Prostatectomia radicale

Gentili Dottori sono una figlia preoccupata per il proprio padre il quale ha subito una prostatectomia radicale una settimana fa, ieri tolto il catetere ma si è verificata impossibilità ad urinare con bruciori ed è stato rimesso il catetere potreste per favore spiegarmi cosa può essere successo? devo preoccuparmi? Ringraziandovi anticipatamente, distinti saluti Ghiga
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Non è infrequente questa situazione post-chirurgica, dopo una prostatectomia radicale.

Se il catetere è stato posizionato senza problemi si tratta di aspettare qualche giorno che la ferita chirurgica interna si sistemi (edema, irritazioni, ecc).

Seguite ora le indicazioni che vi saranno date dal team urologico che ha operato suo padre.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie Dott. Beretta sono da poco rientrata dall'ospedale il medico dice che è qualcosa che si verifica raramente, a mio padre ancora ricoverato appunto è stato rimesso il catetere e dovrà tenerlo fino a lunedi, prima di quest'evento quando andava in bagno il solo sentire l'acqua che scorreva che quindi credo gli procurasse lo stimolo ad urinare gli procurava dolore ma questo succedeva solo in posizione eretta a letto no, nn so se le cose sono collegate col problema avuto dopo la rimozione del catetere dove dopo una prima emissione di urina poi nn è + riuscito sentendo un forte bruciore e dall'ecografia si evinceva urina nella vescica e x questo è stato rimesso il catetere, spero lunedi si risolva, cmq la ringrazio x la gentile risposta e grazie x il lavoro che fate x noi utenti preoccupati x i nostri cari o x noi stessi.

Con stima Ghiga

P. S. non credo ci siano stati problemi x mettere il catetere ma so ke è stato messo un catetere + piccolo rispetto al precedente, credo sia normale no?

ancora grazie.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Cara lettrice,

dopo una prostatectomia radicale o meno viene modificata la via uretrale di deflusso dell'urina e potrebbero esserci dei problemi quando si rimuove il cataetere.
Direi che è abbastanza normale dover essere costretti a rimetterlo, magari di calibro minore, le prime volte
stia tranquilla
sono fenomeni abbastanza normali
cari saluti

Dott. Diego Pozza
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ringrazio anche lei Dott. Pozza, in queste situazioni i chiarimenti sono importanti e anche lei cn la sua risposta mi ha tranquillizzata come aveva fatto in un altra mail, ribadisco che il lavoro che fate per noi che siamo preoccupati dimostra la vostra umanità e secondo me anche professionalità perchè essere dei bravi medici è anche questo, ancora grazie.




Con stima Ghiga
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Comunque, se lo desidera, ci tenga aggiornati sull'evoluzione della situazione clinica di suo padre che le ripeto non è molto frequente ma non è una evenienza che si "presenta raramente", soprattutto dopo un intervento come una prostatectomia radicale.
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie Dr. Beretta per la sua disponibilità, sicuramente vi terrò aggiornati x me i vostri pareri sono importanti, come sempre tornata dall'ospedale, mio padre dice che il bruciore e il dolore sono un pò diminuiti, spero che questo sia un buon segno, però i globuli bianchi sono un pò alti ma sembra questo sia normale quando c'è in corso un infiammazzione spero questo mi venga confermato.


Grazie ancora per la sua disponibilità, così importante per persone che come me sono in queste situazioni.


Con stima Ghiga
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentili medici avevate ragione, tutto risolto almeno riguardo questo problema, mio padre è stato dimesso ed ora combatte con l'incontinenza, a proposito di questo vorrei chiedervi: secondo voi dopo quanto tempo dalla prostatectomia radicale per adenocarcinoma conviene iniziare la terapia perineale e il biofeedback? Ringraziandovi ancora per l'umanità che dimostrate per le persone malate, distinti saluti Ghiga.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Appena possibile e appena il suo urologo le dice che si può fare è bene incominciare.

E' questo il modo più corretto ed efficace per affrontare il problema incontinenza post-prostatectomia.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
mmmmm...........Buona sera Dott. Beretta intanto la ringrazio x la sua risposta, purtroppo da quello che ho capito il medico pensa che non sia il caso di uscire di casa con l'elmetto........in poche parole mi ha fatto capire che prima devo aspettare e vedere la situazione e poi casomai decidere..........ma avendo letto che questi esercizi forse potevano essere utili anche prima della prostatectomia mi sono chiesta se ha senso aspettare un mese, due....... o era meglio iniziare appena possibile senza aspettare che magari dopo 2 mesi 3 la cosa nn si risolve..........come dire meglio prevenire no? Comunque ancora grazie di tutto anche per la disponibilità nell'aggiornarla sulla condizione di mio padre, queste parole, per noi che combattiamo con malattie come il cancro sono il miglior sostegno, ancora grazie.

