Problemi e rancori verso i genitori sensazione di abbandono

Salve sono Noemi ho 30 anni e vivo a Napoli, premetto che sono una ragazza che ha subito cose molto difficili nella vita, come il bullismo in fase adolescenziale con conseguente ansia, attacchi di panico etc, hk iniziato a 14 anni a prendere psicofarmaci ed essere seguita da psicologo e neurologoquesti, come i farmaci cambiati molteplici volte.
Soffro di disturbo bipolare diagnosticato.
Al momento da almeno 5 anni i rapporti con la mia famiglia sono peggiorati.
Con mio padre non c è mai stato dialogo, lui non mi ha mai abbracciata, mai chiesto come stessi, questo fin da piccola.
Di lui ricordo l assenza, e le poche volte che c era finivamo per litigare, non posso mai dimenticare i calci in culo ricevuti, le minacce di andarsene di casa, le colpe che mi addossava dicendo che io facevo ammalare mamma con i miei capricci.
E spesso da piccola passavo ore da sola nella mia stanza a piangere e i miei genitori non mi dicevano niente.
Nell adolescenza lo stesso, con mia madre parlavo sempre di tutto ma lei non mi capiva non riusciva a darmi un consiglio, non mi ha dato un educazione sessuale, ho dovuto scoprire tutto da sola e anche in modo brutto.
Parlavo con lei di tutto ciò che mi passava per la testa lei mi ascoltava ma diceva di non capirmi, che io ero complicata e vivevo in un mondo tutto mio.
Le cose sono andate così per anni e bene o male me le facevo andare bene.
Poi sette anni fa mio padre ha dovuto chiudere il negozio e da li sono iniziati i casini.
Papà sempre arrabbiato ed ogni cosa la colpa era la mia, guai a chiedergli un soldo o una sigaretta, i soldi non ci stavano ma se pure ci stavano servivano per la spesa, io non ho mai avuto pretese ma ogni volta una lotta anche per avere un euro per un caffè.
Mio padre è arrivato a nascondersi le sigarette.
Io sto facendo la dog sitter ma purtroppo guadagno poco e se provo a chiedere a mio padre qualcosa lui si arrabbia, urla e dice che dovrei aiutare in famiglia.
Mia madre sta dalla parte di mio padre, alle volte dice che vorrebbe aiutarmi ma nn può farlo altrimenti mio padre se la prende con lei.
Anni fa prova mo ad andare tutti e 3 da una terapeuta ma fu inutile perché mio padre si rifiutò.
Oggi la colpa la fanno cadere sempre su di me, io mi sento una vittima e non so più cosa fare ho un male dentro che mi sta lanciando ed ho paura per il futuro.
Mio padre ultimamente ha dei problemi di salute e qui a casa è un inferno, io anche ho i miei, e non sono pochi e nemmeno poco gravi ma loro si preoccupano solo di loro stessi mentre io sto morendo dentro e fuori
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Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 257 18
Cara Noemi,

la storia che ci racconti è complessa e credo che in questo momento per te sia necessario un consulto specialistico. Purtroppo da questa piattaforma è impossibile darti un aiuto concreto.

Credo che alla tua età per te sia necessario trovare una indipendenza ma per vari motivi non stai riuscendo nel farlo. Inoltre da come racconti il tuo malessere credo che tu sia sempre più intrappolata nella situazione giorno dopo giorno.

Ti consiglierei di rivolgerti a due centri, entrambi gratuiti.
- La ASL del tuo comune, per richiedere il servizio psicologico pubblico (si paga in base al reddito)
- Il Centro Per l'Impiego della tua zona, per richiedere un colloquio di orientamento specialistico e magari farti aiutare nella ricerca di una posizione lavorativa o di una formazione che possa metterti in grado di trovare un impiego e conquistare quindi quantomeno una indipendenza economica.

Hai 31 anni e molto probabilmente avrai modo di cambiare la situazione. Ma non indugiare oltre!

In bocca al lupo

resto a disposizione

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it

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