Differenza di "diagnosi" e di interpretazione di un problema

Salve!

Sono qui per esporre alla vostra gentile attenzione e alla vostra competenza la seguente questione.


Per un problema, l'anno scorso mi sono rivolta a dei servizi di psicologia/psicoterapia; mi spiego meglio... per prima cosa ho chiesto un consulto online, dove mi è stata data una risposta.
In questa risposta, tra le altre cose, mi è stato suggerito di rivolgermi a uno psicoterapeuta "in carne e ossa", cosa che io ho fatto.


Tuttavia, le risposte fra i due (psicologa on line e psicologo de visu) sono un po' discrepanti.
Non del tutto, ovviamente, ma ci sono dei punti di differenza.


In questi casi come ci si comporta?


La mia non è una dissertazione filosofica o una curiosità oziosa, bensì mi preme davvero capire per sapere come comportarmi.


Per una persona ossessiva, quale io sono, soprattutto considerato che i consulti riguardavano un contenuto "ossessivo", è un po' difficile capire in casi come questo.
Da un lato si può pensare, in modo sano: "Ok, è normale, ognuno, psicologi compresi, ha la propria opinione, la propria visione, la propria percezione ecc.
", dall'altra c'è quello scrupolo ossessivo che voi addetti ai lavori conoscete bene.


Comunque, la risposta online un po' legittimava il dubbio, nel senso che riteneva che il contenuto alla base dell'ossessione meritasse attenzione, invece lo psicoterapeuta de visu lo ha delegittimato (non banalizzato, attenzione, anzi, però è stato molto ridimensionato rispetto alla lettura fatta nel consulto on line).


Voi psicologi cosa consigliereste in casi come questo?

Spero mi rispondiate, è importante per me.

Grazie per l'attenzione.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Dal Suo testo manca un'informazione importante:
dato che entrambi consulti concordavano nel propendere per un nucleo ossessivo, che - come le avranno detto i Colleghi -
va curato,
ha poi intrapreso una psicoterapia al riguardo? E' trascorso un anno ormai...

Due le possibili risposte.

- O Lei ha deciso per una psicoterapia, e dunque può chiedere delucidazioni all/la Professionista con cui sta "lavorando",
- O Lei non è attualmente seguita; e dunque dei due consulti non se ne è fatta nulla, limitandosi a rimuginare in quanto ".. sono un po' discrepanti". Rimuginare inevitabile in quanto "..c'è quello scrupolo ossessivo che voi addetti ai lavori conoscete bene", per usare parole Sue.
In questo secondo caso una nostra ulteriore risposta non farebbe altro che nutrire il Suo rimuginare:
non c'è risposta risolutiva ai dubbi di una persona ossessiva, in quanto da ogni risposta nasce una nuova domanda, che a sua volta non trova una risposta convincente e risolutiva, come Lei ben sa.
E questo è il motivo per cui in casi analoghi noi specialisti decidiamo di non fornire opportunità di replica: per evitare che l'utente si auto-danneggi avvitandosi ulteriormente sui propri pensieri e dubbi e perdendo in tal modo tempo prezioso di cura.

"Voi psicologi cosa consigliereste in casi come questo?" ci chiede.

Ai Suoi dubbi espressi nel presente consulto potrà dare risposta adeguata
.non attraverso una diagnosi più precisa e concordante,
.non attraverso la raccolta di ulteriori pareri,
bensì attraverso il trattamento del disturbo: questo è l'orientamento che Le forniamo.

Concludendo,
la qualità della Sua vita
non dipende dallo sciogliere la diatriba/dubbio sulla diagnosi/interpretazione del "problema"
- pareri peraltro concordanti per quanto riguarda il disturbo ossessivo -
bensì dal curarlo: il tempo che passa non La aiuta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/