Relazione tossica

Gentile dottore, ho una domanda da fare: quando una relazione può definirsi tossica?
Sono sposata da 5 anni e dal primo momento ho dato tutta me stessa per far funzionare questa relazione.
Sono stata sempre comprensiva anche a costo di andare contro me stessa distruggendo la mia autostima.
Mi capita però, che quando ho un problema, una preoccupazione o resto male per qualcosa che mio marito non ha fatto, scoppia la bomba.
Lui cerca di sminuire le mie cose, inizia a sbuffare, si offende per giorni e fa finta che io non esista (come se fossi trasparente), oppure sposta l'attenzione su di lui parlando delle sue cose.
Poi quando gli passa pretende che io faccia finta di niente per non avere altre "rotture".
Con il passare degli anni, questo atteggiamento mi ha logorato.
Sento di essere sbagliata e molto spesso mi sento sola perché ho affrontato e affronto anche problemi di salute seri sempre con il sorriso, cercando di non pesare su nessuno.
Ho cercato di capirlo associandolo ad una immaturità emotiva, ma ho dei seri dubbi che possa essere un narcisista.
Non riesce proprio ad avere un minimo di empatia nei miei confronti.
La ringrazio per la sua attenzione.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

la definizione "relazione tossica" è un modo di dire comune, che non rientra nel linguaggio/diagnosi clinica.

Qui ci occupiamo di chi ci scrive, e nel suo caso la pre/occupazione nasce da questa Sua frase:
"Sono sposata da 5 anni e dal primo momento ho dato tutta me stessa per far funzionare questa relazione.
Sono stata sempre comprensiva anche a costo di andare contro me stessa distruggendo la mia autostima."

Come mai c'è (stata) questa Sua disponibilità a pagare un prezzo tanto alto per questa relazione?
Nessuna relazione può essere barattata con la perdita di se stessi, non crede?

Saluti cordiali.
dott.Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La sua domanda è stata come un pugno nello stomaco, ha ragione. Combatto tutti i giorni contro questo dissidio. L'ho fatto perché ho stravolto la mia vita per lui, sono andata contro la mia famiglia, ho avuto un bimbo e ho pensato che sarebbe stato meglio cambiare me stessa e ricominciare pur di non perdere tutto. Ma, mi rendo conto che non ho più autostima, non riesco a trovare qualcosa di bello in me. In più mi porto questa rabbia dentro perché sento di non essere apprezzata nonostante questo sacrificio e sento di non poter essere me stessa con la persona che amo.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

oggi è giunto qui anche quest'altro consulto: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/980934-ho-paura-del-mio-ragazzo-ma-non-riesco-a-lasciarlo-perche-lo-amo.html .
Attraversi il linkato non si tratta di suggerirle che .. "mal comune è mezzo gaudio", come dice il proverbio; bensì di riflettere su un malessere femminile diffuso anche tra le giovanissime, originato (anche) da un malinteso concetto di *amore*. Che può portare financo a forme depressive conclamate.

Che dirle?
Mi rendo pienamente conto che quando si ha un* figlio/a insieme risulta tutto più difficile.
Eppure Lei stessa sa che non riuscirà a continuare per molto in questo modo.
Consiglio anche a Lei un momento di ascolto, o un percorso psicologico se necessario.
Privatamente, ha modo di scegliere l* Specialista (Psicolog* Psicoterapeuta) in presenza.
Se così non fosse, il Consultorio mette a disposizione lo Psicologo/a gratuitamente per un tot di sedute, i tempi sono più lunghi.
Ma, le raccomando, si prenda cura di sè.

Cari saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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