Test neuropsicologici per la memoria

Gentili Psicologi, vi scrivo poiché vorrei porre due domande su alcuni test neuropsicologici per la memoria.


Siccome ho sempre avuto difficoltà mnemoniche a lungo termine (es.
Studio di materie dimenticate dopo settimane) ho deciso di parlarne col medico di famiglia il quale mi ha detto di recarmi da neuropsicologo dal quale sono stato.

Il neuropsicologo mi ha fatto alcune batterie di test per memoria (lungo e breve termine).

Attualmente ho 22 anni.


Venendo alle domande:

1) le batterie eseguite per memoria a lungo termine sono tutte svolte entro circa la mezz'ora/ora e non si spingono a testare memoria dopo giorni.
Mi chiedevo quindi se, la memoria testata dalle batterie, possono stimare la memoria dopo settimane se di fatto nella pratica clinica richiedono nozioni da richiamarsi in solo mezz'ora dopo (come funziona la cosa?
La memoria a lungo termine dopo mezz ora modellizza quella a lunghissimo termine di giorni/mesi?) Mi incuriosisce l'argomento.


2) esistono invece in generale batterie di test che possano richiedere al paziente di ricordare cose di giorni prima (non so ad esempio test da eseguirsi in due diverse sedute)?
Oppure non esistono?


Spero abbiate tempo e modo di chiarirmi i due dubbi/curiosità che ho numerato qui sopra per comodità di lettura.


Un grazie di cuore per la vostra disponibilità.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, esistono test per la memoria a lungo termine, dove gli item da ricordare sono stati presentati ore, giorni o settimane prima.

Tuttavia tieni presente che, nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto studenti, quando ci si preoccupa di avere cattiva memoria si è in realtà soggetti ansiosi.

Quindi ti suggerisco di farti fare una valutazione diagnostica anche in questo senso.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Gentile Specialista, innanziuttto la ringrazio di cuore per aver preso in carico la mia richiesta con sincero interesse e celerità.

Prima di interessarmi con il medico di base sull'argomento avevo letto alcune risposte proprio su questo sito e avevo appreso che la componente ansiosa è spesso presente in giovani studenti, per questo non ho escluso a priori il continaure una terapia. La mia idea, avvallata anche dallo specialista era di iniziare con dei test così da sgomberare il campo da reali problemi di memorie di lavoro e lungo termine e poi continuare quindi con un iter psicologico. L'idea mi è subito piaciuta.

L'unica cosa appunto era che i test proposti erano solo di richiami menmonici di ore e non di giorni, il che mi aveva poco soddisfatto. Cioè volevo capire se fossero sufficienti a modellizzare la memoria a lunghissimo termine su cui mi sembra di avere più problemi.

Dalla sua risposta capisco che esistono test del genere.
Sarei stato in effetti curioso di sottopormi a test dove ci fossero item da ricordare per settimane.

La domanda con cui vorrei concludere questo scritto è la seguente: secondo lei test con richiami mnemonici di una 40ina di minuti sono sufficienti a modellizzare la memoria a lunghissimo termine su cui mi sembra di avere più problemi?
Lo chiedo da ignorante in materia per capire se posso ritenermi soddisfatto o indagare oltre.

Un grazie di cuore Dottore :)
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> La mia idea, avvallata anche dallo specialista era di iniziare con dei test così da sgomberare il campo da reali problemi di memorie di lavoro e lungo termine

E questo va benissimo. Semmai si potrebbe discutere sull'eccessiva facilità con cui oggi si chiede di farsi "esaminare". E non a caso, la gente è più ansiosa di un tempo.

Tuttavia, la tua ultima domanda a mio avviso sembra andare proprio nella direzione di una preoccupazione ansiosa.

La memoria non è un sistema a compartimenti stagni e la distinzione fra breve, medio, lungo o lunghissimo periodo è arbitraria. Quaranta minuti per uno studente non sarebbe in ogni caso sufficiente, dato che gli argomenti di studio non li prepari 40 min prima dell'esame.

No, la questione io la porrei in termini diversi. Proprio dal momento che la memoria non è un sistema perfetto e non funziona come il richiamo di dati di un computer, nei soggetti ansioso/ossessivi il rendersi conto che la memoria commette <di continuo> errori, in modo assolutamente normale, risulta inaccettabile.

Ne parlo in questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=-HlXNe46ekg

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#4]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
>> La memoria non è un sistema a compartimenti stagni e la distinzione fra breve, medio, lungo o lunghissimo periodo è arbitraria

Questo è verissimo, però consideri che è una domanda di una persona completamente ignorante in materia quindi viene più facile pensare (per una persona non addetta ai lavori) che: >>la memoria [...] funziona come il richiamo di dati di un computer

Insomma, voglio dire che la mia domanda era portata a pensare in termini di un ragionamento fisico classico di funzione continua, quindi immaginavo un calo continuo della memoria e una possibilità dei test di modellizzare la memoria a lungo termine di minuti ed estrapolare quella a lungo termine di settimane.
Non so se mi sono spiegato egregiamente, ma quello che volevo dire è che viene facile per una persona comune pensare in questi termini, mentre lei che ha un bagaglio culturale e di conoscenze al riguardo vede la domanda banale e poco concreta.
Comunque la ringrazio perché mi ha fatto riflettere.

>> Semmai si potrebbe discutere sull'eccessiva facilità con cui oggi si chiede di farsi "esaminare". E non a caso, la gente è più ansiosa di un tempo.

Vero, ma potrebbe anche essere benissimo che la gente ha mediamente più conoscenze. Un tempo non sapevano nemmeno cosa fosse la neuropsicologia, per dire. Magari ne avrebbero comunque avuto necessità di farsi valutare, ma se non si conosce una professione non se ne sente nemmeno il bisogno :)

>> No, la questione io la porrei in termini diversi. Proprio dal momento che la memoria non è un sistema perfetto e non funziona come il richiamo di dati di un computer, nei soggetti ansioso/ossessivi il rendersi conto che la memoria commette <di continuo> errori, in modo assolutamente normale, risulta inaccettabile.

Sicuramengte voglio indagare in tal senso. Però come dicevo all'inizio mi premeva prima gettare delle basi più "concrete", come dire se ho un limite fisico lo accetto, se non c'è indago oltre e maggiormante sulla componente ansiosa. Anzi, in ogni caso indagherò anche in tal senso, credo sia una crescita personale che può essere utile.

>>Quaranta minuti per uno studente non sarebbe in ogni caso sufficiente, dato che gli argomenti di studio non li prepari 40 min prima dell'esame.

verissimo, per quello mi premeva chiederle quella informazione, cioè volevo capire se una memoria testata in 40 minuti fosse specchio di una memoria di settimane.
Mi spiego meglio sul valore della mia domanda precedente: siccome i test di 40 minuti erano risultati nella media e anzi poco superiori mi ero del tutto convinto il mio problema fosse prettamente ansioso ed ero volenteroso di affrontarlo. Tuttavia se so che un test di minuti non modellizza la memoria a lunghissimo termine mi lascia il "dubbio" che forse era meglio effettuare quei test settimanali di cui parlava. Dubbio che accetto, non è che mi perseguiti, però penso che sarebbe stato meglio (mi pare lecito no? sbaglio?)
E' ovvio che se uno mi dice: i test svolti sono inutili sul profilo di memoria a lungo termine da pazinete rifletto e dico "beh a sto punto era meglio fare gli altri".

Come dicevo prima in una ottica da ignorante in materia pensavo/credevo che una perdita di informaizone in minuti "modellizzasse" una memoria di settimane.
Ma proprio per via della mia ignoranza in materia la domanda sembra banale o distorta, però le chiedo di provare a mettersi nell'ottica di un ingegnere (quale auspico di diventare) e la domanda prende forma: io sono costantemente a contatto con grafici e test svolti in poco tempo per modellizzare un tempo mediamente più lungo e mediane e medie sono il pane quotidiano. E quindi nella mia ottica distorta da studente meccanicista di una fisica deterministica è una domanda perfettamente coerente e lecita perché per me il mondo e tutto ciò che ci circonda funziona così :D

Spero di essermi spiegato meglio sul perché delle cose.
Grazie di nuovo per gli utilissimi spunti.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> quello che volevo dire è che viene facile per una persona comune pensare in questi termini

Non "a una persona comune". Semmai a un laureando in materie scientifiche che già di suo è soggetto a una certa ossessività. Altrimenti si sarebbe iscritto a una facoltà diversa.

Perché l'ossessività è un continuum: quando è funzionale, va benissimo. Ma quando inizia a metterti i bastoni fra le ruote, come potrebbe essere il caso tuo, allora è meglio curarla.

Vedila in questo modo: l'attività di studio non può essere affrontata con una mentalità da ingegneri. Certamente ci sono principi scientifici che si possono applicare, ma non nello stesso senso che se stessi progettando una scheda DSP per acquisizione dati. Non so se mi spiego.

Puoi trovare nel mio canale YouTube altri video su come studiare e come massimizzare la possibilità della ritenzione mnemonica.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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