Microcalcificazioni in sede prepettorale
REFERTO
RX MAMMOGRAFIA BILATERALE
Rispetto al precedente del 2010 si osserva la comparsa di un conglomerato di microcalcificazioni delle dimensioni di circa 7 mm in sede prepettorale profonda al QSE di DX meritevole di verifica agobioptica su guida stereotassica(mammotome).
tale indagine può essere eseguita presso il servizio di radiologia dell'ospedale civile di Rimini previo appuntamento telefonico.
Non lesioni sospette a SN.
Questo è quanto deriva dall'esame effettuato oggi da mia mamma...
Sono molto preoccupato, secondo voi è qualcosa di maligno dalla diagnosi?
Grazie
RX MAMMOGRAFIA BILATERALE
Rispetto al precedente del 2010 si osserva la comparsa di un conglomerato di microcalcificazioni delle dimensioni di circa 7 mm in sede prepettorale profonda al QSE di DX meritevole di verifica agobioptica su guida stereotassica(mammotome).
tale indagine può essere eseguita presso il servizio di radiologia dell'ospedale civile di Rimini previo appuntamento telefonico.
Non lesioni sospette a SN.
Questo è quanto deriva dall'esame effettuato oggi da mia mamma...
Sono molto preoccupato, secondo voi è qualcosa di maligno dalla diagnosi?
Grazie
[#1]
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. E quindi sin qui la procedura seguita è da considerare corretta.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Starei assolutamente tranquillo perchè nella peggiore delle ipotesi si tratt di una lesione molto piccola e quindi curabilissima.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. E quindi sin qui la procedura seguita è da considerare corretta.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/70-agobiopsia-della-mammella.html
Starei assolutamente tranquillo perchè nella peggiore delle ipotesi si tratt di una lesione molto piccola e quindi curabilissima.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.5k visite dal 14/01/2011.
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