Esame istologico e futuro del paziente

cosa aspettarsi? Sono passati 3 anni da quando una mammografia di routine mi fece scoprire un tumore, di cui né io e nè il senologo c'eravamo accorti l'anno prima. Era maligno, 1 cm,7 di veleno. Le aveva tutte: G3 scarsamente differenziato Her 3 positivo, ricordo che lessi parole incomprensibili, di cui non volli capire il significato:-alto indice mitotico,marcato polimorfismo- Mi affidai completamente all'oncologo. Sono stati mesi durissimi, chemio, taxani, radioterapia, transtuzumab. Ma sono qui, viva, vegeta e soprattutto piena di vita. Ho cambiato stile di vita, 5 km al giorno, .abbondo in verdura e frutta e ho calato 10 kg. Le visite di controllo vanno bene. Ricordo i due medici, oncologo e radioterapista. Mi predissero cure leggermente pesanti, ho cancellato tutto con una spugna. Quando sento parlare di qualcuno che sta male con il cancro, cambio discorso, passando per una stupida, ma io voglio guardare avanti, anche se a causa dei controlli la pagina non solo è sempre aperta, ma nessuno mi dice mai che "sono guarita", Vengo al dunque. Il mio istologico era terrorizzante, me la sono cavata, avendo il seno grande, con una profonda quadrantectomia, che mi consente il bikini in quanto il cancro era sotto il capezzolo. Mi chiedo" Cosa devo aspettarmi? le ipotesi predittive, dall'stologico a botta calda, avrebbero fatto tremare chiunque, ma sto bene. Mi sento bene e sono un grillo, La natura maligna del tumore che avevo cosa deve farmi pensare. Su 5 linfonodi uno era malato, ma non me li hanno tolti tutti, In compenso ho fatto una radioterapia pesante. Insomma! Posso guardare avanti un po' con serenità, o ripeto, la natura del tumore deve farmi temere che da un giorno all'altro riesca fuori? L?oncologo mi dice sempre cammini e guardi avanti che lui non c'è.Ripeto! La natura del tumore blocca il futuro di un ex malato, anche se vive bene senza patologie? Non so se mi sono spiegata. In tutti i modi se mi avete letto fin qui. Grazie
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
>>Quando sento parlare di qualcuno che sta male con il cancro, cambio discorso, passando per una stupida, ma io voglio guardare avanti, anche se a causa dei controlli la pagina non solo è sempre aperta, ma nessuno mi dice mai che "sono guarita>>

Ci sono 2 malattie : il tumore e mi sembra da quanto scrive sulle terapie curabile
ed una seconda malattia, la PAURA, quella meno facilmente curabile.

Se dopo tre anni si ritrova ancora con la seconda malattia è perché credo non stia facendo nulla per curarla o lo sta facendo nel modo sbagliato rimuovendo il problema.

Ci vorrebbe qualche volume per fare tutti i passaggi di questa mia considerazione.

Per comprendere meglio Le consiglierei di cominciare a leggere

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/4700-dare-sempre-speranza-i-fattori-predittivi-sono-una-mera-informazione-non-una-condanna.html

e

http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm


per verificare che la rimozione non è la terapia adeguata per affrontare la seconda malattia.

Tanti saluti
[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
caro dottor Catania, forse la rimozione del problema, a mio avviso, sarebbe riuscire a pensare che anche la mente influenza il fisico. Pensare positivo, -portarsi buono-, fare una vita sana,vivere sereni, tutto questo indubbiamente aiuta a stare bene. Ho letto i suoi articoli di cui sopra.. l'ho letta tante volte, ma io un po' ce l'ho quella che viene chiamata, paura della paura di riammalarsi. Ma è un timore nascosto in un'anticamera del mio cervello, è lo stesso timore che si potrebbe avere sapendo di avere un topo dentro casa, non vederlo per anni e trovarselo inaspettatamente una mattina davanti.
io sono una persona che si è sempre occupata di spettacolo, di medicina non so nulla e non voglio sapere nulla, ma spesso mi faccio queste domande, alle quali lei come scienziato potrebbe rispondere ma, temo lascerebbero il tempo che trovano, ma gliele faccio ugualmente: se il mio tumore era maligno, pluri carico di robaccia, era grosso 17mm. Con l'intervento parte non dovrebbe essere sparita? ho fatto terapie, chemio, radio e altri accidenti mirati. Ma allora perché resta il punto interrogativo, che sostengono gli oncologi..l Perché il tumore (del seno specialmente), riprende anche dopo 10 anni? Perché? Cosa resta nel terreno in cui si era annidato 10 anni prima? Mi piacerebbe capire.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Le potrei rispondere, da tecnocrate, alle sue legittime domande sulla prima malattia, sul .... cancro (volutamente lo chiamo con il neologismo che le fa venire i brividi). La rassicurerei...per 30 minuti e poi Lei ricomincerebbe ad avvitarsi sulle stesse domande, perché riemerge la seconda malattia quella più difficile da curare.

