Vi chiedo, in base agli accertamenti eseguiti, è possibile confermare la diagnosi di fibromialgia

Buongiorno, ho 23 anni, maschio. Faccio l’insegnante in una scuola professionale e ho una attività di progettazione come libero professionista. Da 3 mesi lamento diverse e diffuse algie muscolari. E’ iniziato tutto con un mal di schiena nella zona lombo-sacrale che, dopo 5 giorni, si è irradiata nella zona delle scapole. Successivamente hanno cominciato a dolermi le dita delle gambe e delle mani, con frequenti parestesie. Dopo pochi giorni avvertivo dolori muscolari migranti e intermittenti un po’ in tutto il corpo, accompagnati da sensazione di freddo alla gamba destra, senza però nessuna alterazione della sensibilità al tocco, ogni tanto qualche contrazione muscolare involontaria sparsa un po’ in tutto il corpo, insonnia e difficoltà a digerire con stipsi alternata a diarrea. Allarmato da ciò sono andato dal medico curante, che mi ha prescritto TAC cerebrale e colonna cervicale, esame del sangue compresi CPK, VES, tiroide, profilo proteico, esame urine con esito negativo e valori nella norma. Il medico curante mi ha inviato ad uno specialista neurologo, il quale avendomi visitato (camminata, riflessi…) mi ha consigliato PESS e PEV, e mi ha consigliato inoltre di iniziare una terapia con cipralex 20mg al gg per un “probabile disturbo d’ansia”. Ho eseguito PESS e PEV risultati nella norma. La situazione non migliorava, sono tornato dal curante che mi ha inviato da un reumatologo. Quest’ultimo, avendomi visitato ed avendo ascoltato la mia storia degli ultimi 8 mesi della mia vita, mi ha diagnosticato una “verosimile sindrome fibromialgica” in quanto il tono muscolare non è alterato e mi ha trovato quasi tutti i “tender points” (14 su 18). Mi ha abbassato il dosaggio di cipralex da 20mg a 10mg (non avevo ancora iniziato la cura in quanto mi sono spaventato leggendo il “bugiardino”) e mezza compressa di flexiban alla sera. Ho cominciato la cura 5 giorni fa e la situazione è leggermente peggiorata, ma il medico mi ha avvertito che nel periodo iniziale potrei stare peggio.
La storia dei miei ultimi 8 mesi è la seguente:
- ricovero della madre per intervento chirurgico con ricaduta
- ritiro della patente per 6 mesi
- esame di stato per l’iscrizione a un ordine professionale
- vari problemi familiari
Vi chiedo, in base agli accertamenti eseguiti, è possibile confermare la diagnosi di fibromialgia scatenata da un disturbo d’ansia? Oppure ci può essere di mezzo qualche patologia (di cui non voglio nemmeno dire il nome, in quanto internet mi ha spaventato abbastanza..)?
Grazie per l’attenzione.
Claudio.
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Dr. Luigi Di Lorenzo Medico fisiatra, Anestesista, Medico osteopata 137 16
Salve. difficile darle un parere senza visitarla. La fibromialgia è una diagnosi di esclusione . nel senso che a fronte della presenza dei citati tender point ed in assenza di altre cause che possano spiegare il dlore riferito si fa diagnosi disindrome fibromialgica. Una valutazioe posturale è essenziale ma l'avranno già fatta. Sicuramente le problematiche sociali influiscono sullo stress e sul "muscolo-tensivo". Il cipralex è un SSRI non un antidepressivo vecchio stampo. Agisce cioè da tonificante del tono dell'umore ed alcuni di essi, ma non il cipralex ( alcuni suoi "cugini"..) hanno dimostrato una buona azione sul dolore. Il mio consiglio è di rivolgersi ad una Unità di Terapia del Dolore ove seguano anche pazienti non oncologico. A fronte di una corretta politerapia del dolore , quest'ultimo sebbene cronicizzato può essere debellato con farmaci e fisioterapia. cordiali saluti

Luigi Di Lorenzo
www.luigidilorenzo.it

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