Il punto dolente arriva venerdì scorso 2 maggio,

Buongiorno, scrivo per chiedere un vostro consulto in merito ad un problema che mi porto dietro dal luglio 2012 e per il quale ho timore di aver sbagliato tutto l'iter procedurale seguito.
Ho 44 anni, e circa due anni fa, nel luglio 2012 mi sottoponevo all'ecografia al seno che di solito faccio annualmente, e dalla quale risultava una novità rispetto alle precedenti che faccio annualmente, veniva rinvenuta infatti a destra in sede retroareolare, una formazione nodulare solida ipoecogena di 11 mm ca da imputarsi in prima istanza a papilloma intraduttale, per la quale in virtù del primo riscontro ecografico, si consigliava escissione chirurgica. Questa risposta mi ha colto di sorpresa e mandata nel panico, subito tutti i miei familiari mi hanno suggerito di sentire più campane, nel giro di pochi giorni ho consultato tre senologi, i quali mi hanno consigliato nell'ordine in generale di stare tranquilla, in quanto alla palpazione la lesione sembra benigna, da ricondursi probabilmente a fibroadenoma, uno dei tre consigliava di fare anche ago aspirato, ma i due sentiti subito dopo non ritenevano necessaria questa procedura. I tre senologi mi hanno messa tranquilla per un po', ma soffrendo io di attacchi di panico, la tranquillità è durata poco. Tornata dalle vacanze e quindi nel settembre 2012 tornavo da un'altra specialista che rifatta l'ecografia confermava la presenza di questa formazione e successivamente procedeva a fare un'agoaspirato ecoguidato sulla stessa. Purtroppo l'esito dell'ago aspirato è stato c1 ovvero non si risaliva al tipo di formazione in questione, in quanto era stato prelevato solo materiale amorfo ed ematico. La Dottoressa nel darmi il referto non mi suggeriva di fare un nuovo ago aspirato, ma di ripetere l'esame ecografico a sei mesi e quello mammografico nell'anno. A dicembre 2013 faccio la mammografia annuale, che non mette bene in evidenza questa lesione in quanto avendo io un seno molto denso risulta più chiara l'ecografia, ripeto l'esame ecografico a dicembre, aprile. e luglio 2013 e l'esito è sempre lo stesso: a destra in sede retroareolare si conferma, la presenza di una formazione nodulare, ipoecogena con modesto rinforzo di parete come per contenuto corpuscolato, dimensioni di circa 11.1 x 6.7 mm, in corrispondenza dei cavi ascellari piccoli linfonodi di tipo reattivo con dimensioni massime di circa 8.6 mm a dse 12 mm a sin. Ora il punto dolente arriva venerdì scorso 2 maggio, da qualche giorno sentivo dolore e prurito forte ai capezzoli, e sentendo al tatto questa pallina, molto dolente io stessa mi reco a fare una nuova ecografia, anche alla luce che negli ultimi tre mesi, a causa di un ispessimento endometriale ho dovuto fare una cura di progesterone.Ecco, l'ecografista conferma la presenza della formazione ma le dimensioni sono aumentate a destra in sede retroareolare est. si conferma formazione nodulare solida ipoecogena dai contorni lobulati ma sostanz. netti che però risulta ingrandita; 12,6x8.7x14.3 mm.
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Dr. Umberto Torchia Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 20 1
Cara signora, per la Sua pace e per una buona Prevenzione, lo tolga.
Così avrà raggiunto due obbiettivi:
- la cosa più importante la prevenzione ( ha superato i 40 anni !! )
- la sua serenità, che allo stato attuale Lei la rifugge cercando nei medici l'alibi
per non sottoporsi a questo piccolo interventino.
Per cui oggi Lei ha bisogno di un medico che Le imponga l'exeresi della neoformazione per i motivi suddetti.
Mi tenga informato.