Vede che io cerco di portarla LONTANO dai fattori predittivi che sono importanti per noi, ma non sempre sono determinanti per la sopravvivenza (vuol dire che c'è anche altro !) , mentre Lei comprensibilmente su questi torna ad avvitarsi ?

Rimuovendo si ha l'illusione di allontanare la minaccia, ma con risultati sempre precari e dolorosamente intermittenti.

Affrontando il problema, solo con modalità adeguate, si cementa invece la speranza che, a prescindere dalle terapie, anche Lei possa fare tantissimo per garantirsi la guarigione.

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/terapia_speranza_determinazione.htm

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/menu_ragazzefuoridiseno.htm

Non è facile sintetizzare questi concetti, ma se volesse ascoltarmi, dovrebbe svoltare il suo approccio alla malattia, anche se ciò può risultare doloroso, ma solo al primo impatto, e solo perché è rivoluzionario per come sin qui ha affrontato il problema. E si sa che le svolte improvvise sono sempre dolorose nella vita di tutti.

Piano piano dall'inizio....si rilegga le esperienze su questo mio blog ...delle sue compagne di avventura, soprattutto di quelle che presentano fattori prognostici mooooolto più sfavorevoli dei suoi. E comprenderà quanta ansia gratuita sin qui con il suo approccio abbia aggiunto alle reali difficoltà quotidiane che si devono affrontare.

Se lo vuole partecipi pure (anche con un nome farlocco) perché non si parla mai del cancro, ma della paura del cancro che è una altra più grave malattia. Dica pure che l'ho invitata io.

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html

Tanti saluti
[#4]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Le potrei rispondere, da tecnocrate, alle sue legittime domande sulla prima malattia, il cancro (volutamente lo chiamo con il neologismo che le fa venire i brividi). La rassicurerei...per 30 minuti e poi Lei ricomincerebbe ad avvitarsi sulle stesse domande, perché riemerge la seconda malattia quella più difficile da curare.

Vede che io cerco di portarla LONTANO dai fattori predittivi che sono importanti per noi, ma non sempre sono determinanti per la sopravvivenza (vuol dire che c'è anche altro !) , mentre Lei comprensibilmente su questi torna ad avvitarsi ?

Rimuovendo si ha l'illusione di allontanare la minaccia, ma con risultati sempre precari e dolorosamente intermittenti.

Affrontando il problema, solo con modalità adeguate, si cementa invece la speranza che, a prescindere dalle terapie, anche Lei possa fare tantissimo per garantirsi la guarigione.

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/terapia_speranza_determinazione.htm

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/menu_ragazzefuoridiseno.htm

Non è facile sintetizzare questi concetti, ma se volesse ascoltarmi, dovrebbe svoltare il suo approccio alla malattia, anche se ciò può risultare doloroso, ma solo al primo impatto, e solo perché è rivoluzionario per come sin qui ha affrontato il problema. E si sa che le svolte improvvise sono sempre dolorose.

Piano piano dall'inizio....si rilegga le esperienze su questo mio blog ...delle sue compagne di avventura, soprattutto di quelle che presentano fattori prognostici
mooooolto più sfavorevoli dei suoi. E comprenderà quanta ansia gratuita sin qui con il suo approccio abbia aggiunto alle reali difficoltà quotidiane che si devono affrontare.

Se lo vuole partecipi pure (anche con un nome farlocco) perché non si parla mai del cancro, ma della paura del cancro che è una altra più grave malattia.

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html

Tanti saluti
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