Problemi con le ragazze e "diagnosi" della psicoterapeuta

Salve a tutti, vorrei chiedere un parere e semplicemente cosa ne pensate di quanto segue, premettendo che essendo un tema complicato da spiegare, cercherò di spiegare tutto il meglio possibile, ma non sono certo di essere chiaro al 100%.


Allora, volendo cercare di ridurre il discorso, io ho problemi relazionali e sessuali con le donne, mi sono recato un terapia da una psicoterapeuta donna perchè praticamente volevo capire se il fatto che avesse problemi ad approcciare da un punto di vista sessuale e relazionale con le donne fosse essenzialmente una volonta mia o una difesa che il cervello si è creato.
Premetto che io non ho disfunzioni sessuali ed ho avuto rapporti "a pagamento", però con le persone normali non sono molto bravo.


La situazione è questa: Nel mentre io andavo tra una seduta all'altro, conosca una ragazza, quasi per caso, e a un incontro abbiamo parlato un po della sua vita, e io della mia, delle nostre convinzioni ecc, io però detto chiaro e tondo questa ragazza fisicamente non mi attrae più di tanto e comunque sento che da un punto relazionale non andrei tanto avanti, insomma vorrei specificare che per me si trattrebbe solo di rapporti sessuali per il semplice fatto che (brutto da dire) "questo passa il convento".
Siccome ho avuto un secondo incontro, in cui la ragazza mi ha chiesto di parlare dei miei interessi, e io detto francamente non ho interesse, sono universitario e nel tempo libero preferisco svagarmi con cose minime, come andare in palestra, o al bar, insomma piccole cose per far "arieggiare" il cervello, e il fatto di non avere interessi in comune, mi ha fatto sentire molto fuori luogo, nel senso non mi sentivo adatto a questa ragazza, e avevo paura che questa ragazze capisse che la mia intenzione era quella di una botta e via.
A questo punto la dottoressa mi ha "prescritto" di uscire altre volte con questa ragazza e mi ha detto che quindi, in funzione anche dello scopo da raggiungere, (per ora l'intimità, poi si vede) con questa ragazza cercando di conoscere la vita di questa ragazza e delle sue giornate, magari per vedere se è libera, quando è libera, e cercare di spostare il focus da "sè all'altro", io ho detto alla mia dottoressa che si potevo anche provare a farlo, ma che non ero sicuro di riuscirci, anche perchè io talvolta tendo a volte a voler parlare, ma non troppo, non più di tanto, o a non voler parlare proprio di ciò, anche perchè io in questo periodo non ho tanto voglia di interessarmi di "chiacchere", però la dottoressa mi ha detto che siccome questa ragazza era interessata ad uscire con me, io dovevo comunque provarci, e mi ha detto anche che se non riuscivo a fare ciò non avevo senso che continuo ad andare da lei, al che io le ho detto dottoressa io non è che non parlerei a nessuna così, però vorrei una un po più bella per fare ciò, e lei ha classificato ciò come un atto di resistenza.
Ovviamente se sorgono dei dubbi, potete scrivermeli, e vi rispondo, purtroppo per ora ho finito i caratteri
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> però vorrei una un po più bella per fare ciò, e lei ha classificato ciò come un atto di resistenza
>>>

Benissimo, quindi vai a caccia di ragazze più attraenti. Ma se non riesci a farlo non è per i motivi seguenti che hai ipotizzato:

>>> volevo capire se il fatto che avesse problemi ad approcciare da un punto di vista sessuale e relazionale con le donne fosse essenzialmente una volonta mia o una difesa che il cervello si è creato
>>>

È perché probabilmente hai paura di essere rifiutato. E quindi ti accontenti di quel che passa il convento.