Dott. Umberto Torchia

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto, per la gentile risposta ma non ho finito la mia questione per limiti di spazio. Dicevo che venerdì 2 maggio, l''ecografia metteva in luce un leggero ingrandimento della formazione ipoecogena in sede retoareolare destra, e metteva in luce come nelle precedenti ecografie segni di ectasia duttale. Ora la dottoressa che ha eseguito l''ecografia mi ha detto che lei presume che la formazione sia un fibroadenoma o un dotto galattoforo dilatato, ma che è pronta a giurare che si tratta di formazione benigna che necessita solo di controlli ecografici addirittura ad un anno, ma dal momento che mi vedeva molto agitata, purtoppo io già mi immagino piena di metastasi, mi suggerisce se voglio stare tranquilla di fare una biopsia in ospedale, ma dice solo per tranquillizzarmi, e che non ce n'è bisogno, infatti non lo scrive sul referto, poi mi suggerisce di cercare di non prendere ormoni, anche se vista questa condizione di utero polipoide con endometrio ispessito, la cosa è stata necessaria, visto che sono già stata operata due volte per polipi ed ispsssimento. Ora vengo al punto, io dopo quasi due anni sono ancora molto impaurita, ed ho paura che questi medici si siano sbagliati, e soprattutto mi chiedo perchè solo la prima ecografista mi ha consigliato rimozione chirurgica diretta senza neppure agoaspirato, mentre tutti gli altri dicono che qualora io la volessi asportare, ma loro non converrebbero, ci sarebbe bisogno di una biopsia, perchè in senologia di deve sapere cosa si và ad operare prima di andare in sala operatoria. Ora la mia domanda è questa; ma se loro sono sicuri che la formazione è benigna, perchè non la vogliono operare senza prima fare una biopsia? Inoltre, ho un''altra domanda da porre, ormai da una settimana ho dolore ai capezzoli ed in particolare a destra dove c''è la formazione, il dolore è fortissimo e si estende anche ad ascella e braccio, preciso che è un dolore mai provato prima. Chiedo potrebbe questo dolore essere dovuto al fatto che da circa due settimane ho iniziato a fare corsa tutti i giorni e che nei primi giorni non ho usato incautamente un reggiseno di sostegno, pur avendo un seno molto pesante? La ringrazio molto per la risposta risposta.
Saluti
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Dr. Umberto Torchia Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 20 1
Continuo ad insistere per l'exeresi, eventualmente con l'esame istologico estemporaneo intraoperatorio, visto che ha fatto già l'agoaspirato ecoguidato
Per il dolore credo che sia stato proprio la Sua corsetta.
Cmq. proceda all'interventino.
Cordialità.
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Dr. Renato Martinotti Oncologo 11
Gent.ma Sig.ra
Ho letto la sua storia clinica ed il mio consiglio è di sottoporsi all'exeresi del suddetto nodulo per avere una tipizzazione istologico definitiva e certa.
Ciò può essere effettuato con un intervento chirurgico di minima o tramite una procedura di radiologia interventistica chiamata Mammotone.
Utile, ma non diagnostico, eseguire un prelievo ematico con dosaggio del CEA E del Ca 15.3, che sono dei marcatori tumorali.
Rimango a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
La saluto cordialmente

Dr. Renato Martinotti

[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le risposte. Mi stanno tremando le gambe...ma mi chiedo tutti questi senologi che ho consulato, alcuni dei quali PRIMARI e mi sconsigliavano approfondimenti...sono assassini??
[#6]
dopo
Utente
Utente
Scusate la brutalità ma rimango basita dal fatto che tanti senologi che a Roma hanno un certo nome più che badare alla mia salute badavano a rincuorarmi.... e sono passati due anni..
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Dr. Renato Martinotti Oncologo 11
Personalmente ritengo che proprio per una Sua maggior tranquillità sia giusto arrivare ad una diagnosi di certezza è tale certezza la si ha solo con un esame istologico.
Premetto che non metto in discussione i Colleghi che l'hanno visitata, anche perché io mi limito ad un consulto senza averLa vista e tanto meno visionato le immagini....però resta il fatto che di fronte a dei dubbi io continuo essere propenso per una diagnosi istologica definitiva.
Rinnovo i saluti
[#8]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Gentile signora,

