Problemi di erezione marito

Buongiorno,

sono una donna di 38 anni, sposata da meno di un anno.
Mio marito ha 40 anni e fino a Capodanno la nostra vita sessuale era soddisfacente e vivace.
La sera di Capodanno, complice il luogo dove ci trovavamo (una casa non nostra e forse troppo silenziosa) non siamo riusciti a concludere il rapporto perché lui ha perso l'erezione.


Il giorno successivo è successa la medesima cosa, e così da quel momento lui non ha più voluto provarci.
Dice di non sentirsela, di avere "la mente che vaga" e di non riuscire a provare desiderio in questo periodo.
E' passato un mese e siamo ancora così.
Non vuole rivolgersi a nessuno perché dice che non è nulla di grave, ma per me lo è.
Ho paura che questa cosa si cronicizzi e vada per le lunghe, portando a logorare, infine, il nostro rapporto (stiamo insieme da 14 anni).


Non so cosa fare! Ho provato a sdrammatizzare, a prenderla "con filosofia" ma non nascondo che la cosa mi faccia soffrire e mi preoccupi, soprattutto perché lui sembra refrattario ad ogni cambiamento.
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Dr.ssa Silvia Ruggeri Psicologo 12 1
Buonasera,
è comprensibile che tale situazione la metta in una condizione di disagio e di sofferenza ma è importante che all'interno della coppia lei non si ponga né in una eccessiva modalità protettiva e di "cura" nei confronti di suo marito né in modalità più castrante, pensando che se la prestazione non funzionerà questo rovinerà inevitabilmente il rapporto. Entrambi tali atteggiamenti non farebbero altro che alimentare la percezione negativa della situazione, sia per lei che per lui. Da parte sua, le consiglierei di non parlare del problema di erezione con suo marito ma altresì di ricercare spontaneamente l'intimità ed una sana comunicazione. Suo marito infatti, durante il rapporto, dovrebbe evitare di concentrarsi sulla percezione del piacere e unicamente sulla penetrazione, perché ciò diventerebbe un tentativo di controllo ma, più si controlla qualcosa che dovrebbe insorgere spontaneamente, più paradossalmente si perde. Sarebbe inoltre importante che, se tale problema persisterà sul lungo termine, lui possa accettare la necessità di chiedere aiuto ad un professionista, anche per indagare eventuali motivazioni relative alla perdita di desiderio.
Cari saluti

Dr.ssa Silvia Ruggeri

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Dr. Domenico Trotta Andrologo, Sessuologo, Psicoterapeuta 120 6
Difficoltà sessuali nella coppia sono frequenti. Lo sono e lo possono essere in qualsiasi momento della vita sessuale dei partners. Nel vostro caso sono insorte dopo 14 anni di vita sessuale attiva e soddisfacente. Momenti di difficolta, minore interesse o anche scacco sessuale possono essere presenti occasionalmente. Non giustificano la rinuncia ad ogni attività sessuale di coppia. Tale rinuncia può essere sostenuta da cause diverse. Tenendo conto della vostra giovane eta (39 e 40 anni) suo marito, verosimilmente, non ha problemi fisici. Finora del resto è sempre stato capace. Questo non significa l’esclusione di un problema organico, facilmente verificabile da parte di un andrologo o un sessuologo medico.
Cause comuni di difficoltà sessuale sono specie in un uomo giovane ansia specifiche sessuali (ansia di prestazione, ansia anticipatoria di disfunzione erettile o anche limiti e difficoltà più strutturate sul piano erotico). Un episodio occasionale banale non risolto o trattato in modo inadeguato può indurre timori irrazionali, minare l’autostima sessuale, innescare un circolo vizioso di paura di non farcela e un ritiro dal sesso di coppia in attesa di ipotetici tempi migliori, etc. etc.? Ma sono ugualmente possibili altre cause. Tra queste il minore interesse verso il partner abituale (cosiddetta usura erotica della coppia stabile). O anche la presenza di una storia sessuale parallela o interessi sessuali alternativi e diversi. O ancora il rifugio in un più sicuro e soddisfacente autoerotismo e/o ricorso al websex. E tanto altro ancora. Si tratta certo di solo ipotesi. Ad esse fa da contraltare l’assenza di una vita sessuale di coppia.
Si dia un tempo ragionevole di attesa (se vuole, un mese o anche due).
Poi - pur sostenendo suo marito in un momento di sua fragilità e difficoltà funzionale - chiarisca l’importanza della sessualità per il vostro equilibrio psicofisico e la tenuta della stessa coppia. Cercate insieme una vostra via per risolvere un disagio così grave.
Possibilmente e auspicabilmente con l’aiuto di un sessuologo. Ovvero di un professionista capace di mantenere accesa in voi - e per il maggiore tempo possibile - la fiamma dell’eros e dell’intesa di coppia. Nel rispetto del modo di essere di ognuno di voi e della necessità di vivere insieme l’eros senza problemi, oltre che in modo autonomo, anche all’interno della coppia stabile.

Dr Domenico Trotta. Specialista in Andrologia,
European Society of Sexual Medicine
Sessuologo Medico e PsicoSessuologo

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