Lui è gay, ma è stato con me per 4 mesi

Siamo stati amici per moltissimi anni, gli ho voluto un bene infinito, la sua presenza nella mia vita è stata un regalo dal cielo.

Era per me unico in tutto l’universo.

Ho sempre saputo che fosse gay, e il suo orientamento sessuale è stato per me sempre irrilevante: gli volevo tanto bene e basta.

Tutte le persone intorno a me lo adoravano, perché trasudava una bellezza d’animo fuori dal comune.

Ha vissuto in America per più di 10 anni, tornando periodicamente in Italia, e ogni volta sapere che era di nuovo qui era per me bello come andare in vacanza.

A causa della pandemia, è dovuto tornare in Italia, dove è fermo da settembre 2020.
Per 10 di questi mesi, siamo stati sempre insieme.

Dopo un paio di mesi, ho iniziato a percepire da parte sua segnali di attrazione nei miei confronti.
Inizialmente li ho ignorati o trascurati.
Ma in poco tempo sono diventati più frequenti, e nella sua ricerca continua di contatto percepivo pura attrazione sessuale.

Mi sono interrogata a lungo su ciò che stava accendendo dentro di me e mi sono data una risposta: mi stavo innamorando.

La paura, il timore di sbagliarmi, di star fraintendendo e restare delusa perdendo la sua amicizia, hanno dominato i miei pensieri per tantissimo tempo.
La mia attrazione nei suoi confronti intanto cresceva e mi era impossibile resistergli, come a lui resistere a me.

Non sono mai riuscita a chiedergli: cosa sta succedendo?

A fine luglio, non avendo più capacità di controllare le mie sensazioni, fidandomi completamente di lui, della nostra amicizia, ho pensato che si stesse innamorando anche lui di me, e abbiamo avuto il nostro primo rapporto sessuale.

In quel rapporto, come in tutti quelli che abbiamo avuto nei 4 mesi a seguire, ho percepito desiderio, eccitazione, ricerca di sesso fortissima e continua.
E io sono stata aperta e generosa, sentendo i miei sentimenti crescere sempre di più.

Abbiamo avuto una relazione, ma sin dalle prime volte in cui l’abbiamo palesata ho notato il suo profondo imbarazzo nel giustificarla agli altri: e da qui, il tracollo, l’opinione Degli altri, delusi da lui e da ciò che stava facendo: restare in Italia, con una donna.

Il tempo ha peggiorato la situazione: lui non ha mai avuto il coraggio di parlarmene, andando avanti con sempre meno convinzione.
Fino a dissipare, a novembre, prima i rapporti e poi la sua presenza, segnale inequivocabile del fatto che si stesse tirando indietro.

Gli ho parlato e gli ho detto che stavo male, era meglio se ci lasciavamo.
Lui mi ha risposto che il problema era l’ansia di tornare in America (è ancora qui), ma non sono mai riuscita a credere a questa scusa, che mi è sempre sembrata un ottimo pretesto per celare il non amore.
Ha tentato di trattenere la mia amicizia, ma quando gli ho chiesto di essere davvero sincero e di parlarmi della sua omosessualità, mi ha risposto: non ti amo, mi dispiace, abbiamo preso la relazione su due piani diversi ed è sparito.

Sto soffrendo moltissimo.

Cosa è successo?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

Cosa sia successo al ragazzo non possiamo saperlo
senza sentire anche la sua campana, cioè il punto di vista di lui.
Sono però più di una le domande che ci poniamo:
- lui è omosessuale o bisessuale, liquido o altro?
- anche gli eterosessuali possono incappare in certe omosessualità situazionali, il contrario può essere successo a lui?
- forse si sente ingabbiato a causa del giudizio del gruppo di riferimento?
- altro?
Domande senza risposta.

Ma qui noi ci occupiamo di chi ci scrive, cioè Lei.
Lui è sparito e Lei soffre moltissimo.
Dopo aver atteso qualche giorno che lui ritorni, non rimane che prendere atto del lutto, della morte di un Suo desiderio, progetto, speranza. E lavorare sulla elaborazione.
È dura da accettare, ma forse sarà così.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/