Pensieri intrusivi vari e sul mio ex

Buongiorno, ho una relazione con un ragazzo da un anno e mezzo e ci amiamo.
Dallo scorso anno all'improvviso ho iniziato ad avere delle crisi di ansia e pensieri intrusivi riguardo al mio amore per lui, è durato circa un mese questo periodo e poi fino a gennaio sono stata bene.
La prima volta è iniziato tutto solo con stanchezza e una domanda "è tutto ok con lui?
" mentre la seconda volta è successo con un incontro causale al supermercato con il mio ex, che non mi saluta più da quando ho chiuso la nostra relazione.
Il nostro rapporto era malsano, lui era più grande di me e ha una compagna, inizialmente ci stavo bene ma poi conoscendolo meglio eravamo troppo diversi e io ho anche accettato di fare sesso molte volte controvoglia perché lui usava frasi come "eh vabbè sei così bella come facciamo a non fare nulla" e mi sentivo in colpa perciò cedevo, ma i rapporti nemmeno mi piacevano.
Era molto egocentrico, aveva sempre ragione lui non era mai disposto a discutere delle cose perché non gli piaceva litigare nemmeno in toni pacati, in pratica un bambinone.
Non mi manca, ma quando sono in queste fasi di ansia che sia lieve o acuta spesso mi torna in mente e mi spaventa, infatti spero sempre di non incrociarlo.
Credo sia la causa per cui ho avuto qualche problema intimo con il mio compagno, spesso mi sentivo in ansia quando non facevamo l'amore da qualche giorno e credevo di dover essere più regolare, poi gliene parlavo e mi diceva che non dovevo nemmeno pensarci, che si fa quando si è a proprip agio e spesso dopo aver chiacchierato magicamente mi veniva voglia.

Cosa mi succede?
Io amo il mio compagno e pensare ad una famiglia con lui mi fa stare bene, ma spesso ho questi momenti...
Con la psicologa stiamo approfondendo cosa possa significare per me il pensiero riguardante il mio ex, ma una delle paure che ho quando penso alle sedute con lei è che questo percorso possa portarmi alla scelta di dover lasciare il mio compagno anche se non voglio.
Quando lo abbraccio chiedo sempre a Dio o chi per esso di non portarmelo via.

Grazie per avermi aiutato
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 372 4
Uno psicologo non le darà suggerimenti su cosa fare, bensì le permetterà di comprendere meglio il significato non manifesto delle cose, di risolvere la sua "crisi di decisionalità" per farle fare scelte ed arrivare ai risultati di cui si necessita. Il timore che la terapia le porti via il compagno è un'altra cosa che oggi sfugge alla sua totale comprensione e che la terapia aiuterà a dissipare, quindi non tema, quando tutto sarà chiaro sarà lei a dire a noi cosa fare per stare al meglio.

Se vuole, può parlarmi meglio di questo timore che la assale però prima chieda alla sua psicologa, questo perché la terapia funziona molto meglio se tutti questi pensieri che lei elabora sono portati all'attenzione di chi la segue. Ci faccia sapere

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[#2]
dopo
Utente
Utente
La mia psicologa conosce ogni mio pensiero, attualmente stiamo lavorando sulle emozioni che provo in presenza del mio ex, che sono sicura di aver lasciato con lucidità e motivazioni precise, le stesse per cui non tornerei mai con lui. Non faccio nulla di forzato con il mio compagno, sono sempre spontanea e quando sento di essere apatica evito di prolungarmi verso di lui in modo da non avere ricordi viziati dei nostri momenti e non avere poi la pulce nell'orecchio che mi dica "hai visto che eri forzata?". So che sarò io attraverso il mio percorso a capire di cosa ho bisogno e quali saranno le scelte che vorrò fare, ma perché mi terrorizza tanto il pensiero che questo percorso mi porti a maturare la decisione di lasciarlo andare? Il mio compagno è tutto ciò che cercavo in un uomo.
Grazie mille per la sua risposta, so che cercare sui forum storie come la mia è sbagliato, cerco sempre di non farlo e di rimandare, ma è più forte di me.
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 372 4
C'è un concetto in Psicologia che chiamiamo "principio di ambivalenza", è un concetto complesso ma in sostanza afferma che ogni cosa, più è fortemente investita in una data direzione (es. amore) più è altrettanto investita in quella opposta (es. odio). Può applicarsi alla sua situazione se si ammette che è molto forte ciò che la lega al suo attuale fidanzato. Con la sua psicologa ha potuto parlare di questo forte sentimento che la lega al suo fidanzato?

Le vorrei anche chiedere di confermarmi che ha parlato di questa sua discussione con me alla psicologa, come le dicevo è importante che lo sappia, e per me lo è che si esprima su cosa ne pensa (cosa ne pensa la psicologa, intendo).

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