Alfuzosina (xatral) pro e contro

Gent.
dottori buondì,
avrei da porvi un paio di quesiti di carattere generale.
Parto subito con le domande e poi scendo nel particolare caso che mi riguarda.

Qual è il senso di assumere un farmaco come l’alfuzosina (XATRAL 10 mg) per una IPB su un soggetto 50enne che ad esito di eco e uroflussimetria ha zero residuo minzionale (la flussimetria ha evidenziato solo una morfologia allungata con indici di flusso inferiori alla norma).

Vi chiedo questo perché è noto che il citato farmaco sia un sintomatico, ossia non cura l’IPB ma riduce la sintomatologia (e, dunque, una volta cessata l’assunzione si è da capo a cinque) a fronte di possibili e fastidiosi effetti collaterali (ipotensione ortostatica, tachicardia, vertigini, cefalee etc).

Il caso di specie ovviamente è quello di chi vi scrive: io ho da sempre avuto un flusso urinario non particolarmente forte che adesso, alla soglia dei 52 anni, ha accentuato un po' la sua debolezza, soprattutto alla prima minzione del mattino; durante la giornata, invece, cquista un po' più di vigore.

Nel novembre del 2023 ho avuto un episodio di prostatite batterica curata con topster, deprox e antibiotico; nell’ottobre 2024 invece ho avuto un episodio di prostatite acuta (non batterica) curata con topster e deprox.
Alla luce di questi due episodi il mio urologo mi ha prescritto un’uroflussometria, fatta una decina di gg fa e dagli esiti sopra riportati, prescrivendomi l’assunzione del XATRAL per un mese al fine di verificare il miglioramento del flusso urinario.

Ci tengo a ribadire che nelle varie eco addominali fatte negli ultimi anni per altri motivi, nonché nell’uroflussimetria, non ho mai avuto episodi di residuo post-minzionale.
Il mio unico problema pertanto è un getto urinario mediamente debole (ma, ripeto, dipende molto dai momenti della giornata, diciamo che non è mai uguale), una prostata leggermente ingrossata (parole dell’urologo al controllo ecografico post uroflussimetria) e i due episodi di prostatite (una batterica e una no) negli ultimi due anni.

E quindi torno alla domanda iniziale: ha senso assumere lo XATRAL (farmaco comunque sintomatico e che quindi andrebbe assunto a vita, ove desse i risultati sperati) a fronte di quel corollario di effetti indesiderati che si porta dietro (soprattutto quelli sul sistema cardio-vascolare, tenendo presente che io sono portatore di FOP di I grado e che da sempre convivo con qualche centinaio di extrasistole sopraventricolari giornaliere, già esaminate con holter e altri accertamenti e che semplicemente mi devo tenere)?
Il fatto che io abbia una prostata leggermente ingrossata, ma che comunque riesca a svuotare sempre la vescica, giustifica l’assunzione del farmaco?

Grazie
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Lei non ci riporta il risultato numerco della flussometria, che è indispensabile per esprimere un giudizio più preciso..
D'ogni modo, per rispondere in modo documentato alla sua domanda, sarebbe indispensabile eseguire una indagine urodinamica, unico accertamento in grado di dirci se il suo flusso lento è dovuto ad una ostruzione oppure ad una insufficiente contrazione della vescica. E' pur vero che abitualmente questo non si fa, quantomeno in prima battuta, poiché la causa ostruttiva è di gran lunga più frequente. pertanto, si prescrive il farmaco alfa-litico (alfuzosina od altro) riervandosi di valutarne l'effetto. Se si conferma la presenza di una ostruzione, la terapia alfa-litica è necessaria più che opportuna, per preservare la vescica dallo sfiancamento progressivo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
La ringrazio molto per la solerte risposta.
Il dato numerico dell'uriflussimetria è il seguente: qmax 7ml, qave 5ml, vol. 245 ml (invero quel giorno ero particolarmente nervoso per aver dovuto attendere più di un'ora con la vescica piena e quindi dolorante - e il nervosismo e la tensione in generale so per certo che mi fanno calare il flusso - e comunque il flusso durante l'esame è stato senza ombra di dubbio ben più debole di quello che normalmente ho durante la giornata; non so per il nervosismo o altro, ma sono certo al 100% di avere un flusso decisamente migliore nella normalità dei casi. Ergo ritengo che l'uriflussimetria abbia sovrastimato probabilmente la debolezza del flusso stesso).
Un'ultima informazione: considerando i possibili effetti ipotensivi e alla luce dell'attuale periodo estivo (particolarmente caldo peraltro), è ipotizzabile iniziare il trattamento un pò più in là, oppure posso iniziare anche adesso?
Glielo chiedo perchè i due urologi con cui ho recentemente avuto a che fare (quello dell'uroflussimetria e quello "curante") mi hanno dato, mi creda, due indicazioni diametralmente opposte.
La ringrazio.
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Se la flussometria è stata eseguita con le modalità che ci riferisce, questi risultati non hanno alcun valore e servono solo a confondere le idee. L'esame è senz'altro da ripetere in condizioni più favorvoli. Gli effetti ipotensivi del farmaco alfa litico sono raramente molto fastidiosi, anche perché in genere viene somministrato in età matura, in cui al limite è più comune l'ipertensione. In genere si consiglia di assumerlo immediatamente prima di coricarsi, almeno all'inizio della terapia. Per il resto, veda lei, noi possiamo solo darle delle informazoni di carattere generale.

Paolo Piana
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