ho letto attentamente la sua richiesta, ma soprattutto

1) quella precedente del novembre 2013 (attacchi panico).
2) Un comprensibile , ma sicuramente esagerato monitoraggio clinico-strumentale della sua lesione che da quanto scrive è evidentemente (ma non mi scambi per il Padre Eterno ^__^) BENIGNA.
Sa cosa diceva Woody Allen ? " Le più belle parole che ciascuno di noi ama sentirsi dire sono E' BENIGNO e non Ti amo " Gliel'hanno dette queste due parole in tanti , ma evidentemente non sono stati convincenti, ma non perché loro non siano capaci di convincere, ma perché Lei non lo è di recepirlo in modo stabile e definitivo.

3) Quindi questo è il suo problema e non se benigno o maligno e Lei lo sa bene.

4) Fatte queste premesse mi pare ovvio che nel bilancio costi/benefici il rapporto pende tutto verso l'asportazione. Non indispensabile per la natura biologica, ma opportuna per la sua condizione psicologica ed infatti l'intervento poco invasivo nel suo caso viene definito PSICOchirurgico.. In anestesia locale+sedazione soprattutto nel suo caso.

5)Inoltre c'è tutta l'indicazione chirurgica trattandosi di un fibroadenoma insorto in età ATIPICA (atipica vuol dire che può insorgere ANCHE alla sua età) o a meno che non esegua una microbiopsia per esame istologico ( Lei probabilmente ha fatto una agobiopsia per esame citologico) e non certo con MAMMOTOME che va riservato a lesioni dubbie non palpabili o clusters di microcalcificazioni, perché anche se ce ne sono di Mammotome a Roma (non tantissimi anzi relativamente pochi come in tutta Italia ) quelli li riserviamo ai casi non palpabili o dubbi. Nel suo caso andrebbe benissimo una microbiopsia ecoguidata.. Dopo la biopsia quelle due parole " E' BENIGNO"
sarebbero sufficienti qualora la lesione restasse ancora lì al suo posto?? Non ne sono convinto.

6) ASSOLUTAMENTE non spinga con il suo curante a prescriverle i marcatori tumorali, intanto perchè non indicati nel suo caso , stante la non trascurabile possibilità di FALSI POSITIVI e che nel suo caso verrebbero da Lei interpretati con reazioni prevedibilmente catastrofiche per il suo equilibrio.

Spero di essere stato chiaro

Tanti saluti

[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Catania,
La ringrazio molto per la sua attenta e quanto mai esaustiva risposta. Lei oltre ad essere un oncologo è anche un fine psicologo, e posso dire che la sua risposta mi ha davvero tirato su dal baratro in cui sono scesa da oggi, anche se da buona ansiosa ci ripiomberò tra poco pensando alla parola tumore che è la cosa che mi terrorizza più al mondo (ottima la battuta di Woody Allen) e chi non è terrorizzato?7. Quello che Lei dice è con tutta probabilità esatto, il problema è che il margine di possibilità che il tumore sia maligno esiste ma a questo punto lo devo affrontare una volta per tutte con le conseguenze del caso. La ringrazio davvero molto e ringrazio anche i gentilissimi suoi colleghi per avermi aiutata a capire che il problema và affrontato alla radice e quindi ho deciso di chiedere al senologo che mi segue di operarmi sperando di non morire sotto i ferri.... ebbene sì soffro anche e sempre di una severa forma di ansia ed agorafobia, potete immaginare con quale animo sto vivendo questa situazione, ma è la vita e bisogna affrontarla in qualche modo e in questi casi grazie al vostro aiuto.
Comunque mi sto rendendo conto che le medicine che da un ventennio assumo per la mia ansia (serotoninergici ed ansiolitici) non mi hanno certo giovato alla salute fisica, anzi..scusate lo sfogo.
Cordiali saluti e ringraziamenti
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Lei è stata capace GIA' di far evaporare il cappello della mia replica

2) Un comprensibile , ma sicuramente esagerato monitoraggio clinico-strumentale della sua lesione che da quanto scrive è evidentemente (ma non mi scambi per il Padre Eterno ^__^) BENIGNA.

(^___^)
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