Papilloma intraduttale b3
Buongiorno,
Le scrivo per chiederLe un parere circa la mia situazione che provo a riassumerle di seguito.
Età: 45 anni. Per familiarità per processo produttivo mammario (madre, sorella e cugina da parte di madre) e quadro eco-mammografico complesso (definiscono il seno “denso” e difficilmente” indagabile”) viene indicata la necessità di eseguire risonanza magnetica 6 mesi dopo ultima ecografia e mammografia (nelle quali nulla era stato evidenziato).
Risonanza (23/01/15) rileva minute aree focali di disomogeneo enhancement a morfologia ovalare e margini sfumati di cui la maggioe di 13x7x10mm localizzata al QSE dx in parareolare. Eseguito subito una ecografia nella quale viene identificata al passaggio tra I QQEE della mammella dxuna formazione ipoecogena a morfologia polilobata di 11x7mm priva di vascolarizzazione (U3). Consigliato approfondimento mediante prelievo eco-guidato.
10/02/2015 eseguito ago aspirato il cui esito è stato papilloma intraduttale B3
25/02/2015 eseguita visita senologica. Chirurgo consiglia asportazione della lesione in anestesia locale su mammorepere ecografico.
27/03/2015 sottoposta a posizionamento di mammorepere ecografico ho l’impressione che il repere venga posizionato in una zona diversa. Mammografia eseguita subito dopo conferma la mia impressione. Vengo sottoposta quindi al posizionamento di un secondo repere che, però, ugualmente (nella mia ignoranza) non mi sembra posizionato nella stessa lesione in cui era stato eseguito ago aspirato. Eseguita mammografia di verifica, mi viene però detto che è tutto ok e vengo mandata in sala operatoria. Viene eseguita una biopsia escissionale sia tra i QQEE della mammella destra sia al QIE.
La diagnosi microscopica del secondo campione è: parenchima mammario sede di adenosi nodulari con alcuni aspetti sclerosanti, ectasia duttale e cisti apocrine. La diagnosi microscopica del secondo campione è: parenchima mammario con focali infiltrati logistici cronici comprendenti istiociti schiumosi e nel cui contesto è presente materiale estraneo come da esito di pregressa biopsia. Non evidenza lesioni. Conclusioni: QIE mammella destra -> adenosi nodulare e mastopatia fibroso cistica. Lesione tra i QE di destra: reperto non patologico.
Le chiedo: dal momento che nei campioni della biopsia non è stata rilevata la presenza di papilloma intraduttale, è possibile che la biopsia non sia stata eseguita sulla lesione indagata precedentemente con l’ago aspirato (per uno scorretto posizionamento del repere)? So che il papilloma intraduttale è benigno ma mi hanno spiegato che l’indicazione di asportarlo comunque è dovuta al fatto che possa rappresentare una lesione precancerosa o che comunque possa evolvere verso un tumore maligno. Se è così ed è ancora lì, devo inistere perché me lo asportino al più presto? visto che sembra essersi manifestato nel corso di sei mesi (distanza temporale tra le ultime ecografie) non so quanto in fretta potrebbe crescere…
Grazie e mi scusi se sono stata prolissa.
Le scrivo per chiederLe un parere circa la mia situazione che provo a riassumerle di seguito.
Età: 45 anni. Per familiarità per processo produttivo mammario (madre, sorella e cugina da parte di madre) e quadro eco-mammografico complesso (definiscono il seno “denso” e difficilmente” indagabile”) viene indicata la necessità di eseguire risonanza magnetica 6 mesi dopo ultima ecografia e mammografia (nelle quali nulla era stato evidenziato).
Risonanza (23/01/15) rileva minute aree focali di disomogeneo enhancement a morfologia ovalare e margini sfumati di cui la maggioe di 13x7x10mm localizzata al QSE dx in parareolare. Eseguito subito una ecografia nella quale viene identificata al passaggio tra I QQEE della mammella dxuna formazione ipoecogena a morfologia polilobata di 11x7mm priva di vascolarizzazione (U3). Consigliato approfondimento mediante prelievo eco-guidato.
10/02/2015 eseguito ago aspirato il cui esito è stato papilloma intraduttale B3
25/02/2015 eseguita visita senologica. Chirurgo consiglia asportazione della lesione in anestesia locale su mammorepere ecografico.
27/03/2015 sottoposta a posizionamento di mammorepere ecografico ho l’impressione che il repere venga posizionato in una zona diversa. Mammografia eseguita subito dopo conferma la mia impressione. Vengo sottoposta quindi al posizionamento di un secondo repere che, però, ugualmente (nella mia ignoranza) non mi sembra posizionato nella stessa lesione in cui era stato eseguito ago aspirato. Eseguita mammografia di verifica, mi viene però detto che è tutto ok e vengo mandata in sala operatoria. Viene eseguita una biopsia escissionale sia tra i QQEE della mammella destra sia al QIE.
La diagnosi microscopica del secondo campione è: parenchima mammario sede di adenosi nodulari con alcuni aspetti sclerosanti, ectasia duttale e cisti apocrine. La diagnosi microscopica del secondo campione è: parenchima mammario con focali infiltrati logistici cronici comprendenti istiociti schiumosi e nel cui contesto è presente materiale estraneo come da esito di pregressa biopsia. Non evidenza lesioni. Conclusioni: QIE mammella destra -> adenosi nodulare e mastopatia fibroso cistica. Lesione tra i QE di destra: reperto non patologico.
