Sono i genitori che devono invitare i figli o sono i figli che devono invitare i genitori ?

Questa domanda mi crea molta ansia perché io ho dovuto fare il genitore dei miei genitori e risolvere i problemi in famiglia già dalla prima media, non ho vissuto l’adolescenza e ora che sono sposato con mio marito e non abito più a Milano con i miei, comunque mia madre mi racconta tutto quello che succede a casa con mio padre e chiede consiglio a me!
Mio padre Non si sente considerato da me che sto parlando per me adesso.

Quando ho iniziato le medie io ero entrato in depressione/ ansia per tanti motivi, mio padre mi trattava sempre male, gli facevo schifo come figlio, non gli andava mai bene niente di me e faceva sempre i paragoni con i figli dei suoi fratelli ecc Mi sminuiva sempre tanto che mi convinsi di fare cagare in tutto, mi insultava, io avevo paura di lui, aveva da dire su tutto, che ero sempre in crisi, ansioso senza amici, poi fr cio ecc Alle superiori sono entrato anche in anoressia, anche perché ho sofferto di bullismo dalle elementari alle superiori e i miei voti non erano il massimo, mi sono sposato per andarmene via di casa e rincominciare da zero la mia vita che non aveva un senso e vivevo per servire agli altri e non per me stesso.
Ora ho rincominciato a gennaio con la sertralina e lo psichiatra e un po’ meglio, non ho più attacchi d’ansia e pianti continui.

Ora mia madre dice che siccome sono più intelligenti dovrei fare io il primo passo e chiamare mio padre fare due chiacchiere e magari chiedergli di Natale, l’anno scorso è venuto e aveva fretta di andare via e hanno mangiato e sono rimasti poco, poi quando gli ho accompagnati fuori mia madre piangeva quando ho abbracciato mio padre e ha fatto dei selfie noi tre senza mio marito.

Non so cosa fare se è giusto che i figli debbano invitare i genitori o è sano il contrario?
Grazie per la risposta che riceverò!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
a quanto pare la sua relazione coi genitori non la rende felice. Le festività in questi casi fanno da detonatore delle tensioni.
Quando ci sono troppi ricordi dolorosi, troppe ferite inflitte a lei fin da piccolo, una terapia familiare può portare quel minimo di chiarezza senza la quale i rapporti si incancreniscono del tutto nel male.
Provi a dire questo ai suoi genitori, nel momento in cui loro o lei stesso prospetterete il vostro prossimo incontro. In un buon consultorio potreste almeno cominciare il percorso.
Per capirsi, per chiarire gli errori del passato, per convivere in pace, sono necessari da tutte e due le parti dei segnali di buona volontà.
In genere in questi casi chi si rifiuta di confrontarsi con un* psicolog*, quali che siano le motivazioni che adduce, è sostanzialmente una persona rigida che non vuole cambiare le sue idee, perché non tollera di sentirsi dire che ha sbagliato, cosa che nella vita è normale: tutti procediamo per aggiustamenti, per prove ed errori.
In questi casi, piegarsi alle richieste della persona rigida è solo confermare la sua pretesa di onnipotenza e fare del male a sé stessi.
Il suo matrimonio (avete fatto l'unione civile?) rischia di risentire di questo clima. Cosa dice suo marito di tutto questo?
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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