Calo nella coppia

Buongiorno a tutti, chiedo consiglio nella speranza di vivere al meglio possibile questo periodo che io e il mio compagno stiamo attraversando.

Siamo una coppia da 10 anni e da settembre abbiamo iniziato la convivenza.
Rapporto di grande amore, rispetto e progetti da parte di entrambi.
la convivenza procede bene, andiamo d'accordo... unico problema che io al momento non lavoro (lavoro stagionalmente e riprendo a marzo) e lui è momentaneamente disoccupato in attesa di un concorso che si svolge a giugno.

Problemi economici non ci sono ma sicuramente passiamo molto tempo insieme (che possa peggiorare il problema?).

Da un mese a questa parte dal giorno alla notte lui sente un calo dello stimolo (non del desiderio dice lui) sostenendo sia dovuto alla relazione di lunga data.

Lui non è preoccupato perché convinto si tratti solo di un momentaneo basso e che non serva fare nulla (solo aspettare).

Io non capisco come possa accadere così all'improvviso, così finiamo per parlarne in continuazione e stare male.
Teniamo tantissimo a questa relazione ed ho molta paura di perderlo.

Chiedo consiglio, grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Io non capisco come possa accadere così all'improvviso, così finiamo per parlarne in continuazione e stare male.
Teniamo tantissimo a questa relazione ed ho molta paura di perderlo.
>>>

Si percepisce una certa ansia da parte sua, che probabilmente sta addirittura rendendo il problema più presente. Parlare in continuazione di un problema, quando c'è di mezzo l'ansia, è un modo ottimo per alimentare sia il problema, sia l'ansia.

D'altra parte, se è vero che nella coppia è perfettamente fisiologica la diminuzione dei rapporti sessuali nel tempo, andrebbe visto, relativamente per voi, come si quantifica la cosa.

Ma quando esiste un problema d'ansia, prima dei problemi di coppia è opportuno trattare quello, perché così facendo spesso il rapporto migliora.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
la fluttuazione del desiderio sessuale (alti e bassi) in coppie strutturate e di lunga data è una possibilità fisiologica più che frequente, oserei dire (anche se questo termine non mi piace) che è assolutamente normale. E questo è il primo elemento su cui la inviterei a porre la sua attenzione.
Poi, se c'è qualcosa che eventualmente va oltre il "fisiologico", questo glielo potrà confermare solo il tempo (cioè da quanto dura), lei stessa (quanto lei è disposta ad "aspettare") e il suo compagno, con cui potrebbe provare a condividere i suoi stati d'animo, anche le sue preoccupazioni, da un lato, e dall'altro ascoltare le sue (del suo compagno) sensazioni al riguardo.
Certo è che un ruolo potrebbe giocarlo anche la temporanea mancanza di obiettivi quotidiani lavorativi, nel senso che potrebbe contribuire all'appiattimento emotivo, relazionale e del desiderio in generale.
Con riguardo a questo punto le suggerisco di darsi comunque una "struttura" quotidiana attraverso attività sportive, ludiche, interessi nutrienti per lei/per la coppia (qualcosa da fare insieme), in generale, mantenere il più possibile una cadenza ritmica anche delle attività più "banali".
Infine, per quanto riguarda il "parlarne in continuazione", da quanto riferisce sembra alimentare ancor di più le SUE insicurezze.
Ho maiuscolato SUE perché è importante che lei le riconosca sue e non confonda i piani, ovvero è importante che non le comunichi con tono accusatorio o recriminatorio (se questo è il suo caso) con il suo partner, poiché costituiscono delle barriere comunicative importanti. Quindi, mi permetto di suggerirle di anteporre sempre, quando si tratta di suoi vissuti, il pronome IO, onde evitare le barriere di cui sopra e, per questa via, predisporre il suo partner maggiormente all'ascolto.
Cordialmente.
[#3]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Buongiorno e grazie mille per le vostre risposte, di cui farò tesoro.

Al momento sto "accettando" questo periodo di basso come lo definisce lui.
Il mio compagno è abbastanza tranquillo che si risolverà spontaneamente, io vorrei provare a vivacizzare le cose ma lui sostiene che non sia necessario.
La mia paura è che "non parlandone" si finisca per far finta di niente fino a diventare coinquilini e non coppia.
D'altro canto sicuramente parlandone non stiamo meglio, quindi che fare?

Grazie ancora
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La sua domanda, "Che fare?", dà per scontato che lei debba fare attivamente qualcosa per risolvere il problema. E invece, quando c'è di mezzo ansia da prestazione o da aspettativa, può essere utile fare di meno.

Faccia un passo indietro. Smetta di insistere per voler trovare una soluzione a tutti i costi e smetta di far presente il problema al suo compagno, anche con i piccoli gesti di tutti i giorni. Perché le coppie che si conoscono bene comunicano anche con gesti ed espressioni minime.

Se anche togliendo di mezzo la pressione non dovesse cambiare nulla, allora potreste aver bisogno di consultare una terza persona, un professionista. Ma nel breve periodo più sentirà l'ansia di dover fare qualcosa, più il problema resterà dov'è.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#5]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Grazie dottore, farò sicuramente come mi ha consigliato.
Ha ragione, ho sempre l'idea che quando vi è un problema si debba trovare una soluzione e non semplicemente aspettare.
Mi rendo però conto che non sia sempre così.
Per quanto riguarda il consulto con uno specialista siamo d'accordo ad intraprendere questa strada in futuro se servisse (al momento sostiene non sia necessario)
Grazie davvero
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Prego, buona giornata.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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