Paura di aereo e attacco di panico

Salve a tutti, io a marzo ho effettuato un viaggio in aereo per sharm el sheik e all’andata diciamo tutto apposto tranne il solito mancamento d’aria al decollo, varie sudate fredde ecc.
al ritorno dopo diverse turbolenze nello scendere e successivamente nei giorni successivi mi prendevano gli attacchi di panico solitari senza un senso, così dal nulla specialmente quando ero dal barbiere e addirittura non so il motivo mi veniva come controllo quello di appoggiare le mani alla sedia forte come se stessi decollando. Adesso ho una tensione per prendere l’aereo, mi sale l’ansia e solo a pensare che tra un mese dovrò riprenderlo per un’altro viaggio mi vengono gli attacchi di panico... come posso fare?
Avete consigli / farmaci naturali da prendere in volo?
Vi ringrazio se sapete darmi una risposta
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Dr. Davide Giusino Psicologo 37 4
Gentile utente,

ci dispiace per la sua tensione, comprendiamo che debba essere difficile vivere nello stato che descrive, e pertanto condividiamo la scelta di rivolgersi a un aiuto esperto attraverso la sua richiesta di consulto.

In parte, avere paura del viaggio in aereo può essere normale e giustificato: nonostante l'aereo sia il mezzo di trasporto più sicuro tra quelli disponibili (il numero degli incidenti aerei è minimo rispetto alla frequenza con cui i viaggi in aereo vengono effettuati quotidianamente), la sensazione di essere in volo e non avere i piedi ben piantati per terra può suscitare qualche legittima inquietudine, poiché i rischi, per quanto improbabili, possono pur sempre verificarsi.

D'altra parte, proprio perché improbabili, la percezione di tali rischi non deve diventare causa di limitazione o impedimento se vogliamo continuare a prendere l'aereo. L'intensità degli attacchi di panico che ha sperimentato, l'insopportabilità dell'ansia che la assale e almeno un episodio di natura quasi "post-traumatica" ("ero dal barbiere e addirittura non so il motivo mi veniva come controllo quello di appoggiare le mani alla sedia forte come se stessi decollando") potrebbero suggerire l'esistenza di una fobia. Ha mai vissuto esperienze simili prima del viaggio di ritorno da Sharm El-Sheikh che menziona oppure si tratta della prima volta? Prima di questo viaggio, riusciva tranquillamente a prendere l'aereo oppure questa ansia risulta forse più datata? Nel caso fosse la prima volta, c'è qualche evento particolarmente stressante che si è verificato nella sua vita recente o attorno al viaggio a Sharm El-Sheikh e che si potrebbe ipotizzare come possibile causa/origine della sua condizione di ansia?

Come psicologi, non siamo autorizzati a fornire indicazioni sui farmaci, per i quali può rivolgersi a medici e farmacisti. Tuttavia, le offro questi primi spunti di eventuale riflessione, su cui la invito a interrogarsi per iniziare a comprendere i motivi del suo malessere e, di conseguenza, possibili soluzioni. Soprattutto, la incoraggio a contattare un* psicoterapeuta professionista in carne ed ossa, con cui avviare un percorso più sistematico e agevole di esplorazione, approfondimento e miglioramento del suo stato.

Rimaniamo a sua disposizione.

Cordialmente,

Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/

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Utente
Utente
Salve dottore e grazie della risposta, è la prima volta che mi è capitato e devo dire che è stata la mia seconda esperienza di aereo ma dopo 6 anni di differenza..
In effetti diciamo che ho molta tensione nel decollo dove tutte le mie ansie di concentrano li.. io tra meno di 20 giorni ho un’altro viaggio in aereo verso la Spagna .. che mi consiglia di fare ? Andarci o potrei ricapitare nella stessa cosa/ peggio di ciò che mi è successo?
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Utente
Utente
Diciamo che nei giorni a seguire al viaggio di sharm el Sheikh mi ero lasciato anche con la mia ragazza e anche tornando a lavoro con la macchina mi venivano diversi attacchi di panico come vuoto nello stomaco , sudare le mani tuttavia adesso non li ho più ma ho paura di ricadere visto che ho un ulteriore viaggio.
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Utente
Utente
Quando è possibile dottore se mi da una risposta o qualche consiglio
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Utente
Utente
Dottore è possibile avere un consiglio?
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Dr. Davide Giusino Psicologo 37 4
Gentile utente,

il suo disagio si rende ancora più chiaramente comprensibile, non essendo lei, come afferma, un viaggiatore assiduo (due viaggi in aereo in sei anni non costituiscono una frequenza elevata).