Sono abbastanza d'accordo con la psicologa, ma con un'alternativa in più: o continui a uscire con questa ragazza, che non è il massimo, ma che intanto hai, oppure ti dai come obiettivo di provarci con ragazze che ti piacciono di più.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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dopo
Utente
Utente
Buonasera, innanzitutto grazie per la pronta risposta dottore, in merito a questo "o continui a uscire con questa ragazza, che non è il massimo, ma che intanto hai, oppure ti dai come obiettivo di provarci con ragazze che ti piacciono di più", vorrei dire che il problema delle belle ragazze "che mi piaccono di più", allora la dottoressa non è che ha escluso questa cosa, anzi, l'ha menzionata, però io (ed è purtroppo il limite di messaggi online), a cose come "lei può provarci con una bella sui social, o deve andare in giro e conoscere se vuole" è semplicemente questo, io non ho voglia, io se devo fare queste cose non le faccio con piacere, ma le farei abbastanza forzato in entrambi i casi, nonostante non mi masturbo da tipo 9 giorni, non riesco a trovare piacere, interesse, motivazione,e divertimento ad attivarmi in tal senso, la cosa non mi diverte, però in contraddizione (ed è strano lo so), non sto a mio agio senza sesso e senza l'intimità (che non deve essere per forza una relazione), in pratica è tutto un gioco di "umore basso" e di fuggire da malesseri, voler accontentare i bisogni, in pratica per non stare male, ed anche se è una contraddizione, io non me lo so spiegare, la verità è che magari semplicemente dovrei mettermi in testa che devo attivarmi in tal senso, o che devo accettare "le conseguenze delle mie azioni", però anche se non voglio, o comunque non vorrei attivarmi, l'assenza totale del discorso donne lo reputo un prezzo troppo alto da "pagare", e un rischio per la mia salute psicofisica (con magari problemi mentali annessi nel futuro), resta poi il fatto che non posso dire se tutta questa assenza di voglia motivazione ecc. sia volontaria o meno, e comunque io non so se è "sano e normale" che uno non voglia una donna,o comunque che "accetti o debba accettare che sia così" e non sia interessato per niente, che comunque anche se uno si attiva le intenzioni sono solo di trovare una persona con cui avere rapporti sessuali, salvo che le cose poi non vadano bene e si finisca in relazione seria, ma è una conseguenza, non l'interesse iniziale. Io poi vorrei quindi concludere con una domanda, lei ritiene che uno "debba imporsi di agire e sporcarsi le mani" anche se magari controvoglia, perchè è "normale e fisiologico che uno non ha voglia all'inizio" vista la mia situazione, oppure cosa mi consiglierebbe? Glielo chiedo anche perchè comunque da questo discorso potrebbe dipendere tutto quanto, e le mie future sedute di psicoterapia, e la psicoterapia stessa, visto che la dottoressa mi ha detto e mi ha fatto capire bene, che non seguendo quanto mi ha prescritto non ha più tanto senso che io continua ad andare da lei come paziente, veramente certe volte sono confuso e sfiduciato. Grazie infinite per la disponibilità
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> la verità è che magari semplicemente dovrei mettermi in testa che devo attivarmi in tal senso, o che devo accettare "le conseguenze delle mie azioni"
>>>

Esattamente. Sei probabilmente un po' depresso a causa del tuo non essere riuscito ancora a superare, come dicevo, la paura del rifiuto. Puoi chiamarla come vuoi, puoi andare a cercare tutte le cause e fare i bei ragionamenti che vuoi, ma questo è il problema che affligge la maggior parte dei ragazzi senza ragazza: hanno paura di fare brutte figure. E se la raccontano, senza neanche rendersene conto: "In fondo forse non ho bisogno delle ragazze. No, aspetta... forse ne ho bisogno". E dopo un po' sono sempre più confusi e sempre più depressi.

Vatti a leggere la storia della volpe e l'uva.

>>> mi ha fatto capire bene, che non seguendo quanto mi ha prescritto non ha più tanto senso che io continua ad andare da lei come paziente
>>>

E ha ragione. A che serve pagare soldi e perdere tempo se poi non fai quanto ti viene prescritto.

La scelta è tua.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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