Distinti saluti Ghiga

P.S. Se vorrà darmi un suo parere lo leggerò con interesse.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

segua le indicazioni cliniche del suo urologo che forse sono dettate dal particolare quadro clinico post-chirurgico che presenta suo padre e poi comunque, se lo desidera, continui ad aggiornarci.
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Scusi Dr. Beretta ma non credo sia così in quanto anche un altro paziente nn ha avuto alcuna indicazione riguardo la ginnastica perineale e nemmeno riguardo il biofeedback, forse perchè a differenza di altre strutture in alcune non esiste nemmeno il terapista per la riabilitazione almeno io in questi giorni non ho mai sentito parlare nè di ginnastica perineale nè di biofeedback e forse nel caso volessimo, dovremmo cercare strutture private x questo chiedevo consiglio a lei, io naturalmente mi fido del mio urologo ma nn vorrei che mio padre come qualsiasi altro paziente non facesse una terapia o nn la facesse troppo tardi x avere buoni esiti e poi purtroppo non si potrebbe tornare indietro, lei sicuramente sa che l'incontinenza condiziona molto la vita, e io non vorrei mio padre nè qualsiasi altra persona che vivesse un disagio simile se è possibile prevenirlo già c'è il cancro che ci fa vivere con l'ansia, mi scusi se ho insistito ma rispetto il suo parere e la ringrazio cmq.

Con stima Ghiga

P.S. mi farà piacere aggiornarla e spero anche di darle buone notizie, come il blocco urinario che è stato risolto.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Purtroppo non conoscendo la particolare situazione clinica di suo padre e la "competenza clinica" della struttura urologica che l'ha operato, da questa postazione, non posso darle indicazioni precise se non quella di indicarle che "appena possibile (sottolineo appena possibile) ed appena il suo urologo le dice che si può fare è bene incominciare".

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Buona sera Dr. Beretta intanto la ringrazio x l'ennesima risposta, ma se mi sono permessa di chiedere un consiglio è perchè mio padre nn ha una particolare situazione clinica, ha solo avuto quel blocco urinario risolto dopo aver tenuto ancora 3 giorni il catetere, quindi in 10 giornata tutto risolto,martedi scorso dimesso, ora dovrà andare x togliere i punti e poi ci sarà la solita trafila x ki è stato operato di prostatectomia x adenocarcinoma con l'ansia naturalmente, x questo mi ero permessa di chiederle un consiglio perchè nessuno gli ha parlato di terapia riabilitativa e forse xkè nn ci sono le strutture pubbliche, mi scuso se ho insistito ma ho capito la sua posizione. Se posso volevo chiederle se è vero che una persona ke dovesse fare radioterapia anke se risolvesse i problemi di incontinenza della prostatectomia poi si potrebbero ripresentare con la radioterapia. Ancora grazie.

Con stima Ghiga
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Mi sembra che lei sia stata presa e colpita dall'ansia di sapere tutto e subito ma, in queste situazioni cliniche particolari, bisogna sempre avere molta pazienza perchè queste non sono mai quadri clinici "routinari" o facili.

Non sono neppure trascorsi 15 giorni dall'intervento e lei già pensa di conoscere e quindi dettare tutte le possibili strategie terapeutiche ai colleghi che hanno operato suo padre.

Pazienza e senta prima le indicazioni che le saranno date al momento della rimozione dei punti e poi se ne discuterà senza cercare con inutili ansie altre, diverse o particolari soluzioni.

Infine le sue attuali informazioni sulla radioterapia non mi sembrano aggiornate.

