei capire.
Io che avrei davvero da raccontare su di lui, non dico mai niente, evito sempre il discorso con chiunque, e fosse stato per me, sarebbe tutto già archiviato, se non fosse che lui persevera nelle ingiustizie.
Lo vedo come un modo strano per non chiudere mai in modo maturo e sano il discorso.
Mi date gentilmente un vostro parere?
Grazie.
[#1]
Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Gent.le utente,

non è possibile dare un parere su una terza persona che non l'ha richiesto, mentre dal suo racconto si possono attenzione aspetti psicologici che riguardano la relazione con il suo ex coniuge. La ricerca in campo psicologico ha evidenziato una grande variabilità di modelli relazionali tra gli ex coniugi, infatti in talune situazioni il partner può completamente sparire dimenticandosi delle sue funzioni genitoriali, in altri casi invece i rapporto tra gli ex coniugi si mantiene collaborante ed orientato all'educazione dei figli, infine in altre circostanze il rapporto tra ex coniugi è altamente conflittuale, ecc...
L'instaurarsi di un modello relazionale tra gli ex coniugi e il risultato della personalità di ognuno e della storia familiare che si è vissuti insieme.
Pertanto, dal mio punto di vista, sarebbe consigliabile intraprendere un percorso di supporto psicologico finalizzato a sviluppare una migliore comprensione sulle dinamiche psicologiche cha hanno caratterizzato la sua pregressa storia familiare, riscoprendo aspetti della sua dimensione interiore che forse nel tempo sono stati messi da parte.

Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line

[#2]
dopo
Attivo dal 2020 al 2022
Ex utente
Gentile Dottore, grazie per la risposta, ma non credo che il discorso abbia a che vedere con la separazione. Questa persona ha usato lo stesso schema comportamentale anche tra me e sua madre, quando eravamo fidanzati, come ho precedentemente scritto. Dopo la separazione, è come se io avessi preso il posto della "mamma cattiva". È come se avesse bisogno di sentirsi sempre "bimbo non accudito". In tal modo può richiedere le nuove cure di una donna che lo accudisca da mammina. Che lo vixi, lo coccoli, con cui lui possa sentirsi importante. D'altronde è questo schema contorto che non ha fatto funzionare la nostra relazione: io non mi comportavo da mamma, ma da moglie, e lui non riusciva a gestirmi, mentre io non sentivo di avere un marito al mio fianco.
Con tutto il rispetto, non andrò in terapia io, per scoprire problematiche del mio ex marito. Ma rivolgermi gratuitamente qui per un consulto con esperti, l'ho trovato fattibile.
La prenda semplicemente come una curiosità, o un voler dare riscontro a quanto già credo di aver intuito. Grazie comunque per la sua gentile risposta.