Le chiedo: dal momento che nei campioni della biopsia non è stata rilevata la presenza di papilloma intraduttale, è possibile che la biopsia non sia stata eseguita sulla lesione indagata precedentemente con l’ago aspirato (per uno scorretto posizionamento del repere)? So che il papilloma intraduttale è benigno ma mi hanno spiegato che l’indicazione di asportarlo comunque è dovuta al fatto che possa rappresentare una lesione precancerosa o che comunque possa evolvere verso un tumore maligno. Se è così ed è ancora lì, devo inistere perché me lo asportino al più presto? visto che sembra essersi manifestato nel corso di sei mesi (distanza temporale tra le ultime ecografie) non so quanto in fretta potrebbe crescere…
Grazie e mi scusi se sono stata prolissa.
[#1]
>>è possibile che la biopsia non sia stata eseguita sulla lesione indagata >>
Comprenderà bene che a questa domanda possa rispondere solo il chirurgo che ha eseguito l'intervento.
In ogni caso la sua ansia mi sembra eccessiva perché comunque parliamo di una lesione benigna. Vuol dire che il prossimo controllo strumentale precauzionalmente lo farà includendo la Risonanza Magnetica per rassicurarsi del tutto in considerazione della familiarità.
Tanti saluti
Comprenderà bene che a questa domanda possa rispondere solo il chirurgo che ha eseguito l'intervento.
In ogni caso la sua ansia mi sembra eccessiva perché comunque parliamo di una lesione benigna. Vuol dire che il prossimo controllo strumentale precauzionalmente lo farà includendo la Risonanza Magnetica per rassicurarsi del tutto in considerazione della familiarità.
Tanti saluti
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Effettivamente la prima cosa che ho fatto, due settimane fa, è stata porre la domanda al chirurgo ma mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere dopo aver consultato il radiologo. Non sono stata ancora contattata nonostante il segretario del reparto abbia sollecitato due volte. Quello che banalmente mi chiedevo è se quella che a me pare una discordanza del risultato della biopsia rispetto a quello dell'ago aspirato fosse sufficiente a capire se la lesione indagata fosse la stessa. Preciso che non ho insistito io per l'asportazione del papilloma ma mi è stata indicata come necessaria prima da uno dei medici che avevano eseguito l'ecografia ed in seguito sia dal chirurgo da cui sono stata inviata sia da un oncologo (a cui, in occasione di una visita di controllo a cui doveva sottoporsi mia madre, ho approfittato per chiedere un chiarimento) e ciò con la spiegazione che sarebbe potuto diventare una lesione maligna o che sarebbe già potuto esserla, seppure in una fase iniziale.
Grazie ancora
Grazie ancora
[#3]
Utente
Salve, pur nella consapevolezza che un papilloma interduttale B3 dovrebbe avere fortunatamente una bassa probabilità di rivelarsi maligno, l'indicazione dei medici di una asportazione necessaria mi spinge a pormi delle domande riguardo il caso che mi riguarda.
Dopo due mesi l'esito del consulto tra chirurgo e radiologo si è concluso con la richiesta di sottopormi nuovamente a ecografia per verificare se la lesione effettivamente non fosse stata asportata.
In seguito all'ecografia la radiologa mi ha prima prospettato la necessità di farmi eseguire nuovamente una risonanza magnetica e poi mi ha invece detto che la risonanza magnetica in questo caso non sarebbe utile e che è invece opportuno eseguire nuovamente un ago biopsia.
Io mi chiedo: se l'ecografia non avesse evidenziato nulla perchè e dove effettuare un agobiopsia? e se la lesione fosse ancora lì, non significherebbe forse che entrambi i reperi non erano stati posizionati correttamente e quindi...anche l'agobiopsia, se non effettuata nel punto corretto, non sarebbe forse inutile? Quale potrebbe essere il percorso diagnostico corretto? Mi scuso per l'insistenza ma non posso che essere confusa.
Dopo due mesi l'esito del consulto tra chirurgo e radiologo si è concluso con la richiesta di sottopormi nuovamente a ecografia per verificare se la lesione effettivamente non fosse stata asportata.
In seguito all'ecografia la radiologa mi ha prima prospettato la necessità di farmi eseguire nuovamente una risonanza magnetica e poi mi ha invece detto che la risonanza magnetica in questo caso non sarebbe utile e che è invece opportuno eseguire nuovamente un ago biopsia.
Io mi chiedo: se l'ecografia non avesse evidenziato nulla perchè e dove effettuare un agobiopsia? e se la lesione fosse ancora lì, non significherebbe forse che entrambi i reperi non erano stati posizionati correttamente e quindi...anche l'agobiopsia, se non effettuata nel punto corretto, non sarebbe forse inutile? Quale potrebbe essere il percorso diagnostico corretto? Mi scuso per l'insistenza ma non posso che essere confusa.
[#6]
Esattamente quello che avevo scritto nella prima replica di aprile
>>Vuol dire che il prossimo controllo strumentale precauzionalmente lo farà includendo la Risonanza Magnetica per rassicurarsi del tutto in considerazione della familiarità.>>
>>Vuol dire che il prossimo controllo strumentale precauzionalmente lo farà includendo la Risonanza Magnetica per rassicurarsi del tutto in considerazione della familiarità.>>
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 26.4k visite dal 15/04/2015.
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