Dimagrimento continuo

Buongiorno Dottori,

sono un ragazzo di anni 33, alto 1,78 e con 61,5 kg di peso

da un' anno sto continuando a perdere peso senza riuscire a trovarne la causa.

Vi racconto brevemente la mia storia.

Circa 3 anni fà, come un fulmine a ciel sereno, ho cominciato a soffrire di disturbi d'ansia i quali mi hanno portato man mano (almeno credo) a soffrire di intestino.
Ansia in parte superata con la sola forza della volonta, ma con un intestino in peggioramento.
Visite specialistiche ed esami strumentali hanno chiaramente rilevato un colon infiammato con cause aspecifiche, risultato: sindrome del colon irritabile.
Ho fatto uso di una vasta gamma di medicinali ed integratori i quali invece di aiutarmi hanno peggiorato la situazione, fino a quando di mia iniziativa sospesi tutto e cominciai a modificare l'alimentazione.
Non ho ne intolleranze ne allergie e la tiroide e OK
Attualmente sono diventato vegetariano, niente latte e derivati e niente carne e pesce, nutrendomi con molta frutta, verdura, legumi e cereali, compreso pasta.
Da una parte sono orgoglioso di dire che i dolori e le frequenti diarree sono notevolmernte diminuite, ma nonostante tutto continuo a dimagrire lentamente, e comincio ad evare debolezze muscolari oltre ai miei cari amici buciori alle cosce alle braccia e alla faccia che periodicamente si fanno sentire...

Come si potrebbe fermare questo anomalo dimagrimento?

Nella speranza di alcuni utili consigli auguro a voi tutti buon lavoro.

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Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico 8.6k 129 47
Gent. utente,

il colon irritabile si caratterizza per un quadro sintomatologico spesso complesso e variabile, ma quasi sempre comprendente dolore addominale cronico o ricorrente, meteorismo, stipsi o diarrea, con o senza mucorrea.

E' spesso presente in soggetti sottoposti a forti stress emotivi, tuttavia non sempre si correla. Gran parte della sintomatologia può andare incontro a remissione spontanea come può acutizzarsi in particolari periodi della vita e dell'anno senza motivi causali significativi.

Per quanto sopra, seguire una dieta vegana può dare benefici o meno in relazione ai diversi individui e alle condizioni peculiari presenti in quel determinato periodo e, comunque, se non correttamente impostata è facile ritrovarsi con un introito energetico insufficiente a soddisfare tutte le esigenze dell'organismo.

Inoltre, l'azione degli alimenti dipende anche dalla imperfetta masticazione, dalla quantità ingerita, dal tempo di transito intestinale, dal tipo di manipolazioni casalinghe (frullatura, frittura, cotture varie, lievitazione, ecc.) ed industriali.

Tutto questo per precisare che non esiste una indicazione dietetica univoca in grado di risolvere completamente disagi intestinali, in quanto l'intensità dei disturbi oltre alla soglia fisiologica dipende da numerosi fattori, molti dei quali anche di natura non alimentare, come già detto, e varia da soggetto a soggetto.

Il consiglio, a conclusione, è seguire una dieta il più possibile equilibrata sotto il profilo quali-quantitativo, evitando il "fai da te".

Spero di essere stato d'aiuto.


Cordiali saluti.

Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica

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