Problema con la cocaina

Buonasera,
purtroppo mi sto rendendo conto di avere un problema con la cocaina.
Ne ho cominciato a fare uso nel 2019 e fino al luglio del 2021 ne ho fatto uso in modo sporadico.
D'estate la consumavo 2/3 volte al mese massimo per poi sospendere del tutto il consumo da ottobre a maggio/giugno.
Da luglio di quest'anno però sto incrementando la frequenza.
In questo periodo credo di aver assunto questa sostanza 3/4 volte in media al mese.

Nelle ultime 3 settimane ne ho fatto uso 4 volte e la situazione sta iniziando davvero a preoccuparmi perché mi rendo conto che sta iniziando ad essere difficile dire di no, soprattutto nel fine settimana.
Oltre al fatto che le serate passate a drogarsi sono di una tristezza assurda (se ci ripenso mi fanno venire una sensazione di schifo), ho paura di aver danneggiato o comunque di poter danneggiare seriamente il mio organismo, in particolare il cuore.
Il problema è che questa situazione si inserisce in un quadro più "complesso".
Sono in cura presso uno psicoterapeuta per una "nevrosi d'ansia depressiva".
La mia vita è vuota; passo molto tempo a casa a non far niente, quando esco faccio sempre le stesse cose con le stesse persone.
La cocaina quindi rappresenta una sorta di valvola di sfogo, uno dei pochi modi (se non l'unico) che ho ultimamente per divertirmi qualche ora.
Il mio psicoterapeuta non ha mai fatto troppi problemi, in quanto ha sempre detto che l'uso sporadico non rappresenta un problema.
Tuttavia io informandomi mi sono reso conto che non è proprio così e l'uso che sto facendo ultimamente probabilmente non si può neanche più definire sporadico.
La situazione è complessa ma va necessariamente risolta.
Vi volevo quindi chiedere un consiglio sul da farsi, ovviamente con l'obiettivo di non toccare più questa maledetta droga.

Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> La mia vita è vuota; passo molto tempo a casa a non far niente, quando esco faccio sempre le stesse cose con le stesse persone.
La cocaina quindi rappresenta una sorta di valvola di sfogo, uno dei pochi modi (se non l'unico) che ho ultimamente per divertirmi qualche ora.
>>>

E hai perfettamente ragione. Di solito la gente usa le droghe proprio perché fa una vita di m***a.

Quando si ha una vita piena di aspetti interessanti e divertenti, non c'è bisogno di andare a cercarsi surrogati. È un discorso pratico, non moralistico.

>>> Il mio psicoterapeuta non ha mai fatto troppi problemi, in quanto ha sempre detto che l'uso sporadico non rappresenta un problema
>>>

Probabilmente il malinteso sta tutto nella parola "sporadico". Per alcuni può significare una volta la settimana, per altri una volta al giorno o una volta al mese. Il punto però è che se tu stesso riconosci che usi la droga come sostituto di una vita che non hai, anche l'uso sporadico è un problema. E prima ancora c'è un altro problema: quello di (ri)costruirsi una vita come si deve. Se non fai questo, smettere ti sarà più difficile.

Dovresti tanto per cominciare abbandonare le aspettative troppo elevate, che ti hanno portato prima a credere che la coca potesse sostituirsi a una vita vera, e adesso a credere che sia possibile farti smettere attraverso un semplice consulto per iscritto. Dovresti semmai chiedere un secondo parere a un diverso specialista, se vedi che non stai andando nella direzione che desideri, oppure a un Sert. L'aiuto psicoterapeutico efficace sarà in ogni caso importante, per aiutarti a rimettere la tua vita sui binari.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. La situazione purtroppo non è semplice ed il fatto che la droga la uso come surrogato complica ovviamente il tutto. Purtroppo si è instaurato dentro di me un meccanismo perverso che mi porta a ripetere le cose di cui mi lamento. Ho difficoltà ultimamente anche ad iscrivermi in palestra... per poi non parlare di altri temi come la sessualità o l'università. In ogni caso, lo psicoterapeuta da cui vado mi sta dando una mano e la situazione pian piano sta un po' migliorando. Il percorso per la "guarigione" è ancora lungo ma almeno ultimamente la terapia dei risultati li sta procedendo. Tuttavia non vuole parlare della cocaina, per questo ho scritto qui. Poi Lei ha indubbiamente ragione quando dice che devo abbandonare aspettative molto elevate che non sono realistiche, ma devo iniziare a fare i conti con la vere difficoltà che ho. Inoltre mi rendo conto che tendo sempre a sostituirmi con altre persone, nel senso che per affrontare il problema della cocaina penso sempre di dirlo ad amici che non ne fanno uso, di parlarne con psicologi, addirittura stavo pensando di dirlo ai miei anche se probabilmente non troverò mai il coraggio se non messo con le spalle al muro. Fatto sta che non penso mai a come ovviare il problema mettendoci del mio, cerco sempre l'aiuto o il salvatore esterno, ma purtroppo nessuno ha la bacchetta magica e se non inizio ad essere più protagonista (in bene per una volta) della mia vita non cambierà mai nulla. In ogni caso la ringrazio di nuovo per la sua celere risposta e le auguro buon pomeriggio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> non vuole parlare della cocaina, per questo ho scritto qui

Posso comprendere, non tutti gli psicoterapeuti ritengono di lavorare con le dipendenze, chimiche o di altro genere. In ogni caso è possibile che tu abbia bisogno anche di un aiuto di tipo diverso, ad es. psichiatra specializzato in dipendenze o un centro per le dipendenze.