Come psicologo, è preferibile che io mi astenga dal dispensare consigli, fornire raccomandazioni o prescrivere comportamenti se non in specifiche situazioni, allo scopo di preservare e promuovere la sua autonomia nella gestione del problema che riporta. D'altra parte, posso supportarla nella rielaborazione e nell'analisi del suo caso, affinché lei formuli, più agevolmente che se tale supporto non le venisse dato, una risoluzione consapevole e responsabile su cosa fare. In breve, non sono autorizzato né legittimato a dirle "prenda quell'aereo" piuttosto che "non lo prenda": questa scelta spetta a lei e non deve dipendere da un'indicazione dello psicologo. Tuttavia, posso condividerle la mia prospettiva su quanto finora mi ha riferito, nel tentativo che un punto di vista alternativo al suo le risulti in definitiva utile a superare in maniera efficace l'ostacolo contro il quale attualmente si sta scontrando.

In questo momento, lei si trova davanti al bivio di due opzioni mutualmente esclusive, cioè prendere l'aereo oppure non prenderlo. A un esame ravvicinato, entrambe presentano vantaggi e svantaggi, opportunità e rischi, benefici e insidie, potenzialità e sfide.

Da un lato, bisogna riconoscere con onestà e oggettività che prendere l'aereo potrebbe riattivare l'ansia precedentemente vissuta e generare un nuovo attacco di panico: negare la possibilità che ciò si verifichi sarebbe improduttivo e, anzi, controproducente e peggiorativo, poiché il primo fondamentale passo per affrontare e risolvere un problema è proprio accogliere il fatto di avere tale problema, accettare che questo esiste e che potrebbe avere effetti su di noi. Tuttavia, sottolineo l'utilizzo qui indispensabile del condizionale, in quanto non è affatto detto né sicuro né garantito che l'attacco di panico si ripresenti: potrebbe accadere, ma potrebbe anche non accadere. Anzi, lei stesso potrebbe anticiparlo ed evitarlo proprio perché sa che potrebbe presentarsi. E se l'ansia si presentasse comunque, essa avrebbe una durata limitata nel tempo (concentrandosi, come lei afferma, soprattutto nella fase di decollo; e in ogni caso, gli attacchi di panico durano in media una ventina di minuti), non avrebbe alcuna concreta conseguenza sulla sua salute fisica e, qualora le fosse possibile assumere una disposizione di spirito confacente e un atteggiamento conciliante, potrebbe addirittura rivelarsi un'occasione di apprendimento per focalizzarsi meglio su quello che le accade, esplorarlo, acquisirne una maggiore conoscenza e da lì iniziare a capire come gestirlo.

Dall'altro lato, non prendere l'aereo potrebbe risparmiarle l'ansia e assicurarle la tranquillità che nessun attacco di panico si verificherà, ma la priverebbe del viaggio in Spagna che presumo desideri compiere e che pertanto potrebbe rimpiangere. Inoltre, tale strategia di evitamento (tenersi lontano da ciò che fa paura, nel suo caso il volo in aereo), nonostante sia un modo di adattarsi e reagire al pericolo che percepisce, potrebbe però esacerbarsi nel corso del tempo, paralizzarla davanti all'idea di volare e, in definitiva, condurla a non prendere mai più un aereo a causa di un timore il cui fronteggiamento viene ogni volta rimandato a una illusoria prossima volta che non ci sarà. Come lei stesso suggerisce, il suo disagio può derivare dall'esiguo numero di esperienze fatte finora, e dunque aumentare questo numero può forse aiutare a mitigare l'ansia del volo e ad accrescere la sua familiarità e confidenza con tale situazione.

Non escludo infine che un contributo al suo disagio complessivo possa provenire da un eventuale stress legato alla separazione con la sua ragazza, ma anche questo, come tutti i punti trattati finora, sarebbe più efficace approfondirlo con un* psicoterapeuta professionista in presenza fisica.

Rimaniamo a sua disposizione.

Cordialmente,

Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/

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