Le sposto il consulto anche in area "Radioterapia".
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott. Beretta mi spiace che lei pensi io sia stata presa dall'ansia di sapere tutto e subito ma forse quando c'è un padre che si pensa sia in ottima forma e poi all'improvviso ti rendi conto che ha un cancro e purtroppo anche un psa 55,220 penso lei + di me sa quanto possa essere difficile x una figlia che vuole bene ad un padre, forse ha ragione lei mi faccio prendere dall'ansia perchè voglio che mio padre fin quando sta bene abbia una qualità di vita decente ke nn lo limiti almeno ribadisco fin quando sarà possibile e nn volevo essere negligente e magari poi sentirmi dire........."doveva cominciare prima quegli esercizi" per questo ho chiesto consiglio, e non sono così presuntuosa da pensare di conoscere e dettare terapie strategiche terapeutiche a nessuno,meno che meno ai suoi colleghi non sono un medico quindi nn mi permetterei mai e poi se fossi stata così presuntuosa nn avrei chiesto il parere di nessuno, forse sono solo una figlia che ama il padre e vorrebbe il meglio x lui come certamente farebbe lui per me, e mi spiace di averle trasmesso questo ma nn sono così presuntuosa,se ho scritto certe cose è perchè parlando anche con un altro paziente dimesso da + tempo di mio padre e con l'appuntamento tra un mese non gli è stata data alcuna indicazione al riguardo ma io non credo la colpa sia dei medici ma del fatto che forse mancano le strutture almeno da noi. Comunque mi scuso se le ho dato quest'impressione. Mi fa piacere leggere che le mie informazioni sulla radioterapia non siano aggiornate ma è stato il medico a dirmi questa cosa, che alcune volte il problema dell'incontinenza si ripresenta se si deve fare radiotarapia,ma magari ho capito male io, e ne sono felice, cmq grazie ankora e mi scuso.
Distinti saluti Ghiga

P.S.Grazie per avermi anche spostato il consulto in area radioterapia aspetterò le risposte degli altri medici.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Comprendo a pieno le sue premurose attenzioni verso suo padre e fa bene ad averle ... avessi io una figlia così!

Comunque ora aspettiamo anche le possibili informazioni che ci verranno date, spero, dai colleghi dell'area "Radioterapia".

Nel frattempo le consiglio anche la lettura del Minforma , scritto dal collega Alongi, che può trovare a questo indirizzo.

https://www.medicitalia.it/minforma/radioterapia/254-radioterapia-post-operatoria-del-carcinoma-della-prostata-cosa-e-certo-e-cosa-e-da-chiarire.html .
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott. Beretta intanto mi scuso x il ritardo nel ringraziarla, ma penso lei immaginerà quante cose da fare quando qualcuno è stato operato da poco. Mi ha fatto piacere che lei abbia capito le mie premure di figlia, mi era un pò dispiaciuto che lei avesse avuto una percezione diversa, sicuramente lei ha tante persone che l'apprezzano x quello che fa anche qui nel forum,la prima sono io,nn so se vorrebbe proprio una figlia come me, sono riuscita a farla innervosire un pò forse.......Momentaneamente nn ho ricevuto alcuna risposta dall'area radioterapia, ma ho letto i link che mi ha inviato e la ringrazio.Mi spiace tornare sull'argomento incontinenza e esercizi perineali spero nn si arrabbi con me, ma ci è stato dato un foglio alle dimissioni dove ci viene detto che dobbiamo ritornare tra un mese con i valori del PSA +altri esami, ma nessuno ci ha parlato nè di esercizi perineali nè di biofeedback ed io purtroppo nn so se mio padre dovrebeb fare qualkosa ora o aspettare, sono passati 25 giorni dall'intervento, mi scusi se sono stata ancora eccessiva.Ora aspettiamo con ansia l'esito istologico. Ringraziandola ancora, con stima Ghiga.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Ora la valutazione istologica è un elemento importante preliminare da conoscere.

Poi al suo urologo chieda eventualmente se nella struttura urologica dove suo padre è stato operato esiste anche un'Unità di Urodinamica od un collega che si occupa di questi aspetti urologici particolari ma importanti nella riabilitazione post-chirurgia urologica-oncologica.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ancora grazie Dott. Beretta per la celerità delle sue risposte, certo aspetto con ansia e nn le nego paura per la valutazione istologica e se lei vorrà la terrò al corrente. Purtroppo so già che nella struttura in cui è stato operato mio padre non esiste un' unità urodinamica, era anche questo che mi preoccupava so di un altra struttura che mi è stata indicata dall' ass, FINCO, ma ho chiamato spesse volte senza avere alcuna risposta e anche un medico urologo mi ha informata che nn ci sono strutture pubbliche qui da noi che facciano terapia perineale nè biofeedback, nè so, almeno fino ad ora di strutture private. La mia paura è che nn facendo alcuna terapia i problemi dell'incontinenza possano durare di + o peggio ancora nn risolversi e mi dispiacerebbe se la amncanza di queste terapie può lasciare il problema incontinenza irrisolto o prolungare i tempi della ripresa. Ringraziandola ancora, con stima Ghiga.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Certo; appena avuta la diagnosi ci aggiorni.

