Nodulo in q2 a destra
Buongiorno,
premetto che ho 30 anni, ho avuto un bimbo tre mesi fa e l'ho allattato per un mese utilizzando la tiralatte. Già una decina di giorni dopo il parto ho notato questo nodulino...ma si pensava fosse un grumo di latte. Quando il latte è andato via il nodulo (circa 1 cm) è rimasto e ho fatto un'ecografia mammaria seguita da agoaspirato. Dopo un mese ho ricevuto questa diagnosi "presenza di materiale amorfo, numerosi istiociti e cellule infiammatorie di tipo linfocitario, si consiglia core biopsy. categoria citologica conclusiva: c3". La senologa mi ha consigliato di valutare col mio ginecologo una biopsia escissionale e anche lui concorda che sia la strada migliore. A questo punto dopo due mesi in cui tutti continuavano a dire "non si preoccupi, è galattocene (ovvero latte)", io preoccupata lo sono eccome. Anche se a novembre dell'anno scorso avevo fatto tra i vari esami pre-concepimento anche un'ecografia mammaria che non aveva evidenziato nulla. Non ci sono casi di tumore alla mammella in famiglia. Potrebbe essere una ghiandola infiammata per via di questo allattamento parecchio forzato (spesso la pressione della tiralatte non bastava e "strizzavo" il seno per far uscire il latte) che ho voluto comunque fare su consiglio di pediatra e ginecologo? La senologa quando mi ha consegnato il referto non mi ha detto gran che, il referto si è fatto attendere un mese e con il fatto che ho un bimbo piccolo sono molto in ansia.Lei cosa ne pensa?
Grazie.
premetto che ho 30 anni, ho avuto un bimbo tre mesi fa e l'ho allattato per un mese utilizzando la tiralatte. Già una decina di giorni dopo il parto ho notato questo nodulino...ma si pensava fosse un grumo di latte. Quando il latte è andato via il nodulo (circa 1 cm) è rimasto e ho fatto un'ecografia mammaria seguita da agoaspirato. Dopo un mese ho ricevuto questa diagnosi "presenza di materiale amorfo, numerosi istiociti e cellule infiammatorie di tipo linfocitario, si consiglia core biopsy. categoria citologica conclusiva: c3". La senologa mi ha consigliato di valutare col mio ginecologo una biopsia escissionale e anche lui concorda che sia la strada migliore. A questo punto dopo due mesi in cui tutti continuavano a dire "non si preoccupi, è galattocene (ovvero latte)", io preoccupata lo sono eccome. Anche se a novembre dell'anno scorso avevo fatto tra i vari esami pre-concepimento anche un'ecografia mammaria che non aveva evidenziato nulla. Non ci sono casi di tumore alla mammella in famiglia. Potrebbe essere una ghiandola infiammata per via di questo allattamento parecchio forzato (spesso la pressione della tiralatte non bastava e "strizzavo" il seno per far uscire il latte) che ho voluto comunque fare su consiglio di pediatra e ginecologo? La senologa quando mi ha consegnato il referto non mi ha detto gran che, il referto si è fatto attendere un mese e con il fatto che ho un bimbo piccolo sono molto in ansia.Lei cosa ne pensa?
Grazie.
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Sì è molto probabile che si tratti di una conseguenza di quello che Lei definisce "un allattamento forzato", confermato dagli elementi prelevati "presenza di materiale amorfo, numerosi istiociti e cellule infiammatorie di tipo linfocitario".
Purtroppo non c'è una diagnosi conclusiva perchè il C3
è un referto dubbio, probabilmente benigno (80%), e quindi l'attenzione per il restante 20 % obbliga ad un approfondimento precauzionle che senz'altro si può fare con una microbiopsia, senza dover ricorrere a quella escissionale.
Purtroppo non c'è una diagnosi conclusiva perchè il C3
è un referto dubbio, probabilmente benigno (80%), e quindi l'attenzione per il restante 20 % obbliga ad un approfondimento precauzionle che senz'altro si può fare con una microbiopsia, senza dover ricorrere a quella escissionale.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.9k visite dal 11/12/2010.
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