Trans oppure no?

C'è una domanda che mi sto facendo dalla scorsa settimana: sono trans oppure no?
Per i primi secondi ci avevo pensato per scherzo, ed il pensiero è nato mentre ascoltavo una canzone di una girl band (sono fan di certi atti musicali femminili che parlano molto alla mia parte più sensibile).
Ma poi, per qualche motivo, ci ho cominciato a pensare seriamente e tutto ciò si è trasformato in dubbio compulsivo, a cui ho rimuginato continuamente in questi giorni molto strazianti ed agonizzanti, senza provare alcuna pace.

Premetto che soffro di DOC da quattro anni, mi sono già sentito così ma in qualche modo sono sempre riuscito a risolvere certe cose da solo, senza l'aiuto del mio psicologo.
Ma credo che per un tema così importante come l'identità di genere, io ci debba ritornare (ed infatti ho organizzato un appuntamento questo Mercoledì).


In questi giorni ho ipotizzato ed avuto vari dubbi, tra cui cinque punti secondo me molto importanti, cioè:
1) Star scambiando il mio lato femminile un po' più sviluppato rispetto ai miei coetanei con l'essere trans.

2) Non aver mai veramente scoperto me stesso.
Ho avuti parecchi problemi in passato e mi porto enormi insicurezze da quando ho memoria, ma sono sempre stato fermamente convinto della mia identità (almeno credo, non ho mai mostrato segni di disforia di genere da piccolo e credo sia un dettaglio importante in quanto da bambini siamo tutti molto spontanei rispetto a quando siamo adulti).
Mi sono sempre piaciute cose più tipicamente maschili, mi atteggio un po' come il tipico maschio adolescente (ci ritornerò dopo) e sono sempre stato abbastanza disinteressato in buona parte delle cose più tipicamente femminili, per quanto ciò possa significare tutto o nulla.

3) Disperazione per la mia condizione fisica ed il mio aspetto.
C'è da dire che io ho sempre voluto avere un aspetto leggermente effeminato, volendo un determinato fisico ed una determinata faccia per questo, ma appunto essendo insicuro, non lo faccio.
Ora sono passato al volere questo al voler avere un corpo femminile, pur non sentendomi io mi stesso una femmina.

4) Non essere abituato ai momenti di pace.
Quando un dubbio compulsivo se ne va, passo circa due o tre mesi di "pace", mi sento strano riguardo ciò, come se fosse impossibile che io sia così (relativamente) tranquillo, ed ecco che me ne viene un altro all'improvviso.

5) Star negando la verità.
Magari mi sono veramente mentito per 18 anni, mi sono fatto influenzare dalla società moderna ed ho sempre costretto me stesso ad "atteggiarmi" da maschio quale sono ALMENO un minimo.
Ora è come se il mio cervello mi costringesse a pensare ai segni tipici della disforia di genere, perché ho notato che negli scorsi giorni mi sono più preoccupato sulla domanda stessa che sul notare di avere effettivamente segni della disforia.
Questa è quella a cui più credo, nonostante allo stesso tempo sia quella che più nego perché non è semplicemente possibile.


Non ho citato altri dubbi, ma nel complesso è tutto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

ci dice: "Premetto che soffro di DOC da quattro anni, mi sono già sentito così ma in qualche modo sono sempre riuscito a risolvere certe cose da solo, senza l'aiuto del mio psicologo."

Come l'esperienza Le segnala, ci si illude talvolta di essere "sempre riuscito a risolvere certe cose da solo". Ma in realtà il sintomo si modifica leggermente, per poi ripresentarsi nuovamente sono "mentite spoglie".
Ri-sottolineiamo, anche per chi ci legge, che è importante completare tutto il percorso di psicoterapia e chiuderlo solo quando anche l* Psy (che deve essere psicoterapeuta per poter curare!) è d'accordo. Facendo sempre attenzione alle possibili ricadute, con conseguenti brevi riprese.

Le auguro di poter riprendere il percorso di terapia psicologica re-iniziando dalla prossima seduta di mercoledì p.v.

Non entriamo quindi nei contenuti proposti dal consulto, dato che il Suo curante La conosce da ben 4 anni e dunque possiede le carte giuste per aiutarLa.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr. Carla, capisco perfettamente ciò che intende. Effettivamente ieri stavo giusto pensando di aver sottovalutato questo disturbo e di essere stato fino a qualche giorno fa erroneamente convinto di poterlo combattere da solo.
Alla fine scavando a fondo ho capito che certe cose sono solo dormienti e che sono pronte a riesplodere ad ogni momento.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Sono d'accordo.
Ma quando dovessero riesplodere, si possiedono le strategie di fronteggiamento precedentemente apprese e le si mette subito in atto.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/