Sensi di colpa per la fine di una relazione

Salve a tutti,

ad aprile dell'anno scorso inizio una relazione con una ragazza di 27 anni, io ne ho 37.
Stiamo insieme per circa 3 mesi, poi io devo andare via dalla città in cui l'ho conosciuta e iniziamo un rapporto a distanza che avremmo dovuto risolvere prima possibile.

Tutto procede bene fino a dicembre, quando inizia a dirmi che non è convinta, e dopo esserci riusciti a vedere altre due volte, una a dicembre e l'altra a gennaio, decide di stroncare senza darmi la possibilità di rivederci né di parlare un'ultima volta.
Ogni tentativo di comunicazione era distorto dalla rabbia che le sopraggiungeva, lasciandomi tanti interrogativi.

Ormai non ci sentiamo e io ho iniziato un percorso in autonomia.
Un esercizio che ho fatto è stato quello di scrivere, e scrivendo ho capito alcune cose.

Nel periodo tra ottobre e novembre, io sono stato preso da tante cose: un concorso che mi ha assorbito, la precarietà lavorativa, l'affitto di casa da pagare, l'ansia di essere precario a 37 anni, ed effettivamente ora, col senno di poi, mi rendo conto di non averla messa al primo posto.
Sono andato una sola volta da lei, mentre lei è venuta molto più spesso da me.

Credo che lei abbia percepito tutto ciò come disinteresse nei suoi confronti ed ha accumulato una rabbia e una delusione che nel tempo sono cresciuti vedendomi come una persona totalmente diversa da quello che pensava.
Ha iniziato a pensare che io fossi più legato alle mie amicizie ed alla mia vita al di fuori di lei.

Ovviamente queste cose ho dovuto dedurle io tra i vari messaggi inviati su whatsapp, ma non c'è mai stata una chiacchierata risolutiva.


Sono riuscito a fare un ragionamento più lucido, dopo 1 mese e mezzo dalla nostra separazione e riesco a vedere le mie responsabilità in questa cosa, ma ciò non mi aiuta, anzi, accresce il mio senso di colpa.


Premettendo che ogni volta che stavamo insieme stavamo bene, senza mai litigare, mi chiedo perché a tempo debito non ha parlato con me, facendomi notare le mie mancanze, perché alla prima crisi mi ha lasciato senza provare ad aggiustare le cose?
Perché fino a pochi giorni prima di decidere di lasciarmi mi scriveva cose diametralmente opposte, del tipo: "voglio presentarti alla mia famiglia", "dobbiamo convivere"?


Ringrazio in anticipo chiunque mi aiuterà.

Saluti
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

se ne ha la possibilità, se non è stato bloccato ovunque, perchè non inoltrare alla ragazza la mail che ha scritto a noi?

Considerato che ".. queste cose ho dovuto dedurle io tra i vari messaggi inviati su whatsapp, ma non c'è mai stata una chiacchierata risolutiva,"
questa modalità che Le suggerisco potrebbe forse aprire la possibilità di chiariVi tra Voi, se non altro per chiudere dignitosamente e senza troppa amarezza, quella dovuta alla mancata comprensione della situazione.

Che ne pensa?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
lei ci ha scritto ieri (https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/901143-fine-di-una-relazione.html) e ha ottenuto subito una risposta, ma oggi replica la stessa domanda senza curarsi di rispondere a quanto è stato scritto a suo vantaggio.
Glielo segnalo perché in questa nuova richiesta mi colpiscono due cose: il fatto che lei interpreta a modo suo quanto può aver pensato e sentito la sua ex: "Ovviamente queste cose ho dovuto dedurle io tra i vari messaggi inviati su whatsapp", e il fatto che ogni chiarimento tra di voi "era distorto dalla rabbia che le sopraggiungeva".
Non sarà stata questa "disattenzione" alle comunicazioni a lei rivolte a determinare la rabbia, altrimenti incomprensibile, della ragazza, e in seguito la rottura del rapporto?
Ciò detto, mi trovo perfettamente allineata con il suggerimento della collega dott.ssa Brunialti di inoltrare alla ex la mail scritta a noi, e questa volta, se ci sarà una risposta, prenderla in considerazione.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com