Per l'altro problema stia collegata alla FINCO che, per chi non lo sapesse, è la Federazione Italiana Incontinenti e che è un'Associazione basata solo sul lavoro di numerosi volontari.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Si.....ma la Finco appunto la suddetta associazione, mi ha parlato solo di un medico, dove io ho provato ripetutamente a chiamare ma nn ho mai avuto nessuna risposta, cmq grazie Dott.Beretta capisco che lei nn può fare molto se da noi nn ci sono strutture adeguate, cercherò dei privati in quanto vorrei aiutare anche un altro paziente che brancola nel buio come noi. Ancora grazie per la sua disponibilità.


Con stima Ghiga.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Magari il collega non risponde per il semplice fatto che in questo periodo sta facendo la sue agognate ferie!
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
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Mi scusi Dott Beretta, ma dove chiamo è l'ospedale ed il numero che chiamo è quello che mi ha comunicato la Finco, certo il medico potrebbe essere in ferie, ma io avrei voluto solo delle informazioni e quindi pensavo qualcuno rispondesse. Comunque ancora grazie, vorrei che tutti i giorni gli ammalati incontrassero persone come lei e forse avrebbero più risposte,ancora grazie. Mentre le scrivo vorrei porle ancora una domanda, dopo l'intervento di prostatectomia il PSA deve azzerrarsi completamente? o può anche avere un valore diverso dello zero e cmq nn indicare presenza della malattia? anche se so che il PSA deve essere fatto dopo un mese. La ringrazio ancora per quello che fa anche con questo caldo torrido per le persone ammmalate e i parenti preoccupati.

Distinti saluti Ghiga
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Generalmente ha un valore molto vicino allo zero , questa è la situazione clinica più tranquillizzante!
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Attivo dal 2010 al 2010
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Gentile Dott.Beretta disponibile e pronto nelle risposte come sempre, la ringrazio e le comunico, anche se credo appunto che abbia poca attendibilità il PSA fatto in data 14 Luglio 20 giorni dall'intervento di prostatectomia e una settimana dalla rimozione del catetere onestamente nn so se si considera un mese dalla rimozione del catetere o dell'intervento cmq il valore del PSA era 1,08 ma credo che nn abbia alcun valore vero? ringraziandola ancora, distinti saluti, Ghiga.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
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Gentili Dottori vorrei un parere da voi riguardo la diagnosi istopatologica dopo la prostatectomia radicale,a me fa un pò paura spero di sbagliarmi. MATERIALE IN ESAME 1)prostata, veschichette seminali e dotti deferenti;2) linfonodi iliaci otturatori di destra; 3)Linfonodi iliaci otturatori di sinistra;4) Bordo collo vescicale. REPERTO MACROSCOPICO 1)Prostata delle dimensioni di cm 4x3x2 con vescichetta seminale di destra di cm.3 e dotto deferente omolaterale di cm 1. La vescichetta seminale di sinistra misura cm. 3 e il dotto deferente cm.1.il materiale inviato si esamina istologicamente in toto.2-3) Frammento di tessuto fibroadiposo.Il materiale inviato si esamina istologicamente in toto. 4)N 3 campioni bioptici. il materiale inviato si esamina istologicamente in toto. DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA O CITOLOGICA: 1)Adenocarcinoma moderatamente differenziato esteso ad entrambi i lobo prostatici. Vescichette seminali e dotti deferenti esenti da infiltrazione carcinomatosa. 2) Metastasi a 1/4 linfonodi. 3) N 2 linfonodi esenti da metastasi. 4) Frammento inviato come del collo vescicale esente da infiltrazione carcinomatosa. Grado complesso della neoplasia secondo Gleason:6 (4+2);pT2cN1. Cosa consigliate di fare? mio padre ha 74 anni nella biopsia il Gleason era 4 (2+2) mi aspetatvo un 5 con (3+2) invece....... Il PSA era 55, poi 46, ora è stato ripetuto a 20 giorni dell'intervento ed era 1,08 ma lo rifaremo tra qualche settimana. Spero vogliate darmi il vostro parere e consigliarmi su cosa fare,con stima per quello che fate x le persone che si trovano in situazioni così difficili, vi ringrazio.


P.S. Scusate l'ignoranza,ma questa fatta è una linfadenectomia totale? e se no potete spiegarmi come mai secondo voi nn è stata fatta?ancora grazie.


Distinti saluti, Ghiga
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott. Beretta speravo anche in una sua risposta.




Grazie Ghiga
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

la situazione clinica di suo padre è caratterizzata, come riferito in modo dettagliato dal reperto istologico, da un "adenocarcinoma moderatamente differenziato esteso ad entrambi i lobo prostatici" e quindi "il Grado complessivo della neoplasia è un Gleason 6; poi pT2c signifiva invece che il tumore sembra confinato nella prostata ed interessa comunque entrambi i lobi prostatici mentre N1 significa che i linfonodi regionali, cioè quelli "vicini", presentano degli interessamenti metastatici (Metastasi a 1/4 linfonodi).

Detto questo poi poco altro le possiamo indicare da questa postazione ed ora bisogna sentire in diretta le successive indicazioni terapeutiche che le darà il vostro urologo e poi anche noi, se lo desidera, ne potremmo discutere.

Un cordiale saluto.
[#29]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott.Beretta grazie x avermi risposto, Quindi 1/4 nn significa che è interessato un solo linfonodo? Questa cosa deve spaventarmi ancora di +? Io mi chiedevo cosa è meglio fare in una situazione come questa, naturalmente secondo il suo parere, ho paura della sola terapia ormonale mi fa pensare che ci sia meno tempo x lottare contro la malattia, Nn so cosa pensare, se tutto questo è molto grave o abbiamo del tempo x lottare contro la malattia, mio padre sembra stia bene a vederlo e nn riesco ad accettare questa cosa, scusi lo sfogo. Distinti saluti

Ghiga


P.S Il fatto che i linfonodi siano stati rimossi è favorevole x il decorso della malattia? ( scusi, le faccio delle domande anke se ho persino paura a legegre le risposte)
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Non drammatizzi così!

Se suo padre ha 74 anni generalmente l'evoluzione di queste neoplasie non è aggressiva e la situazione clinica si controlla bene per diversi e numerosi anni e si può giungere anche ad una risoluzione definitiva.

In questi casi il segreto è sempre quello di seguire attentamente e scrupolosamente tutte le indicazioni cliniche che le darà l'urologo od il team urologico che sta seguendo in diretta suo padre.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott. Beretta intanto grazie per cercare di dare chiarimenti ad una figlia che purtroppo nn sta vivendo bene quello che all'improvviso è accaduto al proprio padre, grazie anche x avermi rassicurata, la mia paura era l'interessamento dei linfonodi ma cercherò di seguire il suo consiglio. Io certamente farò seguire in modo scrupoloso le indicazioni cliniche che ci verranno date dall'urologo. Quello che sto cercando di fare è avere + notizie possibili per cercare di fare quello che è meglio per mio padre non credo che in una situazione del genere ci si possa permettere di sbagliare ne andrebbe della vita di mio padre, e la paura delle sofferenze che potrebbero subentrare, spero lei capisca e nn se la prenda troppo cn una figlia che sta cercando solo di aiutare il proprio padre, so ke lui lo farebbe per me, e questa è l'unica cosa che io posso fare x lui. Ringraziandola ancora spero di nn essere troppo fastidiosa. Con stima, cordiali saluti Ghiha
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Nessun fastidio qui siamo e cerchiamo di scrivere nel modo più chiaro e preciso possibile.

Comunque, se lo desidera, continui ad aggiornarci.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Lo farò con piacere Dr. Beretta, grazie ancora.


Distinti saluti Ghiga.
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentili Dr. Beretta e Dr. Pozza vi aggiorno della condizione di mio padre, 74 anni, prostatectomia radicale, Psa esordio 55,220 esito biopsia GLEASON (2+2) solo 3 prelievi positivi su 12 ma dopo prostatectomia come suddetto, GLEASON 6 (4+2) pT2cN1. Ora volevo aggiungere che il PSA a 40 giorni dall'intervento è di 0,20 e mi chiedo nella condizione nella quale ci troviamo come dobbiamo interpretare questo valore? ( so che in questa condizione il PSA di mio padre nn si sarebbe mai potuto azzerare) ma questo valore può indicarci qualkosa? cioè nella sfortuna del linfonodo con metastasi è cmq un valore che ci può fare sperare bene? Grazie ancora, distinti saluti, con stima Ghiga.
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