Intervento ureterolitotrissia operativa post sepsi
Buongiorno, sono una donna di 37 anni e soffro di calcolosi renale bilaterale da quando ne avevo 21.
Nel corso degli anni ho espulso diversi calcoli, sempre spontaneamente.
Dall’ecografia effettuata a gennaio 2025 risultavano quattro calcoli a sinistra (dimensione Max 7 mm) e quattro a destra (dimensione Max 8 mm).
Il 30 maggio 2025 avverto una colica renale, passata con una puntura di toradol.
Il giorno successivo, tuttavia, avevo febbre a 38, ma, per mia colpa, non mi sono subito recata in pronto soccorso, ma ho atteso il giorno lunedì 2 giugno.
Appena arrivata in ps mi hanno fatto analisi del sangue e tac ed è risultato un calcolo di circa 7 mm incastrato nella parte alta dell’uretere sinistro e purtroppo uno stato di urosepsi.
Sono stata ricoverata e subito trattata con antibiotico ad ampio spettro, e il giorno 3 mi è stato inserito in urgenza uno stent ureterale per aiutare lo svuotamento del rene sinistro pieno di infezione e che presentava già degli ascessi.
Il batterio responsabile dell’infezione era escherichia coli.
Nel frattempo le analisi del sangue presentavano valori non nella norma, soprattutto il fegato.
Mentre ero ricoverata ho avuto una crisi respiratoria e mi hanno messo ossigeno.
Effettuata nuova tac hanno riscontrato che la sepsi aveva generato una pleurite bilaterale.
Sono stata ricoverata undici giorni, senza trasferimento in terapia intensiva, e sono tornata a casa con lo stent (e il calcolo ancora incastrato nell’uretere nell’esatta posizione iniziale).
In sede di dimissioni mi è stato prescritto Rochefin per tre giorni.
Una volta dimessa ho effettuato analisi del sangue (perfette) e delle urine (perfette) e una tac (che ha evidenziato solo fegato un po’ ingrossato).
Per due mesi ho portato lo stent senza grandi problemi/dolori.
A metà circa del mese di luglio l’urinocoltura evidenziato di nuovo escherichia coli, trattato con dieci giorni di Ciproxin fino al 21 luglio 2025.
Infine, il mio urologo ha programmato l’intervento di ureterolitrotissia per il 5 agosto 2025.
Il 31 luglio effettuo, quindi, Preospedalizzazione.
Il giorno 4 agosto (giorno prima dell’intervento), mi hanno chiamata dall’ospedale dicendo che l’urinocoltura era di nuovo positiva a escherichia coli e mi dicono di prendere due compresse di bactrim, una immediatamente (erano circa le 12) e l’altra a mezzanotte.
Il 5 mi hanno operata.
Il chirurgo ha detto che l’operazione è andata benissimo e che il calcolo è stato completamente rimosso.
Mi è stato reinserito uno stent.
Il problema è che ora ho un continuo dolore al rene, nonostante lo stent e il catetere.
Il medico dice che il dolore è dovuto allo stent, che questa volta mi fa male perché è stata ovviamente effettuata una procedura operativa.
Ho un po’ di febbre, mai oltre 37 e mezzo e mi dicono che gli indici di flogosi sono un po’ alterati, per cui non mi dimettono.
Ho paura che possa verificarsi una nuova sepsi.
È possibile che lo stent causi questo dolore continuo al rene?
Nel corso degli anni ho espulso diversi calcoli, sempre spontaneamente.
Dall’ecografia effettuata a gennaio 2025 risultavano quattro calcoli a sinistra (dimensione Max 7 mm) e quattro a destra (dimensione Max 8 mm).
Il 30 maggio 2025 avverto una colica renale, passata con una puntura di toradol.
Il giorno successivo, tuttavia, avevo febbre a 38, ma, per mia colpa, non mi sono subito recata in pronto soccorso, ma ho atteso il giorno lunedì 2 giugno.
Appena arrivata in ps mi hanno fatto analisi del sangue e tac ed è risultato un calcolo di circa 7 mm incastrato nella parte alta dell’uretere sinistro e purtroppo uno stato di urosepsi.
Sono stata ricoverata e subito trattata con antibiotico ad ampio spettro, e il giorno 3 mi è stato inserito in urgenza uno stent ureterale per aiutare lo svuotamento del rene sinistro pieno di infezione e che presentava già degli ascessi.
Il batterio responsabile dell’infezione era escherichia coli.
Nel frattempo le analisi del sangue presentavano valori non nella norma, soprattutto il fegato.
Mentre ero ricoverata ho avuto una crisi respiratoria e mi hanno messo ossigeno.
Effettuata nuova tac hanno riscontrato che la sepsi aveva generato una pleurite bilaterale.
Sono stata ricoverata undici giorni, senza trasferimento in terapia intensiva, e sono tornata a casa con lo stent (e il calcolo ancora incastrato nell’uretere nell’esatta posizione iniziale).
In sede di dimissioni mi è stato prescritto Rochefin per tre giorni.
Una volta dimessa ho effettuato analisi del sangue (perfette) e delle urine (perfette) e una tac (che ha evidenziato solo fegato un po’ ingrossato).
Per due mesi ho portato lo stent senza grandi problemi/dolori.
A metà circa del mese di luglio l’urinocoltura evidenziato di nuovo escherichia coli, trattato con dieci giorni di Ciproxin fino al 21 luglio 2025.
Infine, il mio urologo ha programmato l’intervento di ureterolitrotissia per il 5 agosto 2025.
Il 31 luglio effettuo, quindi, Preospedalizzazione.
Il giorno 4 agosto (giorno prima dell’intervento), mi hanno chiamata dall’ospedale dicendo che l’urinocoltura era di nuovo positiva a escherichia coli e mi dicono di prendere due compresse di bactrim, una immediatamente (erano circa le 12) e l’altra a mezzanotte.
Il 5 mi hanno operata.
Il chirurgo ha detto che l’operazione è andata benissimo e che il calcolo è stato completamente rimosso.
Mi è stato reinserito uno stent.
Il problema è che ora ho un continuo dolore al rene, nonostante lo stent e il catetere.
Il medico dice che il dolore è dovuto allo stent, che questa volta mi fa male perché è stata ovviamente effettuata una procedura operativa.
Ho un po’ di febbre, mai oltre 37 e mezzo e mi dicono che gli indici di flogosi sono un po’ alterati, per cui non mi dimettono.
Ho paura che possa verificarsi una nuova sepsi.
È possibile che lo stent causi questo dolore continuo al rene?
Ovviamente a distanza non è possibile giudicare nel dettaglio, ma diremmo che a 48 ore dall'intervento si tratti di un quadro abbastanza comune e non particolarmente preoccupante. Lo stent in sede le darà magari fastidio, cosa assai prevedibile, ma certamente la mette al riparo da una dilatazione renale con ristagno di urina che può facilmente infettarsi. Pertanto diremmo che le possibilità di una sepsi non siano neanche da considerare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
La ringrazio molto per la risposta e mi scuso per il ritardo. È sempre davvero gentile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 274 visite dal 07/08/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.