Non credo che si possa definire "sostituirsi alle altre persone" decidere di parlarne ai tuoi. Intendo dire che parlarne troppo e con troppe persone non sarebbe appropriato, ma con le persone che ti vogliono molto bene, come i tuoi genitori, potrebbe essere senz'altro raccomandabile. Se davvero sei intenzionato a smettere, il solo fatto di parlargliene sarà come essersi preso un impegno. Verso di loro e verso te stesso.

Un cordiale saluto

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Utente
La ringrazio ancora per la risposta. Parlarne con i miei genitori comporterebbe sicuramente anche una grande perdita di fiducia nei miei confronti da parte loro. D'altra parte però la situazione va risolta e anche velocemente perché la mia paura è che mi scappi di mano. Per quel che riguarda il mio psicoterapeuta, non mi sono espresso bene. Lui in passato ha curato tossicodipendenti e ha lavorato in centri di recupero. Diceva di non volerne parlare con me in quanto ho problemi più grandi di una sniffata sporadica. Tra l'altro la situazione sembrava migliorare perché tra dicembre gennaio e febbraio ne avevo fatto un uso moderatissimo: 4/5 striscette in 3 mesi. In realtà ciò era probabilmente dovuto al fatto che ho avuto dei problemi di stomaco per cui ho evitato di bere alcool per qualche mese e questo mi ha aiutato molto. Inoltre, in questo periodo ho passato molti venerdì e sabato sera a casa. Tuttavia, a 23 anni non ce la faccio a stare sempre chiuso in casa, ma se esco mi annoio tantissimo visto che frequento da anni le stesse 4/5 persone con le quali, dato che ci esco ogni sera insieme, non abbiamo niente da dirci. Mi trovo in pratica intrappolato in questa situazione, per cui o non esco e passo la mia vita su di un divano a guardare la televisione, o esco, mi annoio e per avere un po' di " entusiasmo " mi faccio la cocaina. Mi rendo conto infatti che a volte la sola idea che a fine serata mi rende quest'ultima più sopportabile. Inoltre, mi sono dimenticato di dire una cosa importante. Io per 4 anni ho fumato 4/5 canne al giorno. Oggi però se me ne fumo una mi arriva il battito a 160 e vado nel panico più totale. La psicologa da cui andavo prima diceva che se non avessi smesso avrei rischiato una psicosi. L'attuale terapeuta, invece, dice che la marijuana non c'entra niente, non ha questi effetti. Penso che la cocaina la sto usando come sostituto della marijuana. Prima una serata la "raddrizzavo" con un paio di canne, ora uso la cocaina al loro posto. Ho anche paura che l'abuso di marijuana abbia alterato l'equilibrio chimico del mio cervello. Il mio terapeuta esclude, ma io qualche dubbio ce l'ho lo stesso. La mia paura comunque, relativamente alla cocaina, è che se la mia vita non migliora potrei essere sempre meno lucido e potrei cadere in una tossicodipendenza che ovviamente significherebbe aggravare di molto la mia situazione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Tutte ragioni in più per cercare anche un aiuto medico.

La seconda psicologa che hai menzionato, che ti ha detto di smettere con le canne per evitare problemi più seri, mi trova d'accordo. La definizione dello hashish di "droga leggera", è assolutamente falsa. Per vari motivi.

L'impressione è che per come è messa la tua situazione adesso tu non stia ricevendo tutto l'aiuto di cui hai bisogno. Il primo terapeuta, a maggior ragione se si occupa di dipendenze, dovrebbe forse rivedere la valutazione sull'innocuità di "qualche tiro di coca". Però è difficile dirlo da qui. Senza vederti e senza sapere il lavoro che avete fatto con il collega non è possibile commentare il suo operato.

La scelta se parlarne o meno ai tuoi genitori compete a te. Però cerca un aiuto anche medico, perché da qui non possiamo andare oltre queste raccomandazioni.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Utente
La ringrazio ancora. Io con il mio psicoterapeuta mi sto trovando meglio ultimamente e ci sto instaurando un buon rapporto. Tuttavia, parlare di cocaina con lui non so quanto mi faccia bene. Se il mio terapeuta mi dice che la cocaina non fa male se consumata "occasionalmente", o comunque non abitualmente, cosa che in realtà va contro ad esempio a quanto mi ha detto il dottor Cecchini in un consulto che ho fatto prima nella sezione di cardiologia, tutti ciò mi manda in confusione. In realtà, più che mandarmi in confusione, è un buon pretesto per farmi una sniffata. Mi spiego meglio: non sono stupido e so che un cardiologo è ovviamente più attendibile di uno psicologo per quel che riguarda la cardiotossicità della cocaina. Però se a me viene voglia una sera, quel che mi ha detto il mio psicologo in quel momento può essere utile a quella parte di me che vuole farsi. In quel momento inizio a pensare di fidarmi dello psicologo, che tanto una tantum non succede niente.... Poi sniffo, passano 20 minuti e mi vorrei fare un'altra riga, finché non svanisce l'effetto ed esce fuori una depressione incredibile e iniziano i pentimenti.
Più semplicemente comunque posso dire che uno psicologo che mentre vuoi smettere ti dice che sniffare ogni tanto non fa male non è molto d'aiuto....
Tuttavia non vorrei neanche cambiare perché da quando ci vado sto meglio. In ogni caso, lunedì quando ci torno affronterò nuovamente il tema, sperando di non essere insultato ( ogni tanto ci va molto duro con le parole).
Per quel che riguarda lo psichiatria, ogni tanto penso che forse sarebbe il caso di farmi un consulto. Tuttavia mi vergogno anche di dirlo ai miei, perché purtroppo l'idea per cui lo psichiatra è il medico dei pazzi è ancora molto diffusa.
La ringrazio ancora per la disponibilità.