
Utente 268XXX
Buonasera, mia madre ha effettuato una Capillaroscopia in quanto soffre in inverno di "geloni". Siccome la visita per la lettura delle risposte è appena tra un mese e io sto impazzendo per la "paura" mi può dure cosa si capisce da questo esame? Ho letto molto del morbo di Raynaud e della Sclerotermia (malattia mortale?) Mia madre ha 52 anni e soffre di questi "geloni" solamente in inverno e da quando è entrata in pre menopausa
Il referto è il seguente:
DESCRIZION CAPILLAROCOPIA:
- 8 anse/mm
- Lunghezza delle anse compresa tra 200-500 micron
- Pettine irregolare
- Presenza di anse filiformi
- Edema di tipo diffuso
- Assenza di megacapillari
- assenza di emorragie
- assenza di essudati
Il quadro capillaroscopico orienta per una microangiopatia senza elementi di specificità
La ringrazio molto
Il referto è il seguente:
DESCRIZION CAPILLAROCOPIA:
- 8 anse/mm
- Lunghezza delle anse compresa tra 200-500 micron
- Pettine irregolare
- Presenza di anse filiformi
- Edema di tipo diffuso
- Assenza di megacapillari
- assenza di emorragie
- assenza di essudati
Il quadro capillaroscopico orienta per una microangiopatia senza elementi di specificità
La ringrazio molto
[#1] dopo
Buonasera,
dai risultati le direi assolutamente di stare tranquilla!
L'assenza di emorragie e megacapillari esclude un sospetto di sclerodermia (che in più avrebbe numerosi altri segni/sintomi).
Il quadro descritto è compatibile con una microangiopatia, quella che appunto si può vedere nei soggetti con eritema pernio (geloni).
Quindi non si tratta nemmeno di fenomeno di Raynaud.
Per sua tranquillità potrebbe comunque dosare gli autoanticorpi (ANA ed ENA), necessari nella valutazioni delle malattie autoimmuni.
Cordiali saluti
dai risultati le direi assolutamente di stare tranquilla!
L'assenza di emorragie e megacapillari esclude un sospetto di sclerodermia (che in più avrebbe numerosi altri segni/sintomi).
Il quadro descritto è compatibile con una microangiopatia, quella che appunto si può vedere nei soggetti con eritema pernio (geloni).
Quindi non si tratta nemmeno di fenomeno di Raynaud.
Per sua tranquillità potrebbe comunque dosare gli autoanticorpi (ANA ed ENA), necessari nella valutazioni delle malattie autoimmuni.
Cordiali saluti
Dr. Giacomo Maria Guidelli