Consigli su presunta disforia in ragazzina

Buonasera,

vi scrivo perchè avrei bisogno di un consiglio su come affrontare alcuni comportamenti di mia figlia che ha 12 anni.

Leggendo alcuni messaggi sul suo cellulare qualche mese fa sono venuta a sapere che la sua amica del cuore le ha confidato di essere lesbica.

Da quel momento mia figlia è cambiata moltissimo, all'inizio si è definita lesbica, poi bisessuale, poi ancora pan sessuale e alla fine omnisessuale. Naturalmente non si definiva così con tutti, ma solo quando parlava con le sue amiche più intime.

Da premettere che prima di allora era una ragazzina molto semplice, piuttosto ignara riguardo all'argomento LGBT.
Sicuramente la confidenza della sua amica l'ha messa di fronte a questa realtà e, a mio avviso, l'avrà anche turbata e confusa, tanto è vero che nel giro di pochissimo ha variato ampiamente il suo orientamento sessuale. Ho cercato di parlarne con mia figlia, spiegandole che per me è importante la sua felicità e che l'accetterei comunque, anche se prima di definirsi in un modo piuttosto che un altro, dovrebbe essere più consapevole, ma ho ottenuto solo un muro di silenzio e un atteggiamento di fastidio per essermi interessata ai fatti suoi.

Le ho spiegato che l'avevo fatto solo perchè ultimamente l'avevo vista diversa, più chiusa, più scontrosa, ma lei non ha accettato questa mia intromissione.

Così ho deciso di non riprendere l'argomento e di "supervisionare" dall'esterno i suoi comportamenti e soprattutto la sua serenità.
Dopo qualche tempo ho notato che aveva iniziato a definirsi no binary e a usare pronomi maschili. Anche in questo caso soltanto con le sue amiche intime o in alcuni commenti che fa su Tik tok, dove si è data un nome neutro.

Questa cosa mi ha gettato completamente nello sconforto, vedo che la situazione si sta complicando, mi chiedo se è possibile che una ragazza che ha sempre avuto comportamenti e atteggiamenti femminili all'improvviso possa cambiare così. Non so nemmeno se si possa parlare di disforia di genere. Ho paura che da sola non riesca a gestire questi sentimenti così contrastanti, anche se apparentemente sembra serena. Riprendere l'argomento con lei non porta a nulla, non ne vuole parlare con me e non gradisce l'idea di parlare con uno psicologo.

Per questo motivo chiedo a voi un consiglio, lascio passare un po' di tempo per capire se spontaneamente mia figlia trovi la sua strada? o sarebbe opportuno farmi aiutare da qualcuno per cercare di seguirla meglio?

Da premettere che fino ad ora, all'esterno per lo meno, è rimasta la ragazzina brava, educata, che va bene a scuola e questo mi fa pensare che sia serena, anche se ci sono dei momenti in cui è più chiusa, ma questo penso faccia parte dell'età.

Allo stesso tempo ho paura, mi sento impotente e sconvolta da qualcosa che non avevo mai nemmeno immaginato, pensando all'adolescenza temevo tante cose, ma una cosa del genere non mi aveva mai sfiorato. Vi ringrazio per i consigli che vorrete darmi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Sicuramente la confidenza della sua amica l'ha messa di fronte a questa realtà e, a mio avviso, l'avrà anche turbata e confusa
>>>

Sì, è una possibilità. Gli adolescenti non hanno ancora un'identità sessuale ben formata, perciò è possibile che il forte legame con l'amica l'abbia influenzata più di ciò che sua figlia sente, riguardo a questo argomento.

>>> Così ho deciso di non riprendere l'argomento e di "supervisionare" dall'esterno i suoi comportamenti e soprattutto la sua serenità.
>>>

Credo che abbia fatto bene. Si sforzi di monitorare e osservare evitando però di intervenire, tanto più che, come ha già intuito da sola, non è un problema grave dal punto di vista individuale, se per il resto la ragazza si comporta in modo funzionale, a scuola ecc.

>>> lascio passare un po' di tempo per capire se spontaneamente mia figlia trovi la sua strada?
>>>

Per trovare la sua strada impiegherà probabilmente ben più di qualche tempo, ma per un po' sì, osservi senza intervenire e soprattutto senza giudicare, per vedere come evolve la cosa.

Mi permetto di aggiungere che se dal punto di vista individuale e particolare può non essere un problema, dal punto di vista sociale generale a mio avviso lo è. Perché tutto questo proliferare di nomi e definizioni vaghe non può che mettere confusione nella testa dei ragazzi.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta e concordo in pieno con la sua ultima considerazione, è proprio questa gran confusione che si sta diffondendo sempre più tra i giovani, in un'età così delicata di sviluppo della propria identità, che mi preoccupa moltissimo.