Sono etero ma mi piace il pene

Salve
Ho 31 anni, sono un bel ragazzo, penso anche abbastanza attraente.

Mi sono sempre definito etero perché penso che in realtà lo sono.
C'è però un
"problema"... All'età di circa 10-11 anni (non ricordo di preciso) facevo dei giochi con un amichetto della mia età, " giocavamo"
e ricordo che arrivavamo con piacere a dei rapporti orali.
La cosa durò un pò e quando ci vedevamo volevamo entrambi ritornare in quella situazione.

Poi, nell'adolescenza quei ricordi piacevoli mi hanno spinto a riprovare.
Ho così avuto vari incontri con uomini.
Il fatto è che io non mi sento attratto sentimentalmente da loro, mi farebbe schifo baciarne uno, anche se fosse il più bello del mondo.
Non mi attrae nemmeno un bel corpo virile e muscoloso.
Mi attrae solo ed esclusivamente il pene.
Lo dimostra il fatto che i miei incontri saltuari erano molto selettivi, ed erano determinati solo dal fatto che mi piacesse o meno il pene di quella persona.
Sono sempre stato attratto da donne sentimentalmente, le mie storie d'amore l'ho sempre vissute con donne e nel futuro mi vedo con una famiglia e con una donna al mio fianco.
Avevo una ragazza e mi ha lasciato dopo due anni perché ha scoperto che anche mentre ero con lei ho avuto qualche rapporto.
La cosa mi ha distrutto percheè l'amavo davvero.


Vorrei chiedere: è possibile provare attrazione solo ed esclusivamente per il pene (non tutti) e nient'altro di un uomo?

È possibile amare una donna e allo stesso tempo avere questi impulsi?

Mi devo definire bisex?
(non avrei problemi ad accettarlo).

È una cosa che difficilmente riuscirò a sopprimere e quindi ci dovrò convivere?

Spero che riusciate a togliermi qualche dubbio.

Grazie mille per l'attenzione e buona serata.
[#1]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
Ci riferisce di un'attrazione verso i genitali maschili scoperta in adolescenza, che si è confermata nei 20 anni successivi.
Ci riporta anche alcuni tradimenti con uomini, mentre era fidanzato con la sua ragazza, che dice di aver amato davvero.

Cosa dire... Le etichette in fondo non si assegnano "naturalmente", perché in natura non esistono.
Sono invece una questione identitaria e anche sociale, ossia in primo luogo ce le assegniamo noi, guardando: 1. Dentro noi stessi; 2. Ma anche, ci piaccia o no, alla rappresentazione che la società genera di un certo fenomeno e alla collocazione che inevitabilmente fa di ciascuno rispetto al fenomeno osservato nel caso puntuale.

Ora, la questione qui non mi sembra una etichetta. Lei cerca da 20 anni intimità anche con uomini, e può definirsi come meglio ritiene, perché la collocazione di quella etichetta per sé è in fondo una questione personale (pur inficiata dal giudizio di altri, che possono sostenere o meno questa definizione...).
Però, ecco... Io temo che la questione che riporta richieda in lei una riflessione più profonda, che forse in 20 anni di confronto con questo fenomeno non ha mai se non altro completato in questi termini.

È singolare osservare come esordisca dicendo:

"Salve
Ho 31 anni, sono un bel ragazzo, penso anche abbastanza attraente"

E poi ci dica:

"Mi sono sempre definito etero perché penso che in realtà lo sono.
C'è però un "problema"... "

E ancora ci dica:

"Ho così avuto vari incontri con uomini.
Il fatto è che io non mi sento attratto sentimentalmente da loro, mi farebbe schifo baciarne uno, anche se fosse il più bello del mondo."

"Nel futuro mi vedo con una famiglia e con una donna al mio fianco."

"È una cosa che difficilmente riuscirò a sopprimere e quindi ci dovrò convivere?"

A me tutto questo sembra fare pensare, pur col beneficio del consulto online e della non conoscenza della sua persona, che lei:

1. Consideri questa attrazione una deviazione dal percorso canonico. Ne farebbe volentieri a meno ma siccome il "problema" (definizione sua, virgolette incluse) c'è e difficilmente riuscirà a sopprimerlo (sempre ragionamento suo) ... Forse forse dovrà conviverci...
2. Pensi che questo fenomeno potrebbe inficiare anche sulla realizzazione di un suo progetto futuro per come immaginato (lei parla di unirsi a una donna e costruire con lei una famiglia).
3. Abbia un certo schifo (parola sua) nei confronti di ciò che con un uomo sarebbe una intimità non consistente con un rapporto diretto e pratico con il suo principale organo genitale.

Comprendo bene?

Se si, le faccio due domande allora.

1. Perché pensa che l'attrazione verso il pene possa inficiare nel suo rapporto con una donna (ed evidentemente anche un futuro con lei)?
Io penso che questa attrazione dopotutto possa paragonarsi all'attrazione che proverebbe verso altre donne, non credendo io al fatto che nello stare con una persona l'attrazione verso altre persone (e i loro genitali!) svanisca per davvero (diverso è poi "cedere" a questa attrazione).

2. Perché ritiene di provare schifo immaginando un bacio con un altro uomo? Non è una immagina esagerata, quasi una difesa? Un uomo omosessuale definirebbe addirittura "schifoso" il bacio con una donna?

Ci sono poi altre domande... Sarebbe interessante sapere perché ci dice che si sente bello e attraente per iniziare il consulto, o che senso ha specificare la sua selettività verso la bellezza o meno di certi genitali (ma perché, a lei le donne piacciono tutte? e preferirebbe TUTTI i genitali femminili?), ed altro ancora. Ma non andrei così tanto addentro.

Insomma, il senso di questa risposta vuole essere:
Si guardi dentro!
Il mio consiglio vuole essere: lasci perdere l'etichetta ora.
E rifletta su due punti:
a. La gestione delle sue relazioni, e la tendenza al tradimento (solo con un uomo?) che sente implicitamente anche nell'immaginarsi una nuova relazione;
b. La possibilità che forse essere non eterosessuale potrebbe non essere per lei una cosa "no problem" come dice. Glielo dico non come atto di accusa da cui non guadagnerei nulla, ma per farle presente che alcuni elementi del suo racconto potrebbero fare pensare, coi limiti del consulto online, che una quota di omofobia interiorizzata pervada la sua persona.

In merito a questo ultimissimo punto, la invito a considerare questo non come un giudizio, ma come un prodotto di cui è difficile, veramente difficile essere scevri nel mondo - in miglioramento ma per infiniti versi fondato su basi sessiste, razziste e omofobe - in cui siamo comunque inevitabilmente nati, cresciuti e pasciuti.
Un alone, molte volte sottilissimo, che pervade, pur con livelli diversi tra in singoli, praticamente ciascuno di noi umani.

Lo stesso alone, quello di una omofobia interiorizzata, che, se ci fosse, le farebbe cercare verso gli uomini una relazionalità piuttosto limitata e anche limitante dell'idea che dell'attrazione verso un uomo potrebbe avere.
D'altro canto di che incontri parliamo? Preventivamente pensati come finalizzati ad un atto sessuale con persona di cui si sa poco o niente e i cui genitali si sono magari visti da una foto? (Altrimenti come selezionerebbe? Se vuole può dirci in merito)

Difficile pensare a un'attrazione verso (e una predisposizione mentale a) ciò che non è genitale di un uomo, partendo da queste premesse.
Non escludo che questo genere di incontri non possa alimentare in lei quello schifo di cui parla, ma anche toglierle la possibilità di scoprire di più gli altri e se stesso... Per confermare anche emotivamente una attrazione solo sessuale... O per escluderla a ragion più veduta.

Se vorrà, resto a disposizione per parlarne.

Un caro saluto

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr. Toscano.
Innanzitutto la ringrazio per l'interessamento e la cortese attenzione al mio caso.
Rispondo a qualche sua domanda.

Ho specificato che sono selettivo solo in quel senso, perchè in realtà è così. Se non mi piace quello non ci vado. In merito alla donna non sono i genitali la prima cosa che andrei a vedere.

Il concetto di schifo nel baciare un uomo era per calcare il fatto che non mi verrebbe nemmeno lontanamente l'idea. Io sono realmente attratto solo da quella parte dell'uomo e non so se questo derivi dal fatto che il mio inconscio abbia posto dei paletti in merito, per limitare un eventuale attrazione più generale, ma per me è davvero così. Non credo che riuscirei mai a provare qualcosa per un uomo, e di questo penso di esserne abbastanza sicuro.

Non so se possa paragonarsi alla stessa attrazione di una donna. Se ad esempio per strada vedessi un uomo bello e muscoloso, e una donna grassottella e non bellissima, magari con una minigonna (per renderla un po' più interessante XD), il mio occhio cadrebbe sulla donna grassottella e non sull'uomo bello muscoloso.

So che non sono etero al 100%, penso di essere bisex perchè sono comunque attratto da un qualcosa dell'uomo. Al tempo stesso non credo che questo possa influire in una futura relazione con una donna. E penso che talvolta non risulti nemmeno impossibile per me non cedervi a quella che lei definisce deviazione. Se proprio volessi riuscirei anche a farne a meno forse.
Al contrario invece non ce la farei a non desiderare una donna nella sua completezza.

Grazie ancora, sarei lieto di ricevere qualche altro suggerimento al mio consulto.
Distinti saluti
[#3]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
La ringrazio per i chiarimenti che ha fornito.
Devo dire che, in fondo, un'etichetta mi pare di averla letta nel suo ultimo messaggio ... (e deve sapere lei se è quella giusta...). E in fondo questo ci domandava, nel titolo della sua richiesta.

Il suo caso mi ha fatto tornare alla mente delle letture e ... Un film! Che le consiglierei proprio di vedere!

Si chiama Kinsey e ricostruisce la storia dello studioso Alfred Kinsey, un pioniere degli studi sulla sessualità.
Glielo consiglio e le segnalo che trova questo titolo anche, attualmente... Su quella famosa piattaforma video inclusa nel prezzo dell'abbonamento al servizio "prime" di quel famoso, famosissimo e-commerce...
... Quindi se una sera vuole spendere un paio d'ore interessandosi al tema....

Ho anche piacere a segnalarle che su internet, specie nel sito del Kinsey Institute, può trovare una scala che aiuta a "collocare" il proprio orientamento sessuale. La tradizione italiana non è il massimo, ma insomma ... Potrebbe trovare in questo questionario uno strumento discretamente utile.

Inutile dirle che gli studi di Kinsey, come del resto quelli di ogni studioso nel campo dei fenomeni psicologici, hanno avuto lodi e critiche ... E che non tutto va preso, questionario incluso, per oro colato. D'altro canto, se vuole, la invito a farsi una sua idea e ad esplorare questo campo con le letture che troverà se deciderà di dedicare qualche minuto a questo tema.

Detto questo, lei mi chiede suggerimenti, e io in fondo rischio di ripetermi un po' dicendole che, secondo me, due punti di attenzione sono:

1. La tipologia di incontri con gli uomini, nel senso che se ne avrà le auguro davvero di vivere incontri migliori di una mera scelta da catalogo sulla base del singolo organo genitale .. e su un consumo molto, troppo fast (magari è già così, non lo so eh)... E magari tenuto di nascosto, anche all'amico più intimo.

Glielo dico non perché debba nascere chissà cosa, ma perché l'incontro con un uomo non sia associato nella sua persona a una questione solo, o marcatamente.. Genitale e/o segreta, ecco.

2. Ancora più, la gestione del rapporto con una nuova fidanzata... Affinché non finisca come nel caso precedente che ci ha raccontato (con un tradimento, a prescindere se sia consumato con un uomo o una donna);
Lei diceva di amare davvero questa ragazza, e a sapere di questo epilogo in fondo ci si dispiace.
D'altro canto, sono contento si senta in grado di tenere fede in futuro a certi "impegni".

Fin quando non si è impegnati in relazioni che chiedono e meritano una proficua immersione a capofitto... la sperimentazione della relazione con altr* è una risorsa importantissima..
Una realtà del genere, però, è ovvio, cozza invece con una situazione di impegno esclusivo.

... Nulla togliendo agli importanti periodi di sperimentazione di cui sopra, il meglio che posso augurarle è sempre e comunque di avere accanto una persona con la quale possiate vivervi stabilmente e pienamente.. anche nella fiducia, reciprocità e comunione d'intenti! (Meglio ancora se stesse con una persona in grado di comprendere anche sfumature di lei magari non alla portata di tutte/i!!)

Se vuole aggiungere qualcosa ... Per come posso, sono certamente qui.

Un caro saluto

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo