Come curare nevrosi d'ansia

Buona sera ho 37 anni, sto soffrendo ultimamente di umore basso e pensieri ossessivi.
Il mio psichiatra mi ha prescritto 40 mg di Elopram, ho paura di sentirmi agitata.
Mi capita di vedere gli altri con ansia, è un mese che sto facendo la cura ma non sto facendo psicoterapia di quella avrei davvero bisogno...
È come se non riuscissi più a tranquillizzarmi, ho paura del giudizio, che sono ricaduta purtroppo dopo un pó di tempo che stavo bene.
Un'altro psichiatra mi diede l'Olanzapina ma ha parecchi effetti collaterali solo che ricordo mi tranquillizzava e dormivo bene.
Non esiste qualcosa simile all'Olanzapina?
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 372 4
Buon pomeriggio ,


Come mai non ha iniziato una psicoterapia sebbene la ritenga ciò di cui ha bisogno?
Scrive che ultimamente soffre di questi sintomi: saprebbe dire da quanto tempo circa? È successo o cambiato qualcosa nella sua vita?

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta, si diciamo da marzo ho rifiutato una buona offerta di lavoro da li ho rincominciato ad avere pensieri critici verso di me, giudicanti.. forse quello poi mi ha portato a questo stato di ansia che anche poi con l'olanzapina non si calmava ma stavo ingrassando a vista d'occhio e cosi andando da un'altro psichiatra me lo ha tolto e dato Elopram
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 372 4
Il quadro che descrive suggerisce che quel rifiuto ha scatenato qualcosa di passato piuttosto che essere in sé la fonte del problema, peraltro leggo che dice di aver ricominciato ad avere pensieri critici e giudicanti, immagino sia qualcosa che ha già dovuto affrontare. A cosa si riferiva in particolare?

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dopo
Utente
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Eh si... dei rifiuti che mi sono successi ma anche la mia inadeguatezza nell'affrontare le avversità mi fanno ricadere nella bassa autostima, nella svalutazione che mi faccio da sola. Magari gli altri invece sono buoni con me ma io sono una che si giudica per prima. Ma mi succede di difendermi troppo dagli altri, ho come paura che l'altro possa decidere per me e io perdo la mia autenticità. Io a questo mi riferivo sulla nevrosi, che proietto qualcosa sugli altri. Però è un pó complicato descrivere...
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 372 4
I farmaci non possono essere una soluzione al quadro che descrive, che merita la dovuta attenzione presso uno Psicologo; se non fosse stato complicato da dire e descrivere, avrebbe già risolto il problema da sé, non ne dubito

Peraltro l'idea che gli altri abbiano questo potere su di lei è un fattore di rischio perché per natura è un pensiero che potrebbe chiuderla proprio a chi potrebbe invece esserle utile a superare questa situazione. Io stesso non le potrei nemmeno consigliare un aiuto professionale senza invariabilmente farle sembrare che "ho deciso io per lei", non so se ho reso l'idea

È importante che lei si sforzi almeno per prendere le distanze da queste convinzioni sviluppando consapevolezza del fatto che sono loro, queste idee, a non essere autenticamente sue, anzi; la sua vera essenza è nascosta proprio da questi pensieri, e bisogna lavorare per farla fuoriuscire

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