Assunzione massiccia di Bcaa e svilupo di malattie neurologiche
Buongiorno a chiunque voglia rispondermi,
Da qualche tempo sono venuto a sapere della correlazione tra l'assunzione di aminoacidi ramificati e lo sviluppo di alcune malattie neurologiche (in particolare SLA). Nel corso della vita ho fatto ricorso, in momenti saltuari e mai eccedenti il mese di assunzione, a questi integratori per un quantitativo che non eccedesse i 2,7 grammi giornalieri (per integrazione).
Il problema è che, per ignoranza, mi trovavo ad assumere questi integratori in un regime alimentare in cui era giù previsto il consumo di carne, a volte anche ampio, ritenendo gli integratori "solo" un valido aiuto per il recupero muscolare dopo una forte seduta in palestra. Tale "abbinamento", facendo un calcolo mentale, avrebbe potuto portare il consumo complessivo di BCAA fino a 10 grammi giornalieri, in alcuni casi (non continuativi).
Non solo, ma per alcuni periodi, peraltro non lunghi, ho assunto i BCAA anche a riposo, per il mantenimento della massa muscolare.
Ciò che volevo sapere è se, alla luce soprattutto dei recenti studi sulla correlazione tra BCAA e SLA, l'assunzione di tali integratori in un regime alimentare già con forte presenza proteica (per ottuso fraintendimento mio) mi rende a rischio di eventuali malattie neurodegenerative da sviluppare in futuro.
Chiedo anticipatamente se scusa se qualcuno troverà l'argomento di pertinenza più neurologica, ma mi interessava soprattutto il parere di un nutrizionista.
Vi ringrazio moltissimo per l'attenzione
Da qualche tempo sono venuto a sapere della correlazione tra l'assunzione di aminoacidi ramificati e lo sviluppo di alcune malattie neurologiche (in particolare SLA). Nel corso della vita ho fatto ricorso, in momenti saltuari e mai eccedenti il mese di assunzione, a questi integratori per un quantitativo che non eccedesse i 2,7 grammi giornalieri (per integrazione).
Il problema è che, per ignoranza, mi trovavo ad assumere questi integratori in un regime alimentare in cui era giù previsto il consumo di carne, a volte anche ampio, ritenendo gli integratori "solo" un valido aiuto per il recupero muscolare dopo una forte seduta in palestra. Tale "abbinamento", facendo un calcolo mentale, avrebbe potuto portare il consumo complessivo di BCAA fino a 10 grammi giornalieri, in alcuni casi (non continuativi).
Non solo, ma per alcuni periodi, peraltro non lunghi, ho assunto i BCAA anche a riposo, per il mantenimento della massa muscolare.
Ciò che volevo sapere è se, alla luce soprattutto dei recenti studi sulla correlazione tra BCAA e SLA, l'assunzione di tali integratori in un regime alimentare già con forte presenza proteica (per ottuso fraintendimento mio) mi rende a rischio di eventuali malattie neurodegenerative da sviluppare in futuro.
Chiedo anticipatamente se scusa se qualcuno troverà l'argomento di pertinenza più neurologica, ma mi interessava soprattutto il parere di un nutrizionista.
Vi ringrazio moltissimo per l'attenzione
[#1]
Gentile signore,
la letteratura scientifica si esprime attualmente i termini di cautela per l'assunzione di BCAA in quanto favorenti lo stress ossidativo nei neuroni in modelli sperimentali animali; NON è stata stabilita una relazione causa-effetto tra assunzione di BCAA e sclerosi laterale amiotrofica.
In secondo luogo il rischio relativo di ammalarsi per qualunque malattia non può essere eliminato in via retroattiva e rappresenta soltanto - in generale - un incremento della probabilità.
In definitiva possiamo assumere come regola di buon senso che, se c'è stato nel passato un consumo massiccio fi BCAA, non val più la pena di assumerne successivamente.
Cordiali saluti.
la letteratura scientifica si esprime attualmente i termini di cautela per l'assunzione di BCAA in quanto favorenti lo stress ossidativo nei neuroni in modelli sperimentali animali; NON è stata stabilita una relazione causa-effetto tra assunzione di BCAA e sclerosi laterale amiotrofica.
In secondo luogo il rischio relativo di ammalarsi per qualunque malattia non può essere eliminato in via retroattiva e rappresenta soltanto - in generale - un incremento della probabilità.
In definitiva possiamo assumere come regola di buon senso che, se c'è stato nel passato un consumo massiccio fi BCAA, non val più la pena di assumerne successivamente.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Gentile Dott. Scuotto,
La sua risposta è stata molto esaustiva, puntuale e coerente. Ne approfitto quindi per chiederle un ultimo chiarimento:
1. Lo stress ossidativo che la letteratura ha connesso con l'assunzione di BCAA è quindi non direttamente legato alle caratteristiche della SLA, ma solamente ad una sovraeccitazione dei neuroni che potrebbe (o è) una delle cause di uno spettro amplio di malattie (come Alzheimer e Parkinson)?
2. Sarebbe così gentile da dirmi, se ne è a conoscenza, se i quantitativi previsti negli studi sono paragonabili a quelli assunti da uno sportivo medio, o se si è trattato di un dosaggio molto massiccio per periodi di tempo superiori alle comuni assunzioni (un mese?
Sperando che voglia chiarire questi miei ultimi dubbi, la ringrazio ulteriormente.
La sua risposta è stata molto esaustiva, puntuale e coerente. Ne approfitto quindi per chiederle un ultimo chiarimento:
1. Lo stress ossidativo che la letteratura ha connesso con l'assunzione di BCAA è quindi non direttamente legato alle caratteristiche della SLA, ma solamente ad una sovraeccitazione dei neuroni che potrebbe (o è) una delle cause di uno spettro amplio di malattie (come Alzheimer e Parkinson)?
2. Sarebbe così gentile da dirmi, se ne è a conoscenza, se i quantitativi previsti negli studi sono paragonabili a quelli assunti da uno sportivo medio, o se si è trattato di un dosaggio molto massiccio per periodi di tempo superiori alle comuni assunzioni (un mese?
Sperando che voglia chiarire questi miei ultimi dubbi, la ringrazio ulteriormente.
[#3]
Gentile signore,
nel lavoro scientifico di riferimento su questa problematica (pubblicato nel 2011 da un gruppo italiano) si è condotta l'osservazione su modello sperimentale animale (topo) con "dosi paragonabili all'uso umano" somministrate per 95 giorni.
Il titolo del lavoro pubblicato parla di "possibilità" di relazione.
Altered oxidative stress profile in the cortex of mice fed an enriched branched-chain amino acids diet: Possible link with amyotrophic lateral sclerosis?
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jnr.22655/abstract
Anche se non è possibile estrapolare direttamente questi risultati sull'uomo, a fronte anche della dubbia utilità dei BCAA, è a mio avviso, giustificata la cautela.
Cordiali saluti.
nel lavoro scientifico di riferimento su questa problematica (pubblicato nel 2011 da un gruppo italiano) si è condotta l'osservazione su modello sperimentale animale (topo) con "dosi paragonabili all'uso umano" somministrate per 95 giorni.
Il titolo del lavoro pubblicato parla di "possibilità" di relazione.
Altered oxidative stress profile in the cortex of mice fed an enriched branched-chain amino acids diet: Possible link with amyotrophic lateral sclerosis?
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jnr.22655/abstract
Anche se non è possibile estrapolare direttamente questi risultati sull'uomo, a fronte anche della dubbia utilità dei BCAA, è a mio avviso, giustificata la cautela.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.6k visite dal 15/02